Diviso tra un nord quasi per intero svizzero e un sud tutto italiano (ma, almeno linguisticamente, si parla la stessa lingua da ambo i lati del confine), il lago più elegante d’Italia fa bella mostra di sé su guide, depliant e pubblicità che raccontano le magnifiche sorti e progressive del Lago Maggiore che, a discapito del nome altisonante, è il secondo lago per dimensioni di tutto lo Stivale, dopo l’imponente lago di Garda.
Il nome più altisonante e poetico che gli viene attribuito, Verbano, deriva dall’antica Roma ma è per l’incorretta idea che fosse più grande del Garda che si è diffuso, nei secoli, il nome “Maggiore” per raccontare questa grande distesa d’acqua verde smeraldo. Una meraviglia della natura che, immersa tra le Prealpi, ha incantato pittori, scultori e protagonisti d’ogni epoca soffermatisi sulle sponde che oggi sono divise tra Piemonte, Lombardia e Canton Ticino.
Tra le pinete profumate tipiche del Mediterraneo, i giardini all’italiana ed i boschi secolari si ergono imponenti castelli e lussuosi palazzi, grandi testimonianze di un passato florido e di prestigio che portano il nome di due famiglie nobiliari che, per anni, hanno segnato la storia di questi luoghi: i Visconti e i Borromeo. Ma il Lago Maggiore è anche natura, relax e rigenerazione, attrazioni, sentieri, paesaggi mozzafiato e tutto il bello di una meta adatta a tutti, ma perfetta da scoprire in sella. Partiamo?
Partiamo da Sesto Calende (VA) e, attraversando il verde del Parco del Ticino, arriviamo ad Angera che ospita la famosa Rocca Borromeo. Da qui continuiamo lungo la SP69 che passa nell’entroterra sfiorando Ispra e Monvalle fino a Laveno-Mombello. Continuiamo “frontelago” verso Luino e da qui prendiamo la SS394, con la quale arriviamo alla dogana di Zenna, dove attraversiamo il confine con la Svizzera. Entrati in territorio elvetico, prendiamo la Via Cantonale e successivamente la Strada 13, seguendo le indicazioni per Locarno e la vicinissima Ascona, separate solo dal fiume Maggia. Ancora sulla 13, rientriamo in Italia immettendoci sulla SS34 e raggiungendo Cannobio, poi Cannero Riviera e proseguendo per Verbania e Fondotoce. Da qui, prendiamo la SS33 e raggiungiamo Stresa, poi continuiamo per Arona e, attraversato il Ticino, rientriamo a Sesto Calende dopo 164 chilometri in tutto.
Il Lago Maggiore ha un perimetro costiero di 170 chilometri e una superficie di ben 212 chilometri quadrati. Il suo è un territorio che tocca 2 nazioni, 2 regioni, 3 province (Varese, Verbano-Cusio-Ossola e Novara) e il Canton Ticino in Svizzera, di cui fa parte lo spicchio di lago più a nord con alcuni comuni sulla costa est e altri sulla costa ovest.
La costa lombarda è stata storicamente definita “sponda magra”, in contrapposizione alla “sponda grassa” piemontese dal più alto valore turistico e storico con tantissimi luoghi rinomati e frequentati da turisti di tutto il mondo come Stresa, Arona, Cannero Riviera che ormai da secoli danno lustro al Verbano. Per contro, i paesi lombardi come Laveno-Mombello, Ceresolo, Leggiuno, Maccagno e Tronzano offrono una tranquillità invidiabile per chi cerca un luogo di vacanza dove rigenerarsi e stare in pace con sé stesso.
Tra le bellezze del Lago Maggiore troviamo anche 11 isole, di cui otto in Piemonte, due in Svizzera ed una sola in Lombardia. Fra Stresa e Verbania, il grande charme dell’arcipelago delle Isole Borromee con l’Isola Madre, la più grande, l’Isola Bella e l’Isola dei Pescatori. Di fronte la svizzera Brissago si trovano, invece, le due Isole di Brissago. Caratteristici, infine, nei pressi di Cannero Riviera, i tre scogli emersi detti Castelli di Cannero che accolgono i resti della Vitaliana, la rocca voluta dal conte Ludovico Borromeo.
Da non perdere anche l’isolotto di La Malghera, l’Isolino Partegora e quello di San Giovanni di fronte a Verbania, dove, nel seicentesco Palazzo Borromeo, visse per molti anni Arturo Toscanini.
Le sponde del Lago Maggiore, tra la natura impetuosa e rigogliosa, offrono delle oasi di storia e tradizione ineguagliabili. Tra le attrattive della sponda orientale della provincia di Varese, il Castello di Masnago, la Villa Mirabello, la Rocca di Angera e l’Eremo di Santa Caterina del Sasso. Nel piemontese invece: la chiesa di Santa Maria a Belgirate, il santuario di San Salvatore a Massino Visconti, e poi tante ville e dimore storiche come Villa Correnti a Lesa e Villa Faraggiana di Meina, ad Arona il Colosso di San Carlo Borromeo, Villa Taranto a Verbania e tutte le ville signorili di Stresa. Per gli amanti del verde, il Parco nazionale della Val Grande, la più grande area wilderness dell’arco alpino. Impossibile non citare, il Sacro Monte della SS. Trinità di Ghiffa, patrimonio UNESCO. E per una curiosa scoperta, a pochissima distanza c’è il Lago di Mergozzo, che in origine costituiva un “ramo” proprio del Maggiore.
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