Una gita fuori porta a settembre in Molise per scoprire la Città delle 33 chiese

Una gita fuori porta a settembre in Molise per scoprire la Città delle 33 chiese

Nonostante i suoi appena 10mila abitanti, questa città-borgo racchiude un patrimonio storico davvero ricchissimo: è uno di quei luoghi che lasci sempre in secondo piano, finché non ti accorgi che è speciale
Stefano Maria Meconi  | 11 Set 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti

L’espressione gita fuori porta fa riferimento, oggi come un tempo, a quelle piccole fughe dalla città verso i luoghi di turismo più conosciuti, ma anche solo concedersi qualche ora in mezzo al verde, per un pranzo al ristorante con amici o famiglia, una passeggiata sul mare oppure la visita a una destinazione che ancora non conoscevamo. Per i romani coincide spesso con “la gita a li Castelli” (Romani, per l’appunto), dove godersi un panino con la porchetta e la magnifica vista che spazia sulla Capitale. I milanesi sono attratti in maniera simbiotica dal lago di Como, dove arrivare in meno di un’ora, e man mano che si risale lo Stivale c’è una città con dintorni imperdibili da visitare. Se poi aveste a disposizione un giorno intero o, perché no, anche un weekend allora potreste pensare di puntare verso il Molise, dove c’è un luogo decisamente originale benché poco conosciuto che aspetta soltanto voi.

La storia delle città che ha (o ha avuto) 33 chiese

Il paesaggio che ci introduce al Molise, in questa zona che confina direttamente con Lazio e Campania, è davvero suggestivo. La meta che andremo a scoprire, infatti, è incastonata tra i massicci del Matese e delle Mainarde. Una piccola cittadina, oggi conta meno di 11mila abitanti (ma è lo stesso una delle più grandi di tutta la regione), che sorge ai piedi del monte Santa Croce, alto 1.026 m s.l.m. ed è bagnata da ben due fiumi, il Volturno e il San Bartolomeo. Una natura rigogliosa e per larghissima parte incontaminata che, peraltro, non finisce qui: i più curiosi, ma anche gli amanti della cucina tipica italiana, possono avventurarsi alla scoperta del Parco Regionale Agricolo Storico dell’Olivo. Non è un luogo di poco conto: questo è, infatti, il primo Parco tematico sull’olivo realizzato in tutto il bacino del Mediterraneo, dedicato all’olio d’oliva, che è la vera specialità gastronomica della città e un fondamentale veicolo economico e produttivo.

Dai Sanniti ad Orazio, tutti sono passati da qui

La destinazione di questa gita fuori porta che, partendo da Roma, ci conduce in meno di due ore fino al piccolo Molise, si è guadagnata nel corso di tanti anni l’appellativo di “città delle 33 chiese” per la numerosa presenza di luoghi di culto. Ma sono davvero 33? Impossibile dirlo con precisione, perché molte sono andate distrutte, è comunque certo che nel passato è stato un borgo ad altissima densità di chiese e di alta importanza ecclesiastica. La sua storia è persino più antica di quella del Cristianesimo: qui ci vivevano i Sanniti, fu poi conquistata dai Romani nell’89 a.C. e ancora passò per i Longobardi fino a divenire un feudo della famiglia Pandone, da cui ancora dipende il nome del suo iconico castello. Qui, tra monumenti storici e bellissimi scenari naturali, riecheggiano le testimonianze di grandi poeti latini come Orazio, che nei loro scritti parlavano di questo luogo e della presenza di tanti e produttivi ulivi. Anni, secoli, millenni dopo, arriviamo noi a visitare questo angolo di Molise!

Cosa vedere nella città dell’olio del Molise


Il Castello Pandone

La prima delle “33 chiese” che danno il suo curioso soprannome a Venafro è, senza ombra di dubbio, il Duomo di Santa Maria Assunta, concattedrale della diocesi di Isernia-Venafro. Originaria del V Secolo, gli interni esibiscono opere pittoriche del XIV secolo. Davanti alla chiesa c’è una grande piazza che è considerata il punto di partenza dell’antica cinta muraria. Molto bella è anche la chiesa dell’Annunziata, pregevole esempio barocco, frutto di diverse opere di restauro. Una delle caratteristiche dell’architettura è la grande cupola affrescata, che si può vedere da ogni punto della città, e che fa entrare la luce nei pressi del presbiterio. Nel punto più alto del borgo c’è il Castello Pandone che, come abbiamo già letto, trae il suo nome dalla famiglia Pandone, che nel XV Secolo lo trasformò completamente. È la sede del Museo nazionale di Castello Pandone (ingresso 6€), che ospita una ricca pinacoteca con diverse collezioni d’arte, e il Museo Nazionale del Molise; in più in un’ala del castello si possono visitare i saloni affrescati realizzati su iniziativa del conte Enrico Pandone nel sedicesimo secolo. Infine, per scoprire la Venafro di origine romana, va visitato l’Anfiteatro del Verlasce. Una struttura dalla pianta notevole, che aveva il diametro maggiore di 110 metri e quello minore di 85, di cui è stato calcolato che le gradinate potessero ospitare fino a 15.000 spettatori.

Consigli di viaggio

Mappa

Percorso

A partire da Vasto, raggiungi San Salvo Marina (SS16) e inizia la “traversata” che corre lungo il confine tra Abruzzo e Molise (SS650). La strada passa per Isernia, capoluogo di provincia, e continua lungo la Statale Venafrana SS85 che raggiunge in pochi minuti Venafro. Tempo totale: un’ora e mezza circa. Pazza idea: e se volessi andare al mare? Marina di Minturno è a un’oretta da qui, basta prendere la SS6 e la SS430 lungo il confine tra Lazio e Campania.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere

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