È stata la capitale dell’antico impero di Tamerlano, è una destinazione turistica che va assolutamente visitata almeno una volta nella vita e, per noi italiani, è anche una canzone di Roberto Vecchioni del 1984. Situata lungo la Via della Seta, l’antico percorso che univa la Cina all’Europa arrivando fino a Venezia, questa località da quasi 600mila abitanti è ricca di monumenti storici, tra cui il famoso Registan, una piazza circondata da maestose madrase con splendidi mosaici. Ma non è solo la storia ad attirare i visitatori, perché tra i tanti motivi per visitarla ci sono mercati all’aperto, i sapori della cucina locale, la cultura e l’accoglienza del suo popolo. Se non l’avessi ancora capito, stiamo parlando di Samarcanda, città che sfugge alle leggi della storia e della meraviglia. Una meta che è un’avventura, forse utopistica, ma degna di essere raccontata.
Arrivare a Samarcanda in moto dall’Italia è tecnicamente possibile. Escludendo, per ovvi motivi legati alla situazione bellica, il passaggio in Ucraina e Russia, l’alternativa più diretta passa per la Grecia (traghetto Brindisi – Igoumenitsa), Turchia (Istanbul, Ankara), Iran (Tabriz, Teheran, Mashhad), Turkmenistan (Mary, Turkmenabat) e Uzbekistan (Bukhara, Navoiy, Samarcanda). Si tratta di un viaggio di 6000 chilometri partendo da Roma, che richiede 77 ore di guida e 5 attraversamenti di confini, di cui solo uno entro i confini europei. Ma se non ve la sentiste di affrontare un viaggio che, tra andata e ritorno, macinerebbe gli stessi chilometri percorsi in un anno ci sono soluzioni più pratiche. Ad esempio, l’agenzia Silk Off Road mette a disposizione un servizio di noleggio moto in Uzbekistan (Tashkent) e nelle vicine repubbliche ex-sovietiche di Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan. Tra le moto disponibili le Suzuki DRZ400S, 650SE, XF650 e la F650GS, con prezzi variabili tra i 95 e i 150 dollari al giorno, più un deposito cauzionale contro i danni che va dai 500 ai 1000 dollari. Per arrivare in Uzbekistan, ci sono numerosi collegamenti aerei, la maggior parte con scalo a Istanbul (Turchia).
Sono moltissime le attrazioni da vedere a Samarcanda, la più celebre delle città uzbeke. Tra queste, vale la pena segnalare una top 5 che sicuramente non vi deluderà e vi aiuterà a conoscere più da vicino le meraviglie di questo luogo:
La piazza principale di Samarcanda, il Registan
Quella di Registan è la piazza principale di Samarcanda, circondata da tre magnifici madrasa (scuole coraniche), decorate con mosaici e piastrelle di ceramica blu. È la cartolina per definizione della città, il luogo dove si concentra la storia e l’essenza stessa di questa magnifica località asiatica.
Il Mausoleo di Gur-e-Amir a Samarcanda
Il mausoleo di Tamerlano, un’imponente struttura con una cupola azzurra che contiene la tomba di Tamerlano e dei suoi discendenti. Timur Barlas fu un condottiero vissuto a cavallo tra il Trecento e il Quattrocento che fondò l’enorme Impero timuride, corrispondente oggi a una enorme zona del centro-Asia che va dalla Turchia all’Afghanistan.
Shah-i-Zinda
Quelli di Shah-i-Zinda sono una serie di mausolei afgani risalenti al IX secolo, che includono la tomba di Kusam-ibn-Abbas, cugino del profeta Maometto. Il magnifico stile della moschea e del Mausoleo Amirzade rappresentano la summa dell’arte islamica, con incredibili mattonelle sgargianti che rivestono l’esterno e l’interno degli edifici, dando una inconfondibile sfumatura azzurra allo skyline di Samarcanda.
Quella di Bibi-Khanym è una delle più belle moschee di Samarcanda, costruita da Tamerlano in onore della sua moglie preferita, Bibi-Khanym, nel corso del XV secolo. Praticamente semidistrutta da un terremoto a fine Ottocento, è stata in buona parte recuperata e oggi si distinguono due alti edifici centrali, diversi minareti, due splendide cupole sui tipici toni dell’azzurro e le decorazioni realizzate in scrittura cufica, come è tipico nei luoghi di culto islamici.
Questo è un vivace mercato all’aperto dove si possono trovare spezie, tessuti, ceramiche e molti altri prodotti locali. Per chi sceglie di immergersi pienamente nella cultura uzbeka, sono da provare i samsa – degli involtini triangolari di pasta sfoglia riempiti di carne bianca e cipolle oppure lo stufato dimlama. Ricordatevi che, essendo un paese islamico, non si consuma alcool né carne di maiale, considerata impura.
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