Tra formaggi, castelli e Alpi: ecco perché Gruyères è il borgo più gustoso della Svizzera

Tra formaggi, castelli e Alpi: ecco perché Gruyères è il borgo più gustoso della Svizzera

Stefano Maria Meconi  | 07 Dic 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Come si fa a resistere al gusto del formaggio? Basti pensare che solo in Italia ci sono 487 varietà riconosciuti come DOP, IGP o PAT, un numero che sale fino a 1500 se si includono tutte le varietà prodotte. Nella vicina Francia sono oltre un migliaio (di cui circa 300 con una denominazione d’origine) e in Svizzera si arriva a un ragguardevole numero di 700. Ma tra loro, ce n’è uno che è l’ingrediente fondamentale della fondue e che prende il nome dal bellissimo luogo nel quale si produce. Insomma, se non l’aveste ancora capito oggi ce ne andiamo a scoprire Gruyères, borgo immerso tra le verdi valli ai piedi delle Prealpi friburghesi, dominato dall’antico castello medievale e circondato dai campi verdi in cui si alimentano le sue “mitiche” mucche. On y va?

Gruyères in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Gruyères si può raggiungere in due ore e mezza circa da Aosta. Dal capoluogo valdostano sali per la statale SS27 fino ad arrivare al Traforo San Bernardo. Percorrilo e continua sulla strada svizzera n. 21, fino a Martigny. Da qui imbocca l’autostrada A9, fino a costeggiare il Lago di Ginevra. Prendi a destra l’autostrada A12 per raggiungere Bulle e uscire in corrispondenza dello svincolo. Vai su Route du Jaun e continua su Route de la Tour per salire fino a Gruyères. Ricorda che le autostrade svizzere sono regolate dal meccanismo della Vignette, ovvero un unico contrassegno che vale tutto l’anno – la tariffa dell’anno 2023 è di 40 CHF (franchi svizzeri) che corrisponde a 42 euro circa. Il documento si può acquistare online oppure in alcuni punti vendita prima della frontiera.

Tutte le attrazioni di Gruyères, il borgo del formaggio


Le vie pedonali del borgo storico

Gruyères si trova a 810 metri di altitudine nel Canton Friburgo, e ha lo status di città nel distretto, pressoché omonimo, della Gruyère. Il centro medievale è chiuso al traffico e sorge arroccato su una collina, sotto i rilievi del Moléson e Dent du Chamois. Per tutta la località si trovano ristorantini dove assaggiare le specialità del luogo cucinate con il formaggio tipico: la fondue, la raclette e i dolci preparati con la doppia panna di Gruyère.

Il caseificio La Maison Du Gruyère


Il Castello di Gruyères

Per saperne di più sulla principale attrazione del borgo, la Groviera, il consiglio è visitare il moderno caseificio aperto al pubblico, La Maison Du Gruyère (Place de la Gare 3, Pringy, ingresso 7 CHF), che propone visite in cui si può assistere alla produzione del formaggio effettuata dai casari. Si trova a Pringy-Gruyères, ai piedi della collina del castello, vicino a dove pascolano le vacche friburghesi a chiazze nere e bianche. È il luogo dove si assiste al prodigio dell’arte casearia che si rinnova ogni giorno, tramandata di generazione in generazione.

I castelli di Gruyères

Costruito nel XIII secolo, e poi riedificato a fine Quattrocento, il Castello di Gruyères (Rue du Château 8, ingresso 12 CHF) ospita un museo che racconta l’architettura, la storia e la cultura della regione. Nella località c’è anche un secondo castello, quello di St. Germain, dove è allestito il museo “HR Giger”, dedicato all’artista svizzero che ha ideato i mostri della saga hollywoodiana Alien: sono presenti illustrazioni, scenografie, soprammobili e sculture da brividi. C’è anche un bar, dove puoi sorseggiare un drink sotto una volta fatta di ossa!


La Groviera (Gruyère), formaggio svizzero a pasta medio dura stagionato.

Tiber Museum

Vicino all’HR Giger, nel cuore del centro storico, si trova il Tibet Museum – Fondation Alain Bordier (Rue du Château 4, ingresso 10 CHF). È un luogo completamente opposto al “museo di Alien”: qui c’è una stupefacente collezione di arte sacra buddista, assemblata da Alain Bordier, con più di 300 opere d’arte himalayana. Un posto perfetto per respirare un’atmosfera di pace e contemplare il divino, finché non ritorna l’appetito per l’irresistibile formaggio!

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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