In Sicilia c'è un piccolo borgo sul mare dove è sempre estate: qui anche a ottobre troverai le persone a farsi il bagno

In Sicilia c’è un piccolo borgo sul mare dove è sempre estate: qui anche a ottobre troverai le persone a farsi il bagno

L'antica città fantasma che guarda dall'alto sul Tirreno e la sua versione moderna baciata dal mare: è una Sicilia in formato intimo e ridotto, dove godersi un tuffo anche fuori stagione e dove ti viene voglia di mare a prescindere dalla temperatura (che non sarà mai bassa)
Stefano Maria Meconi  | 06 Ott 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti

Il cambiamento climatico può avere anche dei risvolti positivi? Probabilmente no, salvo che non si abbia a cuore il futuro dell’ambiente e del mondo che ci circonda. Giornate sempre più miti, però, ci spingono se non altro a riconsiderare il modo con cui guardiamo all’autunno, che da tempo di caldarroste e cioccolata calda è diventato in alcuni casi, e in luoghi già caldi di loro, un modo per “estendere” le vacanze estive e concederci un bel viaggio al mare fuori stagione. E per toglierci questo sfizio, non c’è nulla di meglio della Sicilia. Incastonata lungo la costa settentrionale dell’isola, dove il Mar Tirreno regala la possibilità di un tuffo anche a ottobre inoltrato, c’è una piccola località che, con le sue spiagge dorate affacciate sul mare, riesce a evocare l’estate anche nelle giornate autunnali. È il borgo perfetto per chi desidera godersi i panorami marittimi anche in autunno inoltrato, è un’ottima alternativa a mete generalmente più affollate e, più in generale, è uno di quei luoghi che una volta scoperto rimane nel cuore. Come? Continua a leggere per scoprirlo.

Le meraviglie di un luogo che dà gioia

Arroccata sulle colline della provincia di Messina e allo stesso tempo affacciata su acque cristalline, questa piccola cittadina di appena settemila abitanti è piuttosto recente, ma poggia le sue basi su una storia molto antica. I suoi abitanti, infatti, si trasferirono qui nel 1783, a seguito di un grave terremoto che distrusse l’abitato originario, situato sul Monte Meliuso. Ed è proprio qui che, forse già nel V secolo a.C. c’era un primo insediamento costruito forse per motivi logistici lungo la strada che univa Lipari, Milazzo e Randazzo, un percorso chiamato Via dell’ossidiana e probabilmente utile per i traffici commerciali della Sicilia di 2500 anni fa. Progressivamente l’abitato si stabilizza nel periodo normanno-aragonese, acquisendo una certa importanza come luogo di difesa, per la pesca e la lavorazione del tonno, oltre che per la presenza di una popolazione maggiore rispetto a quella di centri oggi considerati più importanti. Fu solo nel 1783, a seguito di un periodo già segnato da una prima decadenza, che il terremoto costrinse la vecchia Guardia all’abbandono e portò alla definizione di un nuovo paese direttamente sulla costa, raccontato con toni entusiastici dal tedesco Carl Grass nel 1804, nel pieno del cosiddetto Grand Tour.

Cosa vedere nel borgo “rinato” della Sicilia

Tra le stradine di Gioiosa Marea si trovano diverse chiese antiche: da non perdere è la chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita tra il XVI e il XVII secolo, con il suo elegante campanile che svetta sopra i tetti. Passeggiando, si arriva fino alla Piazza Municipio, cuore della cittadina, dove fermarsi per un caffè o per assaporare un gelato artigianale. Numerosi i palazzi delle vecchie famiglie nobili della cittadina, come il Saggio, il Forzano, il Natoli o il Benincasa. Dell’antica Tonnara, che risale addirittura al XII secolo, non rimangono che pochi ruderi, ma è una testimonianza importante perché ci parla di un passato economico e produttivo che ancora oggi accomuna molti luoghi della Sicilia tirrenica, dove la pesca e la lavorazione del tonno erano elementi fondamentali per il sostentamento delle comunità. La stessa comunità che qui, almeno fino al XVIII secolo, alla costa prediligeva la vita in collina. La ghost town, così possiamo definirla ora, di Gioiosa Guardia, è quanto rimane del paese abbandonato a fine Settecento (benché alcuni vi abbiano vissuto anche nei primi anni dell’Ottocento). Di case e strutture in piedi ce ne sono ormai ben poche: rimane però la Torre di Guardia (in tutti i sensi), ultima testimonianza dell’antica fortezza del XIV secolo e che offre una vista panoramica unica sulle Isole Eolie, perfetta per scattare una foto ricordo, soprattutto perché si trova a circa 800 m s.l.m. e da qui il panorama è davvero unico, che spazia dalla collina al mare. E proprio al mare torniamo, perché anche in autunno, le spiagge cittadine offrono un clima mite che invita a godersi il mare. A partire da quella che si trova in corrispondenza del centro cittadino, passando per la Spiaggia di Capo Calavà, situata a 3 chilometri dal centro e fino ad arrivare alla spiaggia di San Giorgio, meno affollata e perfetta per chi cerca un angolo di pace.

Nei dintorni

Dopo essersi goduti le bellezze e il clima particolarmente rilassante che Gioiosa Marea ha da offrire, il viaggio non si può però dire terminato. Tutt’intorno, infatti, ad attenderci ci sono i Monti Nebrodi, che offrono sentieri escursionistici addentrati tra foreste e alture. Uno dei percorsi consigliati è quello del lago Maulazzo, un itinerario che attraversa boschi di faggi e querce, e offre un panorama unico sulla costa tirrenica. Perfetto per chi cerca una pausa immersa nella natura dopo la giornata al mare.

Consigli di viaggio

Mappa

Percorso

Lasciata alle spalle Milazzo, si oltrepassa il percorso della E90 e ci si concentra sull’attraversamento del primo entroterra. Passando per la SS113, il primo punto di sosta intermedio è Barcellona Pozzo di Gotto. Da qui si continua lungo la statale verso Falcone e poi arrivando a Tindari, riguadagnando così il profilo della costa tirrenica. Incontriamo in rapida successione anche Patti e Montagnareale, ultima tappa intermedia prima dell’arrivo a Gioiosa Guardia, la città fantasma che domina dall’alto questo tratto di mar Tirreno. Ridiscendiamo infine verso mare, conquistando in poco più di 60 chilometri di viaggio l’arrivo a Gioiosa Marea. Da qui, volendo, si può decidere di continuare vista mare verso Capo d’Orlando o, nell’entroterra, raggiungere Randazzo passando per la SS116. Dal nostro borgo du jour, Messina dista 74 chilometri, mentre Palermo è a 159 chilometri di distanza.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere

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