Diario di viaggio del Marocco in moto tra ottobre e novembre 2022
Marocco, finalmente le ruote sul suolo africano! “Allah, wal-watan, wal-malik” vale a dire “Dio, la patria, il re”, è la scritta scolpita sulla montagna nei pressi del porto di Tangeri-Med che si legge dalla nave. Il tour “Nella terra dei berberi” ha così inizio. Le attese dovute alle lunghe formalità doganali e i ai controlli di polizia sono stemperati dall’entusiasmo dell’inizio del viaggio. All’uscita del porto, dopo aver cambiato un po’ di euro in diram, dobbiamo letteralmente dribblare i venditori di schede sim e di bandiere del Marocco. Si fa rifornimento, la benzina costa 15 diram, ovvero 1,5 euro al litro, e ci si dirige verso la prima tappa del viaggio, Chefchaouen, la perla blu del Marocco, che raggiungiamo con il buio, il che rende molto suggestiva la visione da lontano. Una guida locale ci conduce per i vicoli della bellissima città al mattino successivo, ho capito perché è la città più visitata del Marocco con tutte le sfumature che vanno dal bianco al blu delle sue abitazioni! Da non perdere!
Si parte al mattino presto per FES, una delle città imperiali del Marocco, dove visitiamo l’antica Medina e il quartiere dei tintori e degli odori, obbligatorio l’utilizzo della menta fresca da “sniffare” per contrastare il forte odore della concia delle pelli.
Ci si prepara ad una delle tappe più entusiasmanti del viaggio: destinazione il deserto dell’Erg Chebbi ai confini dell’Algeria, nel profondo sud del Marocco. In direzione Midelt, attraversiamo foreste di cedri fitte e spettacolari, fino ad arrivare ad Azrou. In questo posto caratteristico siamo accolti da numerose scimmie che per una nocciolina si fanno docilmente fotografare. Il paesaggio in direzione sud, caratterizzato da numerose oasi, cambia in maniera repentina sotto le nostre ruote, attraversiamo la verde valle Du Ziz caratterizzata da numerose oasi, per arrivare ai piedi delle spettacolari dune rosse dell’ Erg Chebbi di Merzouga, scenario che ci ospiterà per la notte. La visione del cielo notturno nel deserto è spettacolare !
Tappa transitoria fino a Tinghir, dove nei pressi abbiamo il tempo di rinfrescarci presso le gole del Todra, che offrono un panorama inusuale.
Partenza mattutina alla volta di Taourandant, prima salendo per i famosi tornanti delle Gole del Dades, e poi percorrendo la mitica valle delle Kasbha, in nessun’altra parte del Marocco c’è una concentrazione così alta di fortezze. Prima dell’arrivo in hotel si visita il villaggio fortificato di Ait Ben Haddou, set di numerosi film, tra cui il Gladiatore.
Finalmente arriva uno dei giorni più attesi, ci aspetta lo svalico del mitico Tizi n’Tichka. C’è da stare attenti in qualche passaggio sporco, stretto e senza protezioni a valle, ma alla fine il panorama da 2.100 vale la fatica di guida. Si percorrono poi in fretta i kilometri che ci separano dalla seconda città imperiale del Marocco prevista dal nostro tour, Marrakech. Jamaa el Fna è la piazza centrale di Marrakech ed è il luogo più importante della Medina. La cosa più sorprendente della piazza è la sua trasformazione nell’arco delle 24 ore.
La nostra direzione oggi è verso l’Oceano Atlantico percorrendo la veloce strada dell’olio di Argan in direzione di Essaouira, qui le capre si arrampicano sugli alberi per nutrirsi della bacca di Argan. Finalmente l’oceano! Ottima cena di pesce.
Si inizia a risalire verso nord, costeggiando le rive dell’Atlantico, rapida sosta presso la moschea di Casablanca, e arrivo nella “svizzera” Rabat, la capitale. Visita notturna della città.
Ultimo, purtroppo, giorno di permanenza in terra africana: sempre seguendo la litoranea Atlantica raggiungiamo Tangeri, dove, prima di raggiungere il porto abbiamo il tempo di visitare la grotta di Ercole, la cui mitologia descrive come la dimora di Hercules, caratteristica perché da dentro ha la forma dell’Africa speculare.
Le strade percorse, tranne alcuni tratti sterrati di pochi km, sono state tutte asfaltate, tenute in buono stato, se non di più devo dire. Le gomme stradali vanno più che bene. Nessun problema per il rifornimento di benzina, molte le stazioni di servizio. Posti di blocco all’entrata e all’uscita di tutte le città e villaggi, ma nessuno ha mai fermato per controlli il nostro gruppo di moto. Severi i controlli invece dei limiti di velocità. Scarso il traffico tranne che nei centri urbani. Il cibo, mbè tajine e tè alla menta zuccherato a volontà!
Raccontando il viaggio ho rivissuto tutte le sensazioni che il Marocco mi ha offerto, paese splendido dal punto di vista paesaggistico e storico, ma anche ricco di contradizioni, dove si scontrano ricchezza e povertà. Resteranno sempre nella mia mente i bambini a piedi nudi che vengono incontro alle moto di corsa facendo “brum brum” simulando di accelerare con la mano chiusa. Chissà, un giorno tornerò.
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