Poco più di 2.000 abitanti, e un nome particolare che etimologicamente sta per “dentro le montagne”, Antrodoco è un piccolo borgo della provincia di Rieti, dominato dal Monte Giano (1820 m s.l.m.), immerso nel cuore degli Appennini, in una zona in cui la Storia italiana ha lasciato un segno profondo. La battaglia che qui si è svolta nel 1821 è considerata la prima del Risorgimento. Ma c’è molto altro per cui questo borgo vale una visita: te le diciamo subito dopo l’itinerario in moto.
Facciamo una bella traversata dell’Appennino, dal Lazio all’Abruzzo, da Rieti a L’Aquila. Un’ora e mezza (65 km) a contatto con paesaggi straordinari. Da Rieti prendi la Via Salaria SS4 in direzione di Cittaducale; subito dopo raggiungi Antrodoco. Svolta a destra sulla strada statale SS17 dell’Appennino Abruzzese e Appulo-Sannitico, che ti fa fare il passaggio da una regione all’altra. Raggiungi Rocca Santo Stefano e poi continua avanti fino ad arrivare a L’Aquila.
Antrodoco, affaccio panoramico dal Monte Giano
Antrodoco (525 m s.l.m.) è incastonato tra due catene montuose: i Monti Reatini e i Monti della Laga. Questa posizione strategica l’ha resa nel tempo un punto di passaggio e di difesa, collegando regioni diverse e popolazioni diverse. Fanno parte della storia del Comune, purtroppo, anche alcune calamità naturali: il grande terremoto del 1703 che fece oltre tremila vittime, e l’alluvione del 1862 che uccise 39 persone. Sorge sull’antica Via Salaria e oggi si raggiunge facilmente grazie a strade panoramiche che attraversano vallate della comunità montana del Velino.
Nel XIX secolo, durante l’unificazione d’Italia, Antrodoco è stato teatro di eventi significativi. Tra il 7 e il 10 marzo 1821 avvenne la prima battaglia del Risorgimento Italiano. Qui si scontrarono le truppe napoletane di Guglielmo Pepe (che ebbe la meglio) e l’esercito austriaco del generale Frimont. Nel 1860 Antrodoco, parte del Regno delle Due Sicilie, entra ufficialmente a far parte del Regno d’Italia.
Oggi Antrodoco conserva ancora il fascino delle sue radici storiche. Passeggiando per le sue vie, si incontrano edifici antichi, angoli nascosti, e l’accogliente centro del paese: Piazza del Popolo. Tra le chiese ricordiamo il Duomo di Santa Maria Assunta e la Chiesa di Santa Chiara. Fuori dal centro c’è la chiesa artisticamente più importante: la Chiesa di Santa Maria extra moenia, del XI Secolo.
Non dimentichiamo, tra le attrazioni, il Santuario della Madonna delle Grotte, che ha una storia particolare. Nell’ottobre del 1601, una bambina di nove anni scoprì un’immagine dipinta della Vergine Maria all’interno di una grotta a Vignola, una località vicina alla frazione di Rocca di Corno. L’anno seguente fu costruito un altare proprio nella grotta dove avvenne il ritrovamento, e negli anni successivi vi sorse un santuario. Da oltre quattro secoli, la Madonna delle Grotte è oggetto di profonda devozione da parte degli abitanti della Valle.
Dopo la visita ad Antrodoco, non c’è niente di meglio che andare a scoprire altre belle località della provincia di Rieti. Quali? Di sicuro Montenero Sabino, Monteleone Sabino, e la bellissima Abbazia di Farfa, monastero benedettino fondato nel VI Secolo. Su TrueRiders trovi sempre nuove ispirazioni!
Antrodoco, vista dall’alto.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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