Come sarebbe cambiata la storia dell’Italia e dell’Europa intera senza questo passaggio fondamentale della Prima guerra mondiale? La domanda che si fanno gli storici, e chi si ritrova a studiare le pagine della Grande Guerra, spesso passa per un angolo del Veneto a circa un’ora di distanza da Venezia. Qui, sul calare del 1918, il nostro Esercito ricacciò definitivamente gli austro-ungarici e si avviò verso la vittoria del 4 novembre. 107 anni fa, dopo i tragici episodi di Caporetto, dopo l’arrivo del nemico sulle sponde del Piave, dopo che l’esistenza stessa dell’Italia unita sembrò vacillare, fu anche da qui che la salvezza del nostro Paese si scrisse. E non è un caso che, consultando le mappe delle nostre città, il nome di questo luogo compare pressoché ovunque: come Via Roma o Piazza della Repubblica, questo toponimo è iscritto nelle pagine della storia comune. Ed è anche una bellissima località da vedere: anzi, in realtà sono due! Andiamo a scoprirle insieme.
Il fiume Meschio che attraversa il centro di Serravalle, Vittorio Veneto.
Nonostante sia lungo appena 24 chilometri, il fiume Meschio è un piccolo capolavoro della natura che vale la pena seguire, dalle sue sorgenti sul Col Visentin fino all’immissione nel fiume Livenza. Seguirlo significa anche, per un buon tratto, ritrovarsi tra bellissimi porticati, mentre due sponde ben curate attraversano i centri urbani e disegnano delle passeggiate con la colonna sonora dell’acqua limpida che scorre lungo Ceneda e Serravalle. Sono loro i due comuni che formano l’attuale città di Vittorio Veneto (ma se siete dei nerd storici, forse l’avevate capito già). Un tempo separate, furono unite nel 1866 in una sola conurbazione, che prese il nome di Re Vittorio Emanuele II, fautore dell’Unità d’Italia. Ci troviamo al confine tra le province di Treviso e Belluno, in una zona motociclisticamente e turisticamente degna di nota. Ad attenderci, infatti, troviamo alcuni luoghi di grande pregio:
Prima di andarcene a zonzo per i dintorni, però, andiamo a scoprire una città (divisa in due) che è anche il luogo di due curiose invenzioni: la bicicletta Graziella e i coriandoli, ritagli di carta colorata con cui tutti i bimbi giocano a Carnevale. Questi ultimi sono attribuiti da molti a Ettore Fenderl, triestino di nascita, ingegnere e pioniere degli studi sulla radioattività, che a Vittorio Veneto visse dal 1936 fino alla sua morte, trent’anni dopo.
Il centro storico di Serravalle – uno dei “due cuori” di Vittorio Veneto – è attraversato dal fiume Meschio e ha il suo punto di riferimento in Piazza Flaminio, dove sorge la Torre Civica e la Loggia della Comunità (oggi Museo del Cenedese). La via principale (Via Martiri della Libertà) conduce nei pressi della Scalinata di Santa Augusta, che con una mezz’ora di salita porta al Santuario che è simbolo della città, e sorge ai piedi del Monte Marcantone.
Castello di San Martino. Paolo Steffan, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
L’edificio principale del centro di Ceneda è la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Tiziano Vescovo, duecentesca, ricostruita successivamente in stile neoclassico. Altro luogo di rilievo, nelle vicinanze, è il Castello di San Martino (anche chiamato “Castello del Vescovo”) che sorge sull’omonimo colle, e si può vedere all’interno con visite guidate per cui è necessaria prenotazione. Anche questa località offre possibilità di una bella gita: dal centro parte il Sentiero delle Perdonanze per Via delle Perdonanze, itinerario di meno di trecento metri di dislivello, che attraversa le colline e arriva alla cappella delle Perdonanze. In Piazza del Popolo 14 c’è il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto, l’esposizione che racconta gli eventi storici che riguardano la Battaglia di Vittorio Veneto. Ingresso 8€. È il luogo ideale per chi vuole ripercorrere la storia che ha reso importante questa località del trevigiano. Se prediligi le visite “culturali” con priorità ai musei, considera che con un prezzo cumulativo di 10€ puoi visitare, oltre al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto, anche il Museo del Baco da Seta, il Museo del Cenedese, l’Oratorio dei Santi Lorenzo e Marco dei Battuti e la Galleria Civica d’Arte Medievale Moderna e Contemporanea.
A Vittorio Veneto si può arrivare comodamente attraverso l’autostrada A27 Venezia Belluno. Ma perché non approfittare dell’occasione per un giro tra le colline del prosecco e le Prealpi venete? La partenza è da Treviso, sulla SR348 verso Signoressa e Montebelluna. Prendi a destra l’uscita per Cornuda/Covolo/Vidor/Valdobbiadene, attraversa il Piave, e raggiungi il centro famoso per le “bollicine”. Imbocca la strada che costeggia le Prealpi – SP36, SP4, SP35 – e giungi quindi a Vittorio Veneto, in un tempo totale di circa un’ora e mezza.
Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere
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