Un metro! Un metro per il mio regno! Beh, sì, ma no: un solo maledetto metro separa il Col de Sarenne dai 2000 metri d’altitudine, e proprio questa “imperfezione” lo rende perfetto per dar sufficiente fastidio quando lo si descrive da ricordarlo. Siamo oggi in mezzo alle Alpi francesi a goderci la sagra dei tornanti, il respiro del motore e il vuoto tutto attorno: la montagna è un’altra cosa rispetto all’alternanza casa-lavoro sull’autostrada o per andare a mangiare dai parenti. Nell’Isère francese fa da stretto contatto tra Les Deux Alpes e l’Alpe d’Huez, scelta classicona del Tour de France, passando per quello che sembra il tetto del mondo, ma che per un passo ti evita l’eventuale mezzo circo dei passi più famosetti. Non ci avrà creduto abbastanza, evidentemente? Anche no, è tra le strade più terrificanti in zona: in sella, TrueRiders.
Parti da Grenoble imboccando Rue Lamartine e saluta il traffico con la manina seguendo la D1090 fino alla A41. Vai poi sulla N87 che ti porta verso la D524, e già l’aria di montagna comincia a farsi sentire mentre ti avvicini a Saint-Martin-d’Uriage. Arriva e poi vai verso nordest per Place de la Mairie, poi svolta a destra sulla D111, che ti porta verso l’alta quota.
La D111 ti conduce per paesaggi sempre più alpini fino a Chamrousse, dove il panorama diventa serio. Tieni sulla D111 fino a Séchilienne, poi lascia temporaneamente la montagna per farti una zona più dolce seguendo Place Melle, Les Nodes e Rochasson verso la D1091A.
Prendi quindi la D1091 fino a Livet-et-Gavet, ultimo avamposto prima dell’ascesa, fai pausa là. Lì dentro ti serve Rue des Roberts fino a Chemin des Grand Champs, poi vai per strade locali (Rue du Grand Galbert e Rue des Claux) finché non torni sulla D1091. Falla dando attenzione agli avvisi di possibili chiusure stagionali (consigliamo di informarsi prima su itinisère) poi svolta per Le Clapier, ultima chance di sosta. Poi riprendi la D1091 e devia sulla D213 fino a Les Deux Alpes, la famosa stazione sciistica.
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Qui comincia la parte più bella: torni sulla D1091 per poco e poi imbocchi la D25 con la salita seria. Continua sulla D25A e infine sulla Route du Col de Sarenne, la strada che coi suoi tornanti ti porterà fino ai 1.999 metri del Col de Sarenne. Asfalto ruvido, quasi zero traffico. E finalmente!
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la D524 da Grenoble, la D111 per Chamrousse, la D1091 per la parte centrale dell’itinerario, la D213 verso Les Deux Alpes e infine la D25/D25A con la Route du Col de Sarenne per la salita finale.
Col de Sarenne, la Piste de la Sarenne
Diciamolo con nonchalance: il Col de Sarenne non è il valico più alto delle Alpi francesi, non è il più famoso e di sicuro non è quello con più tornanti, ma è quello che ti ricorda perché i centauri sorridono quando gli parli di “strade vere”. Il Col de Sarenne è uno stupendo valico a 1.999 metri e fa da prova vivente che i record non sono tutta la storia. La salita dal versante di Bourg-d’Oisans fa da antipasto a quei 12.8 km con una pendenza media del 7.5%, più che sufficienti per far lavorare la pupa meccanica, ma non abbastanza da mettervi in crisi. Aggiungi una modesta sagra di 18 tornanti con una logica un po’… personale, di gusto, con diversi stretti che forzano a rallentare. E l’asfalto, nella ricetta, è accidentato quanto basta.
Il traffico non esiste (olé, anzi no, ouh là là) sul quasi-tetto-de-tout-le-monde che dà sui ghiacciai della Sarenne, la pista sciistica “nera” più lunga d’Europa, gli stessi ghiacciai che alimentano il torrente verso l’Alpe d’Huez. Non è la salita più famosa, ma è stata sicuramente una delle strade più terrificanti ad aver graziato il Tour de France del 2013 (18° tappa). La discesa è molto tecnica con quasi zero guardrail a protezione dei riders, quindi andate adagio. Il diavolo sta negli ultimi 5 km. Dall’Alpe d’Huez l’asfalto praticamente finisce e cede il posto a sterrato e qualche scolatoio in pietra molto rudiment… rustico. E qui capisci perché è fuori rotta dal turismo di massa: imponente, spettacolare, e l’unico segno (o meglio ex segno) di civiltà lo trovi sotto forma di un rifugio nato e vissuto dal 2003 a dicembre 2016 per colpa di un incendio. Paura, Potter?
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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