“Il Balcone dei Sibillini”. È così che è conosciuto San Ginesio, il borgo sospeso tra cielo e Appennino con una vista impareggiabile che abbraccia una distesa infinita di vallate, e nei giorni limpidi arriva fino al Conero e al Gran Sasso. Le mura, ancora perfettamente riconoscibili, raccontano l’epoca in cui San Ginesio era un importante centro fortificato tra Marche e Umbria. Il suo impianto urbano ricorda le città toscane medievali, e ha qualcosa di ben preciso in comune con Siena: il palio, rievocazione storica che coinvolge l’intera comunità. È uno dei Borghi Più Belli d’Italia e vanta la Bandiera Arancione: andiamo a scoprirlo!
Partenza da Macerata, capoluogo di provincia. Prendi la SP77 e SP78, passa per Urbisaglia e sali fino a San Ginesio. Dirigiti verso Caldarola e poi imbocca la SS77var per raggiungere Valcimarra; esci dalla statale per immetterti nella provinciale SP18 che arriva fino a Camerino, altra bellissima località marchigiana, tappa conclusiva dell’itinerario. Il percorso necessita di circa un’ora e mezza di tempo effettivo, per 63 km circa.
La Chiesa di San Gregorio, una delle chiese di San Ginesio.
690 metri d’altitudine su un colle nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini: San Ginesio sembra sospeso tra cielo e monti. È un balcone perfetto per ammirare la catena dei Monti Sibillini fino al Monte Conero sul mare Adriatico. In questo borgo della provincia di Macerata, ad agosto le rievocazioni storiche entrano nel vivo con la settimana “Medievalia” che culmina il 15 agosto con il Palio di San Ginesio. Ogni tre anni, inoltre, c’è la rievocazione del “Ritorno degli Esuli” a cui partecipa una delegazione del Palio di Siena.
Le mura medievali, costruite a partire dal 1308, circondano il centro storico e accolgono i visitatori attraverso le porte ben conservate: tra queste, la più celebre è Porta Picena, con lo stemma cittadino scolpito nella pietra. La chiesa principale è la Collegiata di Santa Maria Assunta, edificata nel XI secolo, che domina la piazza centrale. Altra chiesa da non perdere è quella di San Gregorio, del 1296. Gli antichi palazzi signorili come Palazzo Onofri testimoniano l’importanza storica di San Ginesio come centro amministrativo e culturale nei secoli passati. Meritano una visita il Teatro Giacomo Leopardi, piccolo gioiello ottocentesco recentemente restaurato, e la Porta Alvaneto, una delle quattro porte storiche ancora integre insieme a Porta Picena, Porta Offuna e Porta Ascarana. Nel XVI secolo qui nacquero due importanti giuristi: i fratelli Alberico Gentili (il più famoso, docente a Oxford, e a cui è stata dedicata la piazza principale) e Scipione Gentili, a cui è stato dedicato il Museo e Pinacoteca “S. Gentili”, oggi inagibile in seguito ai terremoti del 2016-2017, ospitato in parte nell’auditorium di Sant’Agostino.
Tra i luoghi più significativi del borgo c’è infatti il Complesso monumentale di Sant’Agostino, costruito a partire dal XIII secolo. Comprende un auditorium, collocato nell’ex chiesa di Sant’Agostino, e un convento, che fino allo sciame sismico del 2016-2017 ospitava l’Istituto di Istruzione Superiore A. Gentili. Al centro del convento c’è il chiostro, con un loggiato su cui si trovano 24 affreschi sulla vita di Sant’Agostino.
Da San Ginesio partono diversi itinerari che permettono di scoprire la bellezza dei Monti Sibillini, oggi Parco Nazionale. Se ami camminare puoi seguire il Cammino Francescano della Marca, che attraversa proprio San Ginesio collegando Assisi ad Ascoli Piceno, lungo sentieri immersi tra colline, boschi e borghi medievali. A pochi chilometri si trovano borghi come Gualdo, piccolo centro fortificato con vista sulla valle del Fiastra, e Sarnano, noto per le sue terme e i percorsi escursionistici: un luogo in cui ti abbiamo già portato con un itinerario su TrueRiders.
La vista impareggiabile che si gode da San Ginesio.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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