È considerata “la Città del Pane”, perché fu la prima a certificare con la denominazione di origine protetta DOP il suo prodotto simbolo, preparato secondo le antiche tradizioni. E quando parliamo di pane, non può che venire in mente Altamura: la specialità di questa città della Puglia, a un’ora circa da Bari, è nota in tutta Europa. La parte più antica di Altamura si trova in posizione sopraelevata su un’altura ai margini delle Murge: le sue vie sono caratterizzate da salite anche piuttosto ripide. Ma le salite ci piacciono ancora di più, quando le affrontiamo in moto, e allora andiamo a scoprire questa antica località del bellissimo sud!
Partenza da Bari, sulla strada statale SS96 Barese, che raggiunge le Murge e conduce dritta fino ad Altamura. Dopo la visita, a piacere, si può proseguire sulla stessa strada in direzione Potenza. Oppure, in meno di mezz’ora attraverso la SS99, si può arrivare a Matera – anch’essa terra di un famoso tipo di pane, che in quanto a fama rivaleggia con quello di Altamura. Per tornare al punto di partenza, invece, si può costeggiare i rilievi delle Murge andando a Santeramo in Colle, e poi Cassano delle Murge e via dritto verso Bari.
Il territorio di Altamura, nella città metropolitana di Bari, varia da 351 m s.l.m. a 671 m s.l.m. Abbiamo già detto che è considerata la “Città del Pane”; va anche detto che uno dei suoi soprannomi è “la Leonessa di Puglia”, per la storica ribellione al potere borbonico che, sulla scia della Rivoluzione Francese, mise in seria difficoltà il governo. L’importanza storica, tuttavia, inizia da molto lontano nel passato, addirittura dal Neolitico, e si possono visitare gli importanti ritrovamenti archeologici che lo testimoniano.
Il Museo archeologico nazionale di Altamura si trova in località La Croce, in Via Santeramo in Colle 88, a ridosso del centro storico. È una zona ricca di testimonianze di diverse epoche, a partire dall’età del Bronzo antico. All’interno dell’edificio si può visitare anche la mostra “Preistoria del cibo. Alle origini del pane”, dedicata alla vocazione agricola e gastronomica del territorio. L’ingresso è gratuito.
L’Uomo di Altamura è uno scheletro umano scoperto nella grotta di Lamalunga (frazione del comune) datato tra i 128.000 e i 187.000 anni fa. È il più antico e più completo Neanderthal su cui siano state eseguite analisi paleogenetiche del DNA. Visitando il Centro Visite Lamalunga (SP 157 Altamura-Quasano) si arriva al punto di ingresso della grotta. All’Uomo di Altamura e Lamalunga è dedicato un Museo, situato nel Palazzo Baldassarre (via Fratelli Baldassarre 1) nel cuore del centro storico, che espone una riproduzione 1:1 del fossile. I due siti si possono visitare con un biglietto cumulativo di 7€.
L’altare della Cattedrale di Altamura
Nel cuore del centro storico spicca la sontuosa Cattedrale (Chiesa di Santa Maria dell’Assunta), una delle quattro basiliche palatine di Puglia, fondata nel 1232 per volontà di Federico II di Svevia e poi terminata in epoca angioina. Passeggiando nel centro storico, una caratteristica della cittadina sono i Claustri, piccoli cortili chiusi negli spazi urbani, dove nel passato usavano ritrovarsi gli altamurani, decorati da stemmi delle famiglie dell’epoca.
Fragrante, morbido e con la tipica forma “a cupola” che ne rendeva più agevole il trasporto e la conservazione. Se si passa da queste parti, non si può non assaporare il Pane di Altamura. Quali sono i panifici più rinomati dove si può gustare? Ecco alcuni indirizzi da segnare in agenda:
Menzione speciale la merita l’Antico Forno Santa Caterina (Via Ambrogio del Giudice 2), un forno di comunità che risale al 1306 ed è il più antico di tutta Altamura. Non solo: da qualche tempo, grazie a una sapiente gestione social, le sue “nonnine” sono diventate delle protagoniste conosciute in tutto il mondo, accumulando quasi 600mila followers solo su Instagram. I video con i personaggi dello star system come Bob Sinclair, Antonella Elia o lo chef italo-tedesco Stefano Zarrella hanno ottenuto milioni di visualizzazioni, facendo diventare questo forno un vero fenomeno virale sui social, oltre a essere stato premiato come eccellenza enogastronomica dal ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare.
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