Vosgi, in moto tra le vette francesi della Valle del Reno - TrueRiders

Vosgi, in moto tra le vette francesi della Valle del Reno

Redazione TrueRiders  | 02 Set 2019  | Tempo di lettura: 5 minuti

Il Massiccio dei Vosgi si trova nella parte nord est della Francia, al confine con la Germania, la Svizzera ed il Lussemburgo. È una destinazione particolarmente piacevole per trascorrervi qualche giorno di vacanza, soprattutto se si viaggia in moto, poiché offre panorami indimenticabili ed un percorso emozionante, adatto a tutti i tipi di due ruote.

Lungo la strada, inoltre, si possono organizzare numerose escursioni lasciando il proprio mezzo e proseguendo a piedi o in mountain bike lungo uno dei tanti percorsi segnalati, in particolar modo nei due Parchi Naturali Regionali, quello dei Vosgi del nord e quello dei Ballons.

Non bisogna nemmeno trascurare la presenza di laghi e corsi d’acqua che rendono ancora più bello il contatto con la natura in questo angolo di paradiso.

Caratteristiche dei Monti Vosgi

Questo imponente massiccio occupa due regioni della Francia: l’Alsazia-Lorena e la Franca Contea, tutte particolarmente interessanti da un punto di vista storico e per la presenza di alcune località di rilevo.

Dal lato prettamente amministrativo il massiccio è in territorio francese, ma esso corre lungo il Reno e segna il confine con la Germania, che potrebbe rappresentare un’altra destinazione per un tour in moto, allungandosi, magari, anche verso la Foresta Nera.

I Vosgi sono monti antichi, come testimoniato anche dalla loro conformazione; non ci sono profili aspri, ma rilievi dolci, con cime arrotondate dal tempo, così come dal sapiente e paziente lavoro del vento, delle piogge e della neve. Percorrendo le strade che attraversano questi luoghi ci si rende subito conto di come sia vario ed eterogeneo il panorama, con paesaggi che cambiano in modo repentino fino a giungere sulla vetta più alta, il Grand Ballon a 1424 m s.l.m.

I boschi che coprono i monti e circondano i laghi sono in prevalenza di aceri, faggi e pini e si alternano a immense distese di prati verdi che offrono i pascoli perfetti per le mucche che, ormai, sono entrate a far parte del pittoresco paesaggio di questi territori. Soprattutto in Alsazia, poi, lungo il percorso, si incontrano numerosi castelli, la maggior parte ormai in rovina, che testimoniano tuttavia una lunga e complessa storia e che fanno parte dell’eredità alsaziana.

La Route des Crétes permette di ammirare gran parte dei laghi, i Ballons e gli alpeggi tipici di questi monti, senza dimenticare la presenza del Parco Naturale dei Vosgi del nord, istituito nel 1975, ed il Parco Nazionale di Ballons des Volges, istituito nel 1989, che comprende tre regioni. In inverno queste località accolgono turisti dalla Francia, dalla Germania e da molti altri paesi europei ed offrono la possibilità di praticare un grande numero di sport invernali, dalle passeggiate con racchette, allo sci alpino o nordico, dallo snowboard alle discese in slittino.

Percorsi in moto sui Monti Vosgi: cosa vedere

Il periodo migliore per organizzare un viaggio è dalla tarda primavera fino a metà autunno, poi il percorso potrebbe risultare un po’ più complesso soprattutto verso i valichi più alti. A seconda del tempo a disposizione è possibile organizzare una serie di itinerari alternativi, alcuni dei quali potrebbero includere anche altre nazioni come la Germania o la Svizzera.

In questo articolo, però, ne viene proposto uno in particolare; ha una lunghezza di circa 180 km ed arriva a Col du Gran Ballon, partendo da Saint-Dié-des-Vosges. Esso non prevedere alcuna chiusura stagionale sebbene, come accennato, sarebbe meglio evitare i mesi invernali.

La durata dell’itinerario dipende dalle fermate intermedie che si vogliono fare e in teoria potrebbe essere percorso in una sola giornata. Il consiglio, però, è quello di programmare almeno un weekend per godersi le località attraversate, il panorama e, perché no, anche l’aspetto enogastronomico. In alternativa c’è un secondo itinerario, più lungo, che parte da Strasburgo per arrivare a Metz coprendo un percorso di circa 350 km ed attraversando entrambe le regioni dell’Alsazia e della Lorena con molti paesini caratteristici dove potersi fermare.

Percorso da Saint-Dié-des-Vosges a Col du Gran Ballon

Tutto il centro storico di Saint-Diè-des-Vosges merita davvero una visita ed in modo particolare la Cattedrale, realizzata con una singolare pietra arenaria rosa che conferisce alla struttura un aspetto suggestivo, che cambia con la luce del sole. Essa, inoltre, ha anche delle vetrate policrome ed un chiostro in stile gotico. Se si ha del tempo a disposizione si possono anche visitare la fabbrica Claude-et-Duval, monumento storico dal 1988, progettata dall’architetto Le Corbusier, la chiesa di Saint Martin, la chiesa di Notre Dame ed i Giardini di Callunes.

A questo punto si può iniziare l’itinerario, percorrendo la D415 per 13-14 chilometri e poi la D8 fino a Xonrupt-Longemer dove, invece si imbocca la D417. Su questa strada si arriva anche al Lago di Gérardmer, il più grande bacino naturale sui monti Vosgi, di origine glaciale e poco distante dall’omonimo centro abitato. Offre un meraviglioso panorama e la possibilità, nei mesi estivi, di praticare molti sport acquatici.

Da qui, il percorso continua con una serie di curve e dopo 15 chilometri arriva a Remiremont, graziosa località fondata nel 620 da San Romaric e che per mille anni ha ospitato uno dei conventi femminili più importanti d’Europa. Essa si trova proprio fra le tre regioni dell’Alsazia, della Lorena e della Franca Contea ed è un ottimo punto di partenza per percorsi nel verde attraverso i Vosgi. Potrebbe essere un ottimo luogo dove fermarsi a dormire, anche per approfittare dell’ottima cucina ed assaggiare il piatto locale, ovvero i filetti di trota marinati nel vino bianco o la torta di pasta di mandorle. Il mattino dopo si parte alla volta di Belfort, percorrendo prima la D466, poi la D486 e giungendo in questa cittadina appartenente alla regione della Franca Contea.

Da qui verso la meta, Col du Gran Ballon, ci sono circa 60 chilometri e, via via che ci si avvicina al punto più alto, la strada (D431) diventa più impegnativa e presenta curve e tornanti, con una pendenza che aumenta progressivamente, fino a circa 1340 m s.l.m.

Consigli per i motociclisti

L’itinerario descritto non presenta particolari difficoltà, le strade sono asfaltate e, a parte l’ultimo tratto dove si incontrano molti tornanti e curve, hanno un andamento regolare che le rende adatte a varie tipologie di moto; il tratto della D431 è infatti caratterizzato da pendenze abbastanza impegnative con una media del 9% e punte che possono arrivare anche al 13%. Non sono previste chiusure stagionali, ma occorre sempre valutare le condizioni meteorologiche per un viaggio all’insegna della totale sicurezza.

La strada è un susseguirsi di brevi tratti in falso rettilineo e curve ma in alcuni punti vi sono dei tornanti con una angolatura molto ristretta a cui bisogna fare molta attenzione per via dell’eventuale arrivo di mezzi in senso contrario e che possono far incontrare qualche difficoltà nel caso in cui si abbiano moto con angolo di sterzata molto ampio e che non consentano pieghe accentuate come le Custom.

Per raggiungere questi monti, provenendo dall’Italia, si può partire sia da Milano che da Marsiglia; quest’ultima può essere raggiunta sia tramite il traghetto da Porto Torres o dalla Corsica, sia passando per l’Aurelia e la Costa Azzurra. Qualora ci si trovi già in vacanza in Francia, a Parigi, ad esempio, in quattro ore e mezza si può raggiungere Saint-Dié-des-Vosges tramite la A4 per iniziare da lì l’itinerario. Il punto di partenza può essere anche la Provenza tramite la A39 che, in circa 7 ore e mezza arriva in Alsazia. Dalla Costa Azzurra, invece, ci vogliono circa 8 ore con la A7.

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