Un tempo, mille anni fa, nacque un santuario. Oggi, mille anni dopo, lo stesso santuario esiste ancora. È stupendo. È bellerrimo. E ci arrivi con un ascensore a picco sulle acque, un ascensore di pietra. Oggi Truerider ti consigliamo un itinerario con in mente l’Eremo Santa Caterina del Sasso. Attenzione: iIl motoitinerario di oggi non ha un granché di tornanti, bensì una marea di panorami: nasce sulle sponde del Lago Maggiore, cresce su quelle del Lago di Varese, si riproduce come due cellule nel Lago di Comabbio (di sotto) e nel Lago di Monate (di sopra) e muore tornando sul lungolago del Lago Maggiore. Questo, come antipasto, con l’ascensore panoramico scavato nella roccia, a sfidare la gravità. Andiamo?
Il viaggio di oggi inizia da Arolo, piccolo centro affacciato sul Lago Maggiore ad accogliere con l’atmosfera tranquilla e i primi scorci sul lago. Il percorso è molto semplice: vai verso nordovest su Via Europa con le indicazione per SP69 verso Via della Campagna. I primi chilometri son dolci, come Bonaparte dell’itinerario, col Lago che fa capolino tra la vegetazione. Svolta a sinistra su Via Santa Caterina e continua dritto fino alla destinazione focus di oggi, l’Eremo Santa Caterina del Sasso. Qui ti aspetta l’esperienza dell’ascensore panoramico, opera moderna con oltre 51 metri di dislivello scavato direttamente nella roccia, ma ne parliamo dopo. Anche perché, l’alternativa è una giornata in palestra di sole gambe: 268 gradini. Li vuoi? No? Nemmeno io. Ma dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso ne parliamo meglio più tardi.
Dal Santuario riprendi Via Santa Caterina verso nord e svolta a destra su Via Verbano che diventa SP69. Continua sulla Strada Provinciale 32dir d’Eremberto verso Gemonio, saluta le sponde del Lago Maggiore per entrare nell’entroterra varesino. Ti serve la SP1 verso Gavirate, con un paesaggio che inizia a cambiare volto.
La SP1 la continui finché non arrivi a Oltrona al Lago, il comune affacciato sulla punta orientale del Lago di Varese. Ben più raccolto, ma col suo fascino.
Oltrona al Lago, cosa vedere?
Da Oltrona al Lago poi continua su Via Giovanni Macchi con le indicazioni per Varese, salendo giusto per un attimo. La strada continua su Via Francesco Daverio, Viale Piero Chiara e Via Metastasio fino a Via Giuseppe Bernascone. Il centro di Varese è molto elegante.
Varese, cosa vedere?
Dal centro di Varese prendi Via Luigi Sacco per Viale XXV Aprile, poi vai su Via Filippo Corridoni verso il Lungolago della Schiranna. Alla rotonda rimani sul lungolago (seconda uscita) che diventa SP1. Fai poi la SP36 verso la SP33 per raggiungere Osmate, piccolo centro strategicamente posizionato tra due laghi: il Lago di Comabbio a sud e il Lago di Monate a nord. È il punto più particolare dell’itinerario, quello dove realizzi davvero di essere in mezzo a un territorio ricchissimo di specchi d’acqua.
Osmate, cosa vedere?
Per il ritorno verso Arolo vai a nordovest su Via G. Marconi che diventa SP33, poi svolta a destra su Via Solferino tenendo l’SP33. Poi gira a sinistra su Largo D. Bozza che diventa SP36 e fatti le rotonde rimanendo su Via E. Fermi, che alla terza rotonda diventa SP69. E siam tornati ad Arolo.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SP69, la SP32dir, la SP1, la SP36 e la SP33.
Immagina un secondo di essere un ricco mercante del dodicesimo secolo: ti chiami Alberto Besozzi e ti trovi in mezzo a una tempesta sul Lago Maggiore che vuole inghiottirti con tutta la barca. Fai una promessa: se sopravvivi ti dedichi al Signore. È quanto succede attorno al 1170 quando Alberto sopravvive al naufragio e si ritira come eremita in una grotta di Leggiuno sulla parete rocciosa del Lago. Così nasce l’Eremo Santa Caterina del Sasso.
Alberto visse nella sua grotta per anni finché la sua fama di santità non iniziò a farsi sentire dagli altri fedele. Nasce così il primo nucleo del monastero, a Leggiuno, che coi secoli si arricchisce di edifici e decorazioni fino al complesso che è oggi. Il nome del Sasso viene dalla posizione, costruito direttamente nella roccia, aggrappato alla parete sovrastante il Lago Maggiore. Venne dedicato alla martire di Alessandria d’Egitto.
La parte migliore dell’Eremo Santa Caterina del Sasso è l’architettura “impossibile”. Il complesso si allarga su due livelli seguendo naturalmente la roccia, creando un insieme armonioso che sembra crescere direttamente dalla, e non sulla, montagna. Tra Duecento e Trecento la struttura ingloba vari edifici sacri, incluse le costruzioni per Santa Maria Nova e San Nicolao, oggi parte della visita. La chiesa conventuale (ben affrescata, medioevo e rinascimento) è uno splendore. La parte spettacolare però sta all’inizio: l’ascensore panoramico scavato nella roccia è la bellezza moderna, un impianto inaugurato negli anni ’80 col dislivello di 51 metri. Porta fino a 12 persone, e ti evita quei 268 gradini che sicuramente pianificavi di farti in un motoitinerario. Siamo motopellegrini, al massimo.
L’Eremo di Santa Caterina del Sasso è vivissimo come luogo di pellegrinaggio. Le classiche celebrazioni religiose si alternano alle visite turistiche: la comunità francescana di Betania custodisce il santuario e nella bella stagione possono capitare concerti ed eventi culturali che, giustamente, sfruttano l’acustica naturale dell’Eremo. La vista dal terrazzo dell’Eremo è impressionante: vedi il Lago Maggiore davanti e le montagne fan da cornice con le isole Borromee.
Cosa vedere di specifico all’Eremo Santa Caterina del Sasso?
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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