
A pochi chilometri da Roma, tra le colline della Sabina, esiste un luogo che sfugge alle definizioni semplici. Non è solo un’abbazia. Non è solo un borgo. È entrambe le cose, fuse in un tutt’uno che ha attraversato indenne i secoli. L’Abbazia di Farfa è un piccolo universo fatto di spiritualità, architettura, cultura e silenzi profondi. Fondata attorno al VI secolo, è da oltre 1500 anni un centro di fede, arte e vita monastica, ma anche una tappa imperdibile per i motociclisti che cercano curve rilassanti, panorami autentici e la magia senza tempo dell’Italia centrale.
Il nostro punto di partenza è Tivoli. Da qui si imbocca la SP636 in direzione Palombara Sabina, attraversando una zona collinare. Superato il centro abitato, prosegui verso est passando per Montelibretti. E poi attraversa Colle San Pietro e Montegrottone, due frazioni immerse nella campagna laziale. Vai oltre Fara in Sabina e trovi l’ingresso all’Abbazia di Farfa. L’itinerario ha una lunghezza di quasi 50 km e richiede un tempo di viaggio di circa un’ora e un quarto.
L’Abbazia di Farfa è una frazione del Comune di Fara in Sabina, provincia di Rieti, Lazio. Appena arrivi, sei catapultato in un’altra epoca. L’Abbazia di Farfa non è solo un edificio religioso: è un villaggio monastico ancora abitato da una piccola comunità di monaci benedettini. Le viuzze acciottolate, le botteghe artigiane, l’osteria e la libreria sono integrate tra le mura dell’abbazia, creando una dimensione dove spiritualità e quotidianità convivono da secoli. Fondata nel VI secolo da San Lorenzo Siro, e rifondata nell’VIII secolo da Tommaso da Moriana, Farfa è stata per secoli uno dei centri religiosi più importanti d’Europa, con possedimenti estesi fino alla Corsica. L’abbazia visse il suo massimo splendore tra il IX e il XII secolo, quando divenne sede di uno scriptorium (centro di copiatura di manoscritti) e ospitò papi, imperatori e grandi pensatori del tempo. La visita completa ha un biglietto di ingresso di 6,50€.

Abbazia di Farfa: l’interno della Chiesa abbaziale.
Il cuore del complesso è la Chiesa Abbaziale, costruita nel XV secolo su una struttura romanica preesistente. L’interno è a tre navate e conserva affreschi, mosaici e opere d’arte di grande valore. Da qui si accede al chiostro rinascimentale, oasi di pace assoluta, con il pozzo centrale e i portici decorati.
Una delle gemme più preziose dell’abbazia è la Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Farfa, che custodisce una quantità enorme di volumi antichi, incunaboli e codici miniati. Si parla di circa cinquantamila volumi di tutte le discipline, da quelle umanistiche a quelle scientifiche. Rappresenta una delle collezioni più rare del centro Italia.
Nel borgo intorno all’abbazia si trovano botteghe dove acquistare prodotti tipici, olio della Sabina, ceramiche decorate a mano e oggetti d’artigianato. Non mancano strutture ricettive e una piccola locanda dove fermarsi per gustare piatti semplici ma saporiti della cucina laziale.
L’Abbazia di Farfa è perfetta per una gita in moto di una giornata partendo da Roma o da Rieti, ma può anche essere una tappa intermedia in un itinerario più ampio nella Sabina, una delle zone più verdi e autentiche del Lazio. Da qui si possono raggiungere facilmente:

Il borgo dell’Abbazia di Farfa, a Fara in Sabina.

Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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