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Lago di Carezza, l’Arcobaleno del Latemar

Redazione TrueRiders  | 29 Apr 2019  | Tempo di lettura: 6 minuti

Il Lago di Carezza si inserisce nella suggestiva cornice delle Dolomiti, uno dei territori più belli che si trovano in Italia, ogni anno visitate da flotte intere di motociclisti provenienti da tutta la penisola ma anche dall’Europa.

Fra gli itinerari più belli da percorrere in moto indubbiamente rientra il cosiddetto Tour dei Laghi, che passa rispettivamente per il Lago di Misurina, il Lago di Braies e si conclude al Lago di Carezza.

Un itinerario spettacolare che passa attraverso vasti panorami e paesaggi caratteristici dell’ambiente dolomitico.

Lago di Carezza in moto

Tappa 1. Cortina – San Vito

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Il Lago di Misurina, ad Auronzo di Cadore, è uno dei bacini alpini più suggestivi della zona

L’itinerario più gettonato dai motociclisti inizia da Cortina d’Ampezzo. La prima tappa del viaggio conduce a pochi passi dall’entrata del Parco Naturale delle Tre Cime di Lavaredo, in direzione del Lago di Misurina. Il primo tratto di strada risulterà leggermente impegnativo data la pendenza della strada, che porterà infatti il viaggiatore a conquistare una zona di montagna alta.

Il Lago di Misurina infatti si trova a ben 1700 metri di altezza. La scalata ne vale la pena perché grazie alla presenza dell’acqua e ad un’altitudine tanto elevata il Lago di Misurina è famoso in tutta la zona per via delle sue proprietà benefiche e curative. Sono infatti molto consigliati periodi di pernottamento in questa zona per tutte le persone che soffrono di patologie respiratorie. Insomma, il luogo ideale dove fermarsi a respirare una boccata di aria fresca prima di rimettersi in viaggio.

Tappa 2. San Vito – Braies

Lago di Braies
Lago di Braies, il gioiello delle Dolomiti

La seconda tappa dell’itinerario non merita presentazione: procedendo per circa 35km in direzione di San Vito (in alcuni cartelli indicato come St. Veit) si arriva al famoso Lago di Braies. Questo lago è considerato come uno dei più belli di tutte le Alpi.

Le sue acque colorate danno infatti luogo a dei magnifici riflessi di tutte le cime di Croda del Becco che lo attorniano. Se il motociclista è anche un amatore della fotografia che sfrutta i propri viaggi per portare a casa degli scatti memorabili allora il Lago di Braies fa esattamente al caso suo.

In ogni caso vale assolutamente sostare in questo luogo per qualche ora per fare una delle tante attività possibili. La moto può essere fermata nel grande parcheggio presente in zona dove per il primo quarto d’ora la sosta è gratuita mentre poi bisognerà pagare 3,80€ per ogni ora di sosta.

È possibile, per esempio, fare a piedi il giro completo del lago attraverso un sentiero che lo circoscrive completamente per poi tornare al punto di partenza. In alternativa, per tutti quelli che sono alla ricerca di un’esperienza diversa, potranno usufruire dei servizi di noleggio di barche e giri guidati per attraversare l’enorme distesa d’acqua su una rilassante e romantica barca a remi.

Una volta godutosi una sosta al lago con un gelato preso al volo in uno dei tanti presenti e gustati su una panchina a godere della vista spettacolare del Lago di Braies, il viaggio può continuare fino alla destinazione vera e propria. Quest’ultima parte della tappa si rivelerà più impegnativa in quanto sono circa 100km che distano ancora dallo splendido Lago di Carezza.

Tappa 3. Braies – Canazei – Lago di Carezza

La tappa prosegue in direzione della città di Canazei, attraverso un tragitto in superstrada lungo 95 km. L’arrivo a Canazei è piuttosto stimolante per moto di tutti i tipi. Come la maggior parte delle strade sulle Dolomiti infatti ci si imbatterà in un gran numero di curve e tornanti, alcune più larghe mentre altri saranno decisamente più strette, alternati anche a un gran numero di rettilinei. Anche l’occhio vuole la sua parte e sarà soddisfatto grazie ai tipi paesaggi dolomitici: enormi vallate verdi con distese di fiori da un lato mentre dall’altro saranno circondati dalle alte vette delle montagne. Lungo il tragitto si troveranno tantissimi locali, ristoranti o semplici bar dove sicuramente ci saranno delle moto parcheggiate fuori. Il momento ideale per sostare e fare quattro chiacchiere per scoprire da dove venissero gli altri viaggiatori su due ruote.

Dopo aver piegato la propria due ruote tra le diverse e divertenti curve del tragitto si arriverà a Canazei, in cui ci si può lasciar tentare dal prendere la funivia e visitare il Passo Pordoi a pochissima distanza. Tuttavia la mossa migliore è quella di resistere alle tentazioni e continuare fino ad arrivare, finalmente, alla destinazione del Lago di Carezza.

Una volta arrivati si avrà davanti l’ennesimo lago spettacolare delle Dolomiti, caratterizzato dai colori molto intensi e variegati delle sue acque. I colori infatti variano tra l’azzurro e il verde, che sono dati dagli spettacolari riflessi dati dal cielo e dagli alberi che lo circondano, la cornice ideale per una foto degna di un quadro. I ladini chiamano questo luogo con il nome di Lago dell’Arcobaleno per ricordare i colori che vi si troiano all’interno.

Lago di Carezza
Il Lago di Carezza, sulle Alpi del Trentino Alto Adige e non distante dal gruppo dello Sciliar-Catinaccio

Tuttavia, c’è anche una leggenda spiegata in diversi cartelli e depliant della zona che vuole spiegare lì perché di questo nome quasi degno di una foto. Si narra che un mago fosse innamorato di una bellissima giovane che abitava nei prassi del Lago. Con il passare del tempo il mago provò in tutti i modi per conquistare il suo amore. Tuttavia sembrava che qualsiasi suo tentativo risultasse vano agli occhi della fanciulla ma egli non si rassegnò finché non decise di darle il più spettacolare dei doni.

Il mago quindi racchiuse fra le sue mani l’arcobaleno e glielo porse ma anche stavolta la ragazza rifiutò. Allora il mago capì che non avrebbe mai avuto il suo cuore ma non voleva che il suo amore si perdesse fra le fauci del tempo. Per fare in modo che tutti i visitatori di quel luogo conoscessero la sua storia e capissero il suo dolore decise di afferrare l’arcobaleno e di gettarlo nel lago, in modo che per sempre il Lago di Carezza ne assumesse i suoi colori. Anche se non ci sono prove che la leggenda sia vera oggi si può che il nome ‘Lago Arcobaleno’ sia il più adatto a questo luogo degno di una fiaba.

Una volta rimasti affascinati dalla magia del Lago la visita potrebbe continuare vicino al centro abitato di Moena, comunemente chiamata la Fata delle Dolomiti.

Per tornare infine si può seguire la strada contraria, tornando verso Canazei, imboccare la SS244 verso Braies e infine la SS51 fino al Lago di Misurina e in direzione di Cortina.

Informazioni utili per il motociclista

Il percorso, fra andata e ritorno, è lungo circa 300km. Le strade non sono molto impegnative, sono superstrade a carreggiata molto larga dove si alternano sia rettilinei che curve e tornanti. Curve non impegnative ma in cui bisogna fare attenzione ai pericoli derivanti dalle zone in cui non si vede.

L’asfalto è in buone condizioni mentre l’altitudine è piuttosto variabile con presenza di prolungati tratti in pendenza. Le escursioni termiche a volte sono notevoli quindi è bene optare per un abbigliamento traspirante sotto e protezioni più calde in superficie.

Il periodo migliore per visitare la zona è a partire da fine aprile fino a settembre, in altri periodi dell’anno è facile trovare neve e ghiaccio sulle strade, con possibili limitazioni della percorribilità.

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