La fiaba oscura del castello più bello della Romania: sembra uscito da un romanzo

La fiaba oscura del castello più bello della Romania: sembra uscito da un romanzo

Costruito più di 700 anni fa e cartina di tornasole della storia di un paese, in questo edificio stili e leggende si incontrano per raccontare delle vere storie di meraviglia in un luogo ancora poco conosciuto dai turisti
Stefano Maria Meconi  | 14 Set 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti

Misterioso come solo la Transilvania sa essere, bellissimo come un territorio che unisce natura e opera dell’uomo perfettamente intersecate una all’altra, nella Romania da cartolina che in questi anni si è aperta al turismo occidentale (e soprattutto italiano) c’è un luogo che spicca più degli altri. E lo fa senza trionfalismi, affidandosi solo (si fa per dire) a una storia secolare, a scorci bellissimi e, cosa comune da queste parti, al mistero. A 168 chilometri da Timisoara, 275 da Brasov e quasi 500 da Bucarest, ci aspetta una visita che porterà indietro le lancette dell’orologio di almeno 800 anni e che qualche brivido potrebbe suscitarlo. Se non di paura, sicuramente di fresco, perché le temperature da queste parti sono il viatico ideale di chi soffre il caldo.

La nascita e l’evoluzione di un castello leggendario

La famiglia Vlaicu, nel corso del Trecento, diede il via alla costruzione del primo blocco di quello che sarebbe diventato uno dei castelli più belli della Romania. O meglio, dell’Ungheria, perché a quei tempi la Transilvania faceva parte del regno ungherese, mentre la Romania così come la conosciamo oggi risale al 1881, anno di nascita del Regno di Romania. Il luogo scelto per questo maniero è Hunedoara, forse meno conosciuta di Bran ma altrettanto importante per la storia del paese in quanto fu uno dei primi poli industriali della nazione e d’Europa con i suoi altoforni. È a cavallo tra il ‘400 e il ‘500 che il castello passa di proprietà, e si prepara a una vera e propria rivoluzione: Mattia Corvino, Hunyadi Mátyás se si vuole confermare la dicitura ungherese, diviene re di Boemia e d’Ungheria, e decide che la struttura fortificata debba diventare qualcosa in più. Già il padre, Giovanni Hunyadi, aveva messo mano all’edificio del Trecento per due volte, ma con quest’ultimo passaggio si crea una mescolanza di stili dove gotico e rinascimentale dialogano in maniera sinergica, speciale e decisamente iconica.

Perché è così bello?

L’importanza del castello dei Corvino è data soprattutto da questo mix di linguaggi architettonici che, come abbiamo appena visto, è frutto della sovrapposizione di tre epoche e tre menti diverse che hanno contribuito a renderlo quello che è oggi. Il mastio, la torre più alta di tutto il complesso, venne aggiunta da Giovanni Hunyadi nella seconda ristrutturazione, insieme alla galleria e a un’ulteriore torre, che fanno bella mostra di sé nella parte centrale dell’edificio. Il ponte levatoio, realizzato con un impalcato in legno sorretto da diversi piloni di roccia (una soluzione decisamente originale e insolita) è l’accesso al castello, in cui compaiono subito presenze insolite, come le balconate, le bow windows e le tante torrette che suggeriscono un cambio di destinazione d’uso dove la primordiale funzione difensiva è venuta meno. Di grande impatto scenico è il cortile interno, su cui affacciano strutture antiche e semplici e una magnifica loggia sorretta da archi a sesto acuto e un piano superiore con trifore in pietra scolpita. Dal tipico gusto gotico sono poi molte sale interne, quella dei Cavalieri e la Sala del Trono, realizzata con marmi di colori diversi e volte sorrette da piloni esagonali. Da vedere, infine, il grande pozzo di 30 metri che domina il cortile centrale e che si dice fosse stato fatto costruire da Vlad III di Valacchia.

Come visitare il complesso

Il complesso, che si trova poco fuori dal centro cittadino di Hunedoara, è aperto tutti i giorni con il seguente orario:

  • Lunedì: dalle 12.00 alle 20.00
  • Da martedì a domenica: dalle 9.00 alle 20.00

L’ingresso ha un costo per gli adulti di 50 Lei, pari a circa 9,80 euro al cambio. Gli studenti pagano 12 Lei (2,30 euro), i pensionati 25 (4,90 euro). Per la visita è raccomandata una certa attenzione, trattandosi di un edificio antico dove percorsi di accesso e scale sono riservati prevalentemente a persone senza difficoltà motorie. È anche richiesto di non sporgersi dai parapetti, di evitare assembramenti su balconi, scale e punti in alto. I biglietti possono essere acquistati sul sito easy2visit.com.

Consigli di viaggio

Mappa

Percorso

Benché piuttosto distante dalle principali città della Romania, il castello dei Corvino e Hunedoara suggeriscono proprio per questo di creare un itinerario di viaggio lungo ma ricco di suggestioni. L’idea che ti proponiamo impiega più di 400 chilometri per congiungere Brasov, la Hollywood della Romania, alla destinazione che abbiamo appena raccontato. Il primo tratto del viaggio, 135 chilometri, passa per la 73G fino a Rasnov e poi segue la strada DN73 e 73C fino a Curtea de Arges. Qui ci attende la parte più iconica del viaggio, quella che attraversa la mitica strada Transfagarasan, la strada costruita per volontà del dittatore romeno Ceaușescu e completata in appena 4 anni, ricorrendo all’impiego di oltre 6 milioni di chili di dinamite. Si prosegue poi per la E68 arrivando dopo 52 chilometri a Sibiu. Infine, altri 130 chilometri di pura natura e bellissimi scorci lungo la DN7/E79 ci conducono all’arrivo a Hunedoara.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere

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