C’era una città distrutta; ora c’è un museo a cielo aperto. Nel Belice è avvenuta una rinascita mai vista altrove: non ricostruzione, ma rivoluzione culturale. Il luogo è Nuova Gibellina (o Gibellina Nuova) in provincia di Trapani. Dopo il devastante terremoto del 1968, che distrusse quasi completamente l’abitato, la scelta visionaria del sindaco Ludovico Corrao fu di non rifare la vecchia città, ma costruirne una nuova, e renderla centro di arte contemporanea, insieme ad alcuni tra i più grandi architetti, pittori e scultori del secondo Novecento. Il sogno è diventato realtà, e la località siciliana è stata proclamata come Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026. Andiamo a scoprirla, un anno prima!
La visita a Nuova Gibellina è occasione di un bell’itinerario ad anello nell’entroterra trapanese, un percorso di 86 km che richiede due ore circa. Prendi la statale SS188 fino a Santa Ninfa e poi a sinistra la SS119 fino al Cretto di Burri. Lungo la SP5 sali a Poggioreale Vecchia e poi scendi lungo i tornanti che ti portano sulla SP12 e poi di nuovo sulla SS119 di Gibellina. Svolta a sinistra sulla SP12 verso Calatafimi e continua sulla SS113 fino a Salemi. Da qui in pochi minuti attraverso la SS188 ritorni al punto di partenza, Nuova Gibellina.
Il Sistema delle Piazze di Gibellina Nuova.
Gibellina Nuova non è un borgo classico. Non troverai case in pietra o vicoli medievali, ma installazioni astratte, architetture che sembrano navicelle, piazze geometriche che cambiano con la luce e l’ora del giorno. È un luogo che può spiazzare, ma chi lo visita ne esce trasformato. Non è un caso che qui ogni anno si tenga Orestiadi, uno dei festival più importanti d’Europa per teatro, arte e cultura mediterranea. Il borgo nuovo è stato costruito a 11 km da quello distrutto dal terremoto del Belice del 1968 (e che oggi è stato trasformato nel Cretto di Burri). Ma ti diciamo subito tutto ciò che devi sapere prima di andare a visitare questo luogo unico.
L’anima della rinascita di Gibellina fu Ludovico Corrao, sindaco, senatore, visionario. Capì che per ridare vita a Gibellina serviva qualcosa che parlasse al mondo. E il linguaggio fu quello dell’arte. Fu lui a chiamare Alberto Burri, Mario Schifano, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Nanda Vigo, Carla Accardi, ma anche architetti come Franco Purini, Pier Vittorio Gregotti, Alessandro Mendini. La città nuova prese forma tra cemento, acciaio, vetro e segni scultorei che rompono il paesaggio, ma lo rendono eterno. Oggi è possibile camminare tra opere monumentali come il Sistema delle Piazze di Consagra e Purini, la Chiesa Madre astratta e simbolica, il Museo delle Trame Mediterranee e tanti murales, sculture, strutture d’autore sparse per tutto il centro.
A pochi chilometri dal nuovo centro (una decina di minuti in moto), là dove c’era la vecchia Gibellina, oggi sorge uno dei luoghi più potenti d’Italia: il Cretto di Burri. L’artista ha sigillato le macerie in un’enorme colata bianca di cemento, le cui fessure ricalcano le strade del borgo cancellato. Un’opera che è land-art, memoria, cicatrice e rinascita. Ha una superficie di 80.000 metri quadrati: è una delle opere d’arte contemporanea più estese del mondo. L’accesso al Cretto è gratuito, si visita in meno di un’ora.
Dopo aver visitato Nuova Gibellina puoi dedicare una giornata o un weekend intero a scoprire una delle zone più affascinanti e dimenticate della Sicilia occidentale. Da non perdere Poggioreale Vecchia, un altro paese distrutto nel terremoto del ’68, ma lasciato come allora: è un borgo fantasma spettrale e poetico, dove tutto è rimasto sospeso. E poi Salemi, uno dei borghi più belli d’Italia, con un centro storico ricco di chiese e vicoli, e un castello normanno che guarda tutta la valle; te ne avevamo parlato per un itinerario che ti consigliamo. Da menzionare Calatafimi Segesta, dove puoi visitare il maestoso Tempio di Segesta e l’antico teatro greco, incastonato nella collina con vista mozzafiato. Infine Partanna, antico centro agricolo con un castello medievale ben conservato e diversi musei del territorio.
Il cretto di Burri, l’opera di land-art che racchiude le rovine di Gibellina Vecchia
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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