La Francia in moto tra borghi, gole e la Provenza su due ruote

BT Summer 2017 – La Francia dei borghi in moto con il Bonzo Team

Redazione TrueRiders  | 25 Set 2017  | Tempo di lettura: 4 minuti

Dal Verdon ai bellissimi borghi della Francia, prosegue il viaggio in moto in Francia del Bonzo Team.

Oggi lasciamo Castellane e il Verdon. Probabilmente tre giorni sono il tempo giusto per apprezzare al meglio questa regione della Provenza, per visitare i suoi borghi e per concedersi magari qualche attività sportiva, però il tempo si sa è tiranno… ricaricate le moto il Bonzo Team riprende la cavalcata in direzione Grasse.

Siamo sempre sulla magnifica Route Napoleon che in sequenza inanella il Col de Luens (1054 mt), il Col de Valferrière (1169 mt), il Col de la Faye (984mt) e il Col du Pilon (727mt). Inutile parlare del godimento motociclistico che si prova nel guidare questa strada che letteralmente sembra tuffarsi nel mare visto che Nizza e la costa azzurra appaiono vicinissime!

L’arrivo a Grasse ci proietta in una Provenza più trafficata e in un certo senso caotica, per noi che venivamo da giorni di traffico inesistente! Decidiamo subito di uscire e puntare sulla D3 verso il bellissimo borgo di Gourdon e successivamente guidare tra le Gole del Loup.

Classificato tra i più bei villaggi di Francia, Gourdon è costruito su uno sperone roccioso a 760mt. La salita al borgo per quanto breve è molto bella e regala bei curvoni in velocità. Il paesino è molto curato, con i consueti negozietti che vendono i prodotti ottenuti dalla lavanda, una chiesa romanica ed una vista eccezionale, fino al mare, dal balcone della piazza! Inavvicinabile il caffè del bar con vista mozzafiato, 10 euro e cinquanta!

Route des Cretes in moto

Tra i borghi della Provenza e le strade più belle, una foto di gruppo del Bonzo Team sulla Route des Crêtes

Riprendiamo le moto e ci avventuriamo per le Gole del Loup scavate nella roccia e attraversate dal solito bel fiume. Peccato che dopo alcuni chilometri le lasciamo per risalire verso Tourettes sur Loup e di lì all’altro bellissimo borgo medievale francese di St. Paul de Vence! Siamo in odore di pranzo e il primo caldo ‘vero’ inizia a farsi sentire. Decidiamo di fare sosta e ci guadagniamo il lauto pasto dopo aver camminato tra le viuzze di questo stupendo paese. Non c’è negozio o ristorante che non sia di livello più che raffinato. Non i soliti negozi di souvenir per turisti, ma innumerevoli gallerie d’arte, enoteche, coloratissimi negozi di stoffe e erbe provenzali e locali molto curati, tutti con terrazze vista valle!

Usciti dal bel borgo riusciamo a divincolarci dal traffico turistico e a rimettere le ruote su strade meno battute con l’idea e la voglia di non passare per Nizza ed evitare così il flusso cittadino. Riusciamo a prendere la D2204 in direzione L’Escarene. L’obiettivo è affrontare il mitico Col de Braus, valico alpino non altissimo (1004 mt), per ridiscendere poi a Sospel. Ebbene, in tutta sincerità, è stato uno dei passi più ostici e stancanti mai fatti dal BonzoTeam… tornanti stretti, a volte strettissimi, seguiti da brevi rettilinei e di nuovo tornanti!

Tourrettes sur Loup, Provenza

Il bellissimo borgo di Tourrettes sur Loup, uno dei più belli della Provenza

Tra l’altro l’asfalto presenta alcuni tratti di pece inserita tra le spaccature del manto stradale che non dà troppa sicurezza in frenata. Insomma, contenti di averlo annoverato tra le nostre conquiste, ma (almeno io) non lo rifarei! Anche altri membri del gruppo l’hanno sofferto… evidentemente ha lasciato il segno! Arrivati di nuovo a Sospel, da dove era partita la nostra carovana girovagante, Max e Sacrip’s che non l’aveva fatto il primo giorno ripuntano al Col de Turini!

Noi invece rientriamo in Italia dallo stesso valico (Col de Vescavo) da cui eravamo entrati il 28 giugno. La meta stavolta è l’Hotel Lago Bin, a Rocchetta Nervina paese adagiato sul pendio del monte Terca. Le strade liguri sono note per la loro tortuosità, ma noi nel raggiungere il Lago Bin abbiamo superato ogni più terribile complicazione, siamo riusciti a fare quello che chiamerei un ‘sentiero’, un ‘fuoripista’ allucinante, guidati dal tom-tom che evidentemente nel farci percorrere la strada più breve non ha tenuto conto delle condizioni proibitive del percorso!

Strettissimo, in perenne ascesa e col rischio di incrociare vetture dal lato opposto (in effetti una l’abbiamo incrociata in uno spazio che oggettivamente era sufficiente per una vettura (neanche tanto grossa…). Abbiamo sudato le fatidiche sette “tute” (anziché camicie) per uscirne fuori. Che esperienza!

Prima il meritato tuffo nella piscina dell’hotel, poi ricco aperitivo e la lauta cena ci hanno definitivamente ridato il buon umore!

Redazione TrueRiders
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