La Hollywood del deserto è una incredibile meta dai colori rossi dove si uniscono il mondo del cinema e quello reale

La Hollywood del deserto è una incredibile meta dai colori rossi dove si uniscono il mondo del cinema e quello reale

Alla scoperta della città del Marocco cara al mondo del cinema. Qui è possibile assaporare la vera storia berbera e ammirare i paesaggi del Sahara più belli.
Antonia Festa  | 13 Dic 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti

In lingua berbera, il suo nome significa silenziosa. Ed è proprio questa la prima sensazione che rompe l’apparente monotonia del deserto marocchino quando si raggiunge questa cittadina. Un silenzio che, in realtà, corrisponde solo a parte dell’identità contemporanea di un luogo che da molti è stato ribattezzato come la Hollywood del deserto. Un esercizio stilistico che ci narra parte della sua storia, fatta sì di tradizione ma anche di una certa flessibilità e di una riconoscibilità che traspare nelle tantissime pellicole girate da queste parti, lungo i monti dell’entroterra del Marocco, in un contesto decisamente “da grande schermo”. Andiamo a scoprirla insieme.

Ouarzazate, dove Hollywood e il Marocco si incontrano

Ouarzazate, la Hollywood del deserto. Situata a quasi 1200 metri di altitudine, fu ampliata durante il controllo francese nella prima metà del Novecento, ma è un’antica città berbera, del popolo che costituisce il nucleo originale del Marocco, e per il quale la città prende il nome di Warzazat.

Lungo la strada per Ouarzazate, per scoprire un Marocco da cartolina

Casablanca, tra cinema e realtà

Quando uscì al cinema, nel 1942, Casablanca (con Humprey Bogart, Ingrid Bergman e Paul Henreid) divenne subito un fenomeno di costume, nonostante il periodo bellico. L’immagine della città oggi è decisamente diversa da quella fiabesca e Casablanca è divenuta una  metropoli moderna, punto fermo dell’economia marocchina, ma dove al tempo stesso non mancano testimonianze del passato. Esempio di legame tra passato e presente è la magnifica Moschea Hassan II, con il suo minareto alto 210 metri e ispirata alle tradizionali architetture islamiche.

Tra i luoghi imperdibili in città, c’è anche la Nuova Medina (Habous), con la sua tipica architettura che mescola elementi arabeggianti e andalusi, e la Corniche, lunghissima passeggiata alberata fronte mare, arricchita dalla presenza di locali dove provare la gustosa cucina marocchina.

Marrakesh, un sogno a occhi aperti

Punto di riferimento per il turismo del Marocco e dell’intero Maghreb, Marrakesh raccoglie milioni di visitatori ogni anno. Nonostante abbia subito un profondo rinnovamento nel corso degli ultimi 50 anni, ha saputo mantenere il fascino estremo ed esotico di una città che ha ancora nella sua medina il nucleo della vita quotidiana. Piazza Jemaa el-Fna, il suo cuore pulsante, è un enorme mercato a cielo aperto, palcoscenico di artisti e incantatori di serpenti, luogo di ritrovo e meta irrinunciabile. Alla pari dei coloratissimi Giardini Majorelle, la cui fama si deve a Yves Saint Laurent, che comprò il complesso e vi visse per anni, donando alla struttura nuova vita ma mantenendo inalterato lo stile architettonico. Ammirabile solo all’esterno, la Moschea Koutoubia è un simbolo della fede islamica, mentre visitabile è la Medina con le sue centinaia di artigiani e venditori.

Ouarzazate in moto: l’itinerario

Mappa

Percorso

Non aspettatevi che un viaggio in Marocco sia rapido e indolore. Soprattutto se la meta è Ouarzazate, che dista oltre 200 chilometri da Marrakech. In pratica, è come fare Roma-Napoli in una volta sola, ma senza l’Autostrada del Sole. Partiamo da Casablanca, con vista sull’Oceano Atlantico. Da qui, usciamo dalla città lungo la A101 e iniziamo a seguire dapprima la A3, poi la P3606.

La prima tappa intermedia è Settat, che dista 75 chilometri. Seconda e decisamente più lunga è la tappa che ci porta a Marrakech, 171 chilometri, da percorrere quasi per intero lungo la A3, che passa per Ben Guerir e Sidi Bou Othmane, prima di arrivare alla celebre città. Siamo a metà del viaggio: ci aspettano ora i 128 chilometri per Agouim, lungo la N9, e sempre da qui continuiamo sulla stessa strada ma concedendoci una deviazione per la bellissima Ait-Ben-Haddou. P1506 e N10/N9, infine, fino all’arrivo a Ouarzazate.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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