Nelle Marche c'è una città da dove ammirare in un colpo solo Appennini e Adriatico: è davvero un gioiellino

Nelle Marche c’è una città da dove ammirare in un colpo solo Appennini e Adriatico: è davvero un gioiellino

Le Marche incantano i bikers grazie alle loro strade sinuose, ai borghi medievali eleganti, ai palazzi maestosi e ai panorami mozzafiato.
Antonia Festa  | 21 Set 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Poco nota rispetto alle sue illustri vicine, eppure capace di sorprendere con il ricco cocktail di storia, cultura e sapori che regala, una di quelle città di provincia alle quali difficilmente pensiamo prima di partire, magari una scoperta che è frutto di una deviazione. Ma Fermo e il territorio che la circonda, sul quale insistono tanto gli Appennini quanto il Mar Adriatico, è terra eterogenea e di forte interesse. Un luogo capace di conquistare con la sua vista panoramica, che dal capoluogo spazia verso i Monti Sibillini, le spiagge marchigiane distanti solo pochi chilometri e le ampie colline delle Marche. Profilo medievale, terra franca e aperta, accoglienza fatta dei piaceri della tavola: c’è proprio tutto quello che ci serve per un grande viaggio. Partiamo?

Fermo in moto: l’itinerario

Mappa

Percorso

Un percorso armonico, fatto di alti e bassi e saliscendi continui lungo il Fermano e la provincia di Macerata. In soli 90 chilometri visiteremo, oltre a Fermo, altre tre località intermedie (Moresco, Montegranaro e Montegiorgio) proseguendo, infine, verso Tolentino. Questo percorso, che segue strade provinciali e statali, non presenta particolari difficoltà né limitazioni al traffico. Fermo si raggiunge facilmente tramite la A14-E55, la cosiddetta Adriatica, che congiunge Bologna a Taranto. Si passa per Porto San Giorgio, arrivando poi in città tramite Via Domenico Collina/Viale Trento. Da qui parte la nostra avventura, fatta di un continuo e piacevole alternarsi di panorami e città. Il primo tratto del percorso vero e proprio è lungo 11 chilometri e, tramite la Provinciale 102, ci porta dritti a Moresco. Riprendiamo il cammino, stavolta lungo 27 chilometri, in direzione nord. Più precisamente la prossima meta è Montegranaro. La raggiungiamo passando per la SP56 (verso Fermo), la SP157 e, nell’ultimo tratto (Campiglione-Montegranaro) la SP219/SP30. Di nuovo in sella, 20 chilometri ci separano da Montegiorgio. La raggiungiamo guidando sulla SP39/SP72/SP52. Il percorso è piuttosto semplice, con buon asfalto e con le dovute segnalazioni per arrivare a meta. 32 chilometri ci separano, infine, da Tolentino, approdo finale di questo itinerario.

Fermo e i suoi dintorni: un mondo da scoprire


Fermo [foto @Claudio Giovanni Colombo / Shutterstock.com, solo per uso editoriale]

A Fermo meritano sicuramente una visita due collezioni museali: la Pinacoteca civica e il Museo della pipa. La prima, ospitata da Palazzo dei Priori, è ricca di capolavori artistici, tra tutti lavori di Rubens e di Jacobello del Fiore. Il Museo Nicola Rizzi (presso Villa Vitali) è, invece, una recente collezione che Paolo Dioguardi ha voluto dedicare alla pipa da tabacco. Un’idea originale, che permette di conoscere la storia e l’evoluzione di uno strumento comune in molte parti del mondo. Un pezzo di storia italiana, perché qui sono raccolte le pipe appartenute, tra gli altri, a Giuseppe Garibaldi e Sandro Pertini.

Moresco

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Una delle mete più curiose e particolari da scoprire nei dintorni di Fermo è certamente Moresco, antico borgo medievale della valle dell’Aso. Circondato da possenti mura, qui il tempo sembra essersi fermato al 1083. È questo, infatti, l’anno della sua fondazione, secondo la leggenda per proteggere la zona dalle scorribande dei Mori. Per scorgere i nemici che arrivavano dal mare, la popolazione locale costruì la Torre Eptagonale. Si tratta di uno splendido esempio di architettura medievale, alta 25 metri, imperniata su una pianta a sette lati, decisamente originale. Dalla sua cima si gode un incredibile panorama su tutta la zona circostante. C’è, inoltre, molto altro da vedere a Moresco, come la Torre dell’Orologio risalente al Trecento e l’antica Piazza del Castello, con il suo portico.

I 3 monti del Fermano: Monterubbiano, Montegranaro e Montegiorgio

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Monterubbiano è la città natale del pittore rinascimentale Vincenzo Pagani. A lui è dedicato il teatro civico, mentre le chiese e la Pinacoteca civica ne ospitano diverse opere di livello. Montegranaro, anche detta Veregra, dal nome latino, è famosa per le sue chiese ricche di dipinti d’autore. In particolare, la Chiesa di San Serafino ospita una imponente Crocifissione di Filippo Ricci, mentre in quella dei Santi Filippo e Giacomo un ritratto ricorda Annibal Caro, priore secolare dell’edificio e celebre scrittore del Cinquecento. Montegiorgio è un borgo che divenne molto famoso nel corso del Medioevo. È a questo periodo che risale il grande Arco di San Salvatore, ovvero quello che rimane di un’omonima chiesa abbattuta dell’Ottocento. Come da tradizione marchigiana, anche la città ospita un teatro storico: il Teatro Alaleona, che deve il suo nome all’organista e compositore Domenico Alaleona, celebre in tutta Italia e di origine montegiorgese.

I borghi sul mare della provincia di Fermo

A Sant’Elpidio a Mare si trova l’antichissima Abbazia di Santa Croce al Chienti. Questo edificio, che pare sia stato voluto da Carlo il Grosso – ultimo imperatore carolingio – fu costruito nel IX secolo. Ha, in sostanza, più di milleduecento anni di storia. Tra i comuni che affacciano sull’Adriatico, poi, ci sono invece Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio, molto frequentati dai turisti in estate. Qui, l’accoglienza familiare e il bel mare regalano piacevoli opportunità di vacanza.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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