Vaste faggete e un panorama tutto da scoprire: a pochi chilometri da Roma c'è una montagna davvero sorprendente

Vaste faggete e un panorama tutto da scoprire: a pochi chilometri da Roma c’è una montagna davvero sorprendente

Questa vetta dei Monti Simbruini si presta a un panoramico e adrenalinico tour in moto, tra i paesaggi naturalistici più belli del Lazio. Faggete, riserve e monasteri incastonati nella roccia, le meraviglie da scoprire sono numerose.
Antonia Festa  | 11 Dic 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti

Nel cuore dei Monti Simbruini, è tra le vette più care ai romani. A 1.429 metri d’altezza, questa montagna nei pressi di Subiaco è al centro di un comprensorio sciistico che tocca anche i comuni di Camerata Nuova, Cervara di Roma, Jenne e Vallepietra, ma l’intera zona ben si adatta a un giro in moto sorprendente, fino alla meravigliosa Avezzano. Cento chilometri di curve e saliscendi, passando per l’antico Santuario della Santissima Trinità, Camporotondo e Capistrello, con un notevole e adrenalinico dislivello. Pronto per questo impegnativo ma soddisfacente giro su due ruote?

Monte Livata, il tesoro dei Monti Simbruini

Il Monte Livata è un paradiso per chi ama la natura e le attività all’aria aperta. Situato nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, dista circa un’ora e mezza da Roma ed è un’ottima meta per una gita con amici o famiglia; in inverno il Monte Livata diventa una stazione sciistica molto apprezzata, con piste sia per esperti che per principianti, in mezzo a maestose faggete. Qui puoi fare sci alpino, snowboard e sci di fondo, c’è un circuito apposito che si snoda tra gli alberi che è stupendo. C’è, inoltre, il Family Park con le piste dedicate allo slittino e spazi per i più piccoli.

In estate, invece, tra trekking, mountain bike e passeggiate, ci sono un sacco di percorsi con viste da favola, come quella dal Monte Autore. C’è anche un bike park attrezzato con percorsi di vari livelli per i ciclisti e una slittinovia su rotaia su un tracciato immerso nel verde abbastanza adrenalinico.

Cos’altro vedere lungo il percorso in moto

Proseguendo lungo l’itinerario del Monte Livata, si arriva a Subiaco, dove è impossibile non fermarsi a visitare i Monasteri Benedettini. Il Monastero di San Benedetto (noto come Sacro Speco) è costruito nel luogo dove il santo visse da eremita ed ha affreschi medievali stupendi e un’architettura si fonde con la roccia. Vicino c’è il Monastero di Santa Scolastica, fondato nel VI secolo, l’unico superstite dei dodici monasteri originali della zona, che ha tre chiostri di epoche diverse e una biblioteca storica.

Procedendo lungo il percorso, c’è il borgo di Jenne, arroccato sul Monte Pratiglio. Qui puoi vedere i resti di un castello medievale e la Chiesa della Madonna della Rocca, oltre a esplorare i sentieri del parco. Questo piccolo comune, vicinissimo al confine con l’Abruzzo, si trova a 834 metri d’altezza, ma il suo luogo più celebre è molto più in alto. Stiamo parlando del Santuario della Santissima Trinità, costruito su uno sperone di roccia a ben 1.337 metri. Merita sicuramente una sosta, anche per scoprire il bellissimo paesaggio naturale nel quale il complesso è immerso e per le viste sulla valle del Simbrivio.

Superato il confine con l’Abruzzo, si raggiunge Camporotondo, una frazione di Cappadocia situata oltre i 1.400 metri, sempre circondata da faggete. Anche qua in inverno è possibile praticare sport sulla neve o escursioni in estate; scendendo di quota si arriva a Capistrello che, invece, è noto per la vicinanza alle Gole di Celano e al Parco Naturale Regionale Sirente-Velino. L’itinerario finisce ad Avezzano, nota principalmente per il Castello Orsini-Colonna costruito nel 1490, la Cattedrale di San Bartolomeo con la facciata neoclassica e la Riserva Naturale del Monte Salviano, un’area verde con sentieri panoramici e aree picnic.

Monte Livata in moto: l’itinerario

Mappa

Itinerario

Il nostro percorso in moto sui Monti Simbruini parte da Subiaco, la città del Monastero di Santa Scolastica e del Monastero di San Benedetto (o Sacro Speco). Luoghi monumentali dal fascino antico, da scoprire con calma prima di questo percorso tutte curve sugli Appennini di Lazio e Abruzzo. Prendiamo la SP40a e iniziamo la nostra scalata che, dai 408 metri del centro di Subiaco, ci porterà in 17 chilometri ai quasi 1.500 del Monte Livata.

Un paesaggio idilliaco, quello del Lazio “di confine”, da scoprire tra gli scorci delle faggete, che qui si aprono in uno dei parchi più grandi del Vecchio Continente. Scendiamo tra ampi tornanti verso Jenne, “la porta dell’Aniene” e suggestivo comune a oltre 800 metri d’altezza. Una pausa per ammirare le propaggini del Monte Pratiglio, prima di proseguire sulla SP45a risalendo, in direzione nord, alla volta di Vallepietra.

Superato il confine con l’Abruzzo, stabili sopra i 1.300 metri, arriviamo in una decina di chilometri a Camporotondo, frazione di Cappadocia (in provincia di L’Aquila). Camporotondo si trova oltre i 1.400 metri e, insieme al Valico della Serra (1.450), è tra i punti più alti di questo tratto dell’Appennino. Prendiamo la SP23 e, scendendo progressivamente di quota, arriviamo infine a Capistrello, penultima tappa prima dell’arrivo finale ad Avezzano.

Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SP40, la SP44b, la SP45a, la SP23 e la Strada Statale 690 Avezzano-Sora.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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