Un lupo rampante che sovrasta sei colli: non è solo uno stemma, ma la vera bellezza dell'antico borgo dei vimini

Un lupo rampante che sovrasta sei colli: non è solo uno stemma, ma la vera bellezza dell’antico borgo dei vimini

Un percorso che unisce i luoghi simbolo delle Marche: dalle strade che salgono a Montelupone alle cupole di Loreto, passando per la musica di Castelfidardo e le mura di Osimo. Un viaggio breve ma ricco di storia e panorami.
Eugenio Amodeo  | 28 Ago 2025  | Tempo di lettura: 2 minuti
1364963210

Nel cuore delle Marche, adagiato su sei colli che dominano le valli circostanti, sorge Montelupone, borgo medievale tra i più autentici e meglio conservati d’Italia. Inserito tra i Borghi più belli d’Italia e fregiato della Bandiera Arancione del Touring Club, questo piccolo gioiello custodisce mura, torri, chiese e palazzi che raccontano secoli di storia, insieme a una tradizione artigiana particolare: quella dell’intreccio del vimini.

Il lupo: simbologia e significato del “rappresentante” del paese

2662755053

Lo stemma del paese raffigura un lupo rampante che sovrasta sei colli. Non è solo un simbolo araldico, ma il riflesso del paesaggio stesso: colline verdi e dolci, coperte da campi, vigneti e oliveti, che d’estate si colorano di oro e in autunno si accendono di caldi toni. Il borgo, compatto e raccolto, è racchiuso da una cinta muraria trecentesca ben conservata, accessibile da quattro porte monumentali. Una volta varcata Porta Ulpiana, si entra in un dedalo di vicoli lastricati, archi e scorci che sembrano rimasti sospesi nel tempo. Il cuore di Montelupone è Piazza del Comune, una delle più suggestive delle Marche. Qui si affacciano il medievale Palazzo dei Priori con la sua elegante loggia, la Torre Civica con orologio, e la Chiesa di San Francesco, esempio di gotico marchigiano. Ogni edificio custodisce tracce di una comunità fiorente e laboriosa. All’interno del palazzo comunale è possibile visitare il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, che conserva oggetti legati alla vita contadina, strumenti di lavoro e manufatti che raccontano l’identità locale. Passeggiando tra le viuzze, ci si accorge di come Montelupone sia ancora oggi custode di un sapere antico: quello dell’intreccio del vimini. Ceste, panieri e manufatti intrecciati a mano continuano a essere prodotti dagli artigiani locali, spesso visibili all’opera nelle botteghe del centro. È una tradizione che ha accompagnato per secoli la vita contadina e che oggi si riscopre come arte preziosa, capace di unire funzionalità ed estetica.

Da Recanati a Osimo passando per Montelupone: il giro che non puoi perderti

Mappa

L’itinerario

Da Recanati si lascia il centro percorrendo prima Viale Trento e quindi la Contrada San Pietro, che diventa Strada Provinciale 151. Si prosegue lungo questa arteria passando per Contrada San Firmano e Contrada Murata fino ad arrivare a Montelupone. Dal borgo si imbocca la Strada Provinciale Recanati–Montelupone, quindi la SP Chiarino che conduce a Via Costa Bianca e, successivamente, alla SP77 Val di Chienti, fino a entrare a Loreto. Da qui, seguendo Via Benedetto XV e le strade interne di Villa Musone, si raggiunge Castelfidardo. L’itinerario prosegue lungo la SP5 e la SP361 Septempedana fino a Osimo, ultima tappa del percorso.

Eugenio Amodeo
Eugenio Amodeo
In evidenza


Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur