Transilvania in moto, tappa da Kasmin a Gradishte - TrueRiders

#BuonaStrada in Transilvania, giorno 2: da Kasmin a Gradishte

Redazione TrueRiders  | 20 Nov 2017  | Tempo di lettura: 5 minuti

Secondo giorno del viaggio in moto in Transilvania di Marco Boccaccio aka #BuonaStrada.

Da Kasmin, in Albania, oggi l’arrivo è previsto a Gradishte, nel pieno della Macedonia. Una seconda tappa decisamente interessante e che non può mancare a questo racconto!

Informazioni utili

  • Chilometri percorsi: 351
  • Spesa carburante: 16 euro
  • Spesa campeggio:  8 euro

In moto da Kasmin a Gradishte. Il racconto di viaggio

Balcani in moto

La natura dei Balcani è una piacevole scoperta durante il viaggio in moto tra Albania e Montenegro

Stanotte ho scoperto che la birra albanese mi crea un forte mal di testa, tale da non permettermi di dormire serenamente. Solo dopo qualche ora mi sono ricordato che la mia morosa mi ha riempito la borsa di medicine varie e finalmente prendo sonno. Alle 7:00 la sveglia inizia a farsi sentire. senza fare l’indifferente, come faccio tutti i giorni, esco fuori dal sacco a pelo e inizio a smontare tutto e caricare la moto.

Oggi la destinazione è la Macedonia, i km sono pochi ma durante la pianificazione dell’itinerario ho notato che le ore di marcia erano tante. Di primo mattino cerco di acculturarmi un po’ e vado a visitare il parco archeologico di Butrint, il quale è situato in prossimità di una collina vicina al Canale di Vivari. Butrint è un insediamento antichissimo, dapprima romano e successivamente retto sotto forma di Vescovato. Dopo la visita al complesso, mi metto in sella direzione SH75.

All’ingresso del parco c’è la caratteristiche piattaforma, il legno tirato da un cavo d’acciaio che ti trasporta da una sponda del fiume all’altro. Costo per il trasporto è di €1 per la moto, mentre per le macchine non saprei, ma il tipo sulla piattaforma ha fatto un buon business.

La SH75 mi porterà in Macedonia ma devo raggiungere prima Tepelenë , attraversando una parte delle SH97 per poi riagganciarmi sulla SH4. L’asfalto si presenta in uno stato abbastanza discreto, naturalmente sottinteso, solo ed esclusivamente curve. Noto che il navigatore mi fa girare a sinistra in un tragitto che sembra anormale! Mi fido di lui e non esito a svoltare.

Dopo una deviazione di 15 km, in cui la parte più bella è che mi trovo in mezzo al gregge di pecore e cani pastori che mi cacciano via, torno sulla strada asfaltata. Dannato navigatore! Riprendo nuovamente l’asfalto, e sono alle porte della SH75. Il percorso è meraviglioso, la strada è tracciata sui piedi della montagna, sul mio lato destro trovo un fiume in piena e vedo da lontano qualche pescatore, ma comunque sono concentrato sulla guida dal momento che la strada presenta diverse buche.

Mi rendo conto che sto iniziando a salire di quota ed allontanarmi dal fiume. In poco tempo mi trovo in una zona quasi dispersa in mezzo alle montagne, in un tragitto che sostanzialmente sembrava facile durante la mia pianificazione a casa. Purtroppo, mi sbagliavo, in quanto il 70% della SH75 è completamente dissestata con tratti di sterrato.

Balcani in moto, panorama

Un momento di sosta durante il viaggio in moto nei Balcani, ammirando lo straordinario panorama di questi luoghi

La guida diventa molto impegnativa, e trascorro molte ore in piedi sulle pedane facendo il repentino cambio di direzione anche sui piccoli tratti in rettilineo. Un paio di volte rischio di cadere poiché si chiude l’anteriore, ma riesco a recuperare in breve tempo. La mia Scrambler sta tirando fuori il meglio di sé stessa, e inizio a percepire le potenzialità della ciclistica e del suo motore anche se un po’ pigro.

Ad un certo punto mi guardo indietro, anzi intorno vedo soltanto una strada distrutta e le montagne intorno a me; per un istante ho provato un po’ di paura perché ero da solo e in caso di caduta o per qualsiasi altro motivo, tutto sarebbe stato più difficile. Comunque, continuo senza problemi, anzi, mi distraggo scattando foto e facendo dei video.

Dopo circa 50 km in queste condizioni noto un cartello su cui c’era scritto “Welcome bikers”. qualcosa mi dice che sto uscendo dalla SH75 e inizia a vedere un po’ di civiltà; sono le 14:30 e ho già trascorso 6 ore in moto non stop. Inizio ad avere fame e per fortuna dopo pochi chilometri trovo un ristorante e campeggio dove mi fermo e pranzo.

Il posto è carino e c’è una specie di allevamento per trote e lo chef pesca immediatamente, tramite la rete, la trota e la butta sulla griglia a soli €6; mi faccio trota alla griglia e una bella insalata albanese. Sono stanco e sto seriamente pensando di fermarmi, ma mancano ancora 160 km per la destinazione della tappa prefissata in Macedonia.

Con la pancia piena, forse l’unico modo per smaltire era continuare a fare chilometri. pertanto mi armo di coraggio e riprendo la mia strada. La SH75 finisce a Corizza, continua per l’ SH79 verso il Parco Nazionale di Prespa. Siamo al confine tra l’Albania la Macedonia, e gli albanesi non vogliono fare brutta figura: la strada è straordinaria, un asfalto bellissimo curato nei minimi dettagli con delle curve tornando e strepitose.

L’arrivo in Macedonia è segnalato da cartellonistica trilingue: macedone, inglese e francese

La mia stanchezza in un attimo svanisce e mi diverto con Zazzá, per lei cambiare tra offroad in onroad è un gioco da ragazzi; finalmente arriviamo al confine e quindi alla dogana della Macedonia, naturalmente la Scramblerina attira la curiosità dei doganieri in effetti una moto insolita è carica come un mulo. La polizia ci saluta e riprendiamo la nostra strada.

Finalmente arriviamo nel Parco nazionale di Galichicasaliamo per la montagna fino a raggiungere la cima e ridiscendere dall’altra parte. Riesco a capire dove sono solo quando usciamo allo scoperto, in quanto la strada è letteralmente coperta dagli alberi, e se alzi lo sguardo non riesci a vedere il cielo. Sento qualche goccia d’acqua nel casco e spero che non inizi a piovere. sono un po’ stanco e vorrei arrivare in un campeggio prima possibile.

Attraverso il parco velocemente, sembra quasi che stia facendo un passo sulle Dolomiti, andatura abbastanza veloce, ogni tanto vedo qualche macchina che scende dal lato opposto. Finalmente raggiungo la valle e chiedo indicazioni per il camping più vicino e lo trovo facilmente. In un battibaleno monto il bivacco, faccio velocemente una doccia e mi metto a chiacchierare con un altro motociclista che viene dalla Turchia.

Comunque Doku è simpatico. Parliamo del più del meno, dalla politica ai percorsi che entrambi ci siamo prefissati. naturalmente lui in inglese corretto e perfetto e io da cialtrone con quattro parole messe a casaccio. Devo proprio mettermi a studiarlo, ‘sto inglese! 

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