Se la Majella è “la Madre delle Montagne“, come viene considerata in Abruzzo, allora questo borgo è uno dei suoi figli più belli. Uno sperone roccioso che domina le valli rigate dai torrenti, un nucleo antico di case costruite in pietra locale, uno sguardo a tutto tondo sulla corona di monti, un piccolo presepe che incanta in tutte le stagioni: stiamo parlando di Abbateggio. Conosciuto come “il paese del farro“, perché è il prodotto tipico delle coltivazioni locali, fa parte del circuito dei Borghi Più Belli d’Italia ed è un itinerario da fare per i riders che si trovano in provincia di Pescara. Si parte!
Dal capoluogo Pescara, il tempo di percorrenza è piuttosto breve (poco più di mezz’ora) se prendi l’Autostrada dei Parchi A25 in direzione Torano. L’uscita è quella di Alanno. Se, invece, preferisci entrare nel vivo degli scenari d’Abruzzo, hai due possibilità. La prima è la strada SR5 Tiburtina Valeria, che passa in corrispondenza all’aeroporto di Pescara e attraversa la zona di Chieti, fino al bivio con la SP65, da seguire a sinistra per arrivare a destinazione. La seconda opzione è la strada SS602 e poi la SP84, sulla sinistra del fiume Pescara, che devi attraversare in corrispondenza di Alanno, per imboccare la SR5 e la SP65. Queste ultime due opzioni “senza pedaggio” richiedono una cinquantina di minuti di percorrenza.
Cosa vedere ad Abbateggio, il paese del farro e dei Tholos
Abbateggio, in provincia di Pescara, si trova a 450 m s.l.m., nella parte settentrionale del Parco Nazionale della Maiella. È terra di sapori autentici e legati alla tradizione contadina: la specialità è il farro, a cui è dedicata la sagra che ogni anno si svolge a metà agosto in occasione della festa di San Lorenzo (patrono del paese). A luglio, invece, si svolge il Premio Parco Majella, importante evento dedicato alla letteratura naturalistica. Nei documenti antichi, si apprende dell’esistenza di un castello che oggi non c’è più. Il borgo di origine medievale, tra casette in candida pietra locale che lo fanno assomigliare a un presepe, contiene alcune chiese molto belle; in particolare la Chiesa di San Lorenzo Martire, con il suo campanile quadrangolare a cui si accede salendo una scala a chiocciola finemente realizzata in pietra locale.
Di fronte all’abitato, su un colle panoramico che guarda verso il Gran Sasso, c’è il santuario della Madonna dell’Elcina, protagonista di una leggenda. Si narra che due pastorelli muti, mentre stavano portando al pascolo le pecore, avrebbero visto la Vergine su un elce; Maria donò loro l’uso della parola e chiese la costruzione di una chiesa in quel punto. A 5 chilometri dal centro, invece, si trova il sito archeologico di Valle Giumentina, che, insieme agli altri siti nelle zone di Sant’Agata e Col di Gotte, conservano resti e testimonianze di epoche passate. I reperti riportati alla luce risalgono fino al II-I secolo a.C. In particolare, l’ecomuseo di Valle Giumentina mostra una ricostruzione di capanne tipiche (Tholos) realizzate in pietra a secco dagli antichi contadini e pastori.
Lasciata per un attimo la moto, puoi salire su uno dei quad messi a disposizione da MajaQuad, per esplorare i percorsi guidati all’interno dell’immenso Parco della Majella, attraverso il villaggio dei Tholos, oppure per ammirare l’Eremo di San Bartolomeo o spostarti verso Roccamorice, in Valle Donica. Dopo questo bel viaggio off road a quattro ruote, è il momento di ritornare alle care due ruote e andare alla conquista di altre belle destinazioni nella Majella!
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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