
Tra l’Agordino e il Cadore, immersi tra le magnifiche vette che anticipano l’arrivo sulle Dolomiti, quasi al confine con il Friuli-Venezia Giulia ma saldamente e culturalmente in Veneto, incontriamo una strada tanto bella quanto interessante specie da percorrere in sella. È il passo che, con i suoi 1530 metri, è un percorso di montagna, ma senza gli accessi – o gli impedimenti stagionali – dei suoi fratelli maggiori. Si tratta di un luogo che è pronto a regalare dei paesaggi unici per qualche ora di relax in montagna.

Quello del Passo Cibiana è un itinerario in piena montagna, che percorre la Strada statale 347, attraverso un valico che collega la Val di Zoldo e la Valle del Boite. Un viaggio in sella a stretto contatto con il verde e il silenzio della natura. Siamo in alta montagna, ma cose da vedere e scoprire ce ne sono anche qui. Se siete non solo degli accaniti bikers ma anche dei curiosi turisti, potreste fare una sosta e salire oltre 2000 metri. Spegnete i motori e avventuratevi verso il Monte Rite, non ve ne pentirete. Vi sembrerà di essere in un osservatorio naturale, quasi a sfiorare le nuvole.
La strada, lunga oltre 6 chilometri da fare a piedi o con un servizio navetta a pagamento, non è molto agevole ma ne varrà davvero la pena. In cima potrete anche visitare, tra giugno e settembre, il Museo delle Nuvole ( o Messner Mountain Museum Dolomites) allestito sui resti di un vecchio forte. Una galleria d’arte che narra la storia dell’esplorazione e dell’alpinismo dolomitico, con grande spazio alla collezione di Reinhold Messner, da cui il museo prende anche il nome.
In inverno, se siete amanti dello sport potrete fare una sosta per dedicarvi a qualche sport invernale o a delle escursioni sul Monte Rite. Cibiana di Cadore è conosciuto anche come il “paese dei murales“, un museo a cielo aperto davvero affascinante, da scoprire passeggiando tra edifici in legno e disegni sui muri che ripercorrono le pagine della cultura locale. Se, invece, desiderate fare una sosta più lunga, indossate delle scarpe da trekking e fate una passeggiata fino al Rifugio Remauro (1536 metri s.l.m.), aperto sia d’estate che d’inverno. Sarete circondati da pascoli e boschi disseminati di piccole baite di legno, per un relax ad alta quota.
Un percorso di “collegamento”, così potremmo definire questi 55 chilometri che congiungono Agordo a Pieve di Cadore e, di conseguenza, anche l’Agordino con il Cadore, due delle valli più importanti (e belle) del Veneto bellunese. Lasciata Agordo, il nostro percorso prende la SP347, passando per i comuni di Chiesa e Gavaz fino a Dont, da dove deviamo sulla SP251 in direzione di Forno di Zoldo. Da qui, nuovamente SP347 per la salita al Passo Cibiana (da 818 a 1530 m s.l.m. per 10,1 km e una pendenza che arriva all’11,2%), da dove poi ridiscendiamo verso Cibiana di Cadore. Ultime tappe, queste tutte nella zona del Cadore, ci fanno passare per Vallesina di Sopra e Valle di Cadore fino ad arrivare a Pieve di Cadore, sulle sponde del Lago di Cadore.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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