Tra Molise e Abruzzo c'è un borgo che ha avuto la forza di rinascere: agricoltura sostenibile e recupero del patrimonio per dargli nuova vita

Tra Molise e Abruzzo c’è un borgo che ha avuto la forza di rinascere: agricoltura sostenibile e recupero del patrimonio per dargli nuova vita

Alessandro Cipolla  | 26 Lug 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Castel del Giudice è un piccolo comune di poco più di 300 anime situato in provincia di Isernia, noto per il tranquillo paesaggio montano e il fiume Sangro che lo attraversa. Situato a circa 800 m s.l.m., fa parte dell’Alto Molise ed è circondato da boschi, meleti e pascoli incontaminati. In virtù di questo il percorso in moto da Isernia a Castel del Giudice è un mix perfetto di panorami montani, curve impegnative e atmosfere autentiche del Molise e dell’Abruzzo.
Quest’itinerario infatti unisce la bellezza naturale del Parco Nazionale d’Abruzzo e Alto Molise, l’atmosfera montana dell’Altopiano delle Cinquemiglia e la quiete autentica del borgo di Castel del Giudice. È perfetto per chi cerca paesaggi isolati e un’esperienza motociclistica fuori dalle rotte tradizionali, senza dimenticare le prelibatezze della cucina locale. Scopriamo insieme allora il percorso e cosa c’è da vedere lungo questo tragitto che si snoda lungo il confine tra il Molise e l’Abruzzo.

Castel del Giudice in moto. L’Itinerario

Mappa

Percorso

Il percorso inizia da Isernia dove occorre prendere la SS17 Appulo‑Sannitica. Proseguendo per Rionero Sannitico fino a Ponte Fittola, a quel punto occorre imboccare la SS83 in direzione di Barrea, nella parte sud-occidentale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Qui si può sostare sul lungolago del Lago di Barrea, un luogo immerso nei boschi e ottimo punto panoramico e relax. Proseguendo sempre sulla SS83 il tragitto attraversa l’Altopiano delle Cinquemiglia (1.250 m) – una conca carsica spettacolare – fino ad arrivare a Roccaraso.

Molti motociclisti hanno definito questa parte del percorso uno dei più belli da fare in moto in Abruzzo. A Roccaraso – famosa località turistica sia invernale sia estiva – le strade sono ben tenute, le curve ampie e i panorami montani. Per proseguire occorre riprendere la SS17 verso Castel di Sangro con la strada che poi conduce fino a Castel del Giudice, la tappa di arrivo del nostro itinerario.
Quest’ultimo tratto  ricalca le tratte storiche dei tratturi della transumanza, con paesaggi selvaggi, affiancati da meleti e pascoli, che introducono alla atmosfera autentica dell’Alto Molise. In conclusione sia l’altopiano sia i tratturi offrono tratti guidabili con panorami mozzafiato e poco traffico; le statali principali hanno un asfalto in buono stato, ma le strade interne tra Roccaraso e Castel del Giudice sono secondarie e più strette, ideali per l’avventura.

Un borgo immerso nella natura

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Il borgo di Castel del Giudice esiste fin dal medioevo. È stato feudo di Corrado di Antiochia (1267), poi dei Caldora, dei Carafa e dei D’Alessandro. La sua memoria storica è stata segnata anche da devastazioni subite durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi invece il paese è molto attivo nel cercare di promuovere il suo territorio. Da visitare sono la Chiesa parrocchiale di San Nicola – in stile barocco rurale – e la Chiesa dell’Immacolata Concezione, ricostruita dopo la guerra.
Situato poco fuori centro c’è invece il Santuario della Madonna in Saletta, immerso in un bosco di pini e abeti. All’interno è presente una tela del XV–XVI secolo raffigurante la Madonna e il Bambino, con un effetto ottico che segue lo spettatore. Leggende locali legano il sito a una apparizione mariana e alla rinascita del borgo dopo un’antica inondazione. Molto interessante è anche il Museo–giardino dei meli antichi che ospita oltre 60 varietà di mele autoctone dell’Alto Sangro molisano e abruzzese, simbolo dell’economia sostenibile del territorio.
Castel del Giudice infatti è entrato nel circuito delle “Città del Bio”, con un Piano del Cibo dedicato alla sostenibilità, filiera corta e agroecologia. Infine come non citare
Borgo Tufi, un albergo diffuso etico realizzato da antiche stalle e case rurali riqualificate che oggi offre camere, ristorante, SPA e spazi congressuali: è il simbolo di ripresa economica e rigenerazione urbana del borgo.

 

 

Alessandro Cipolla
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