Percezioni di una zavorrina in Turchia
il caffè turco
Mi addomestica a ritmi più calmi
Il burqa, il velo e le chiome ben pettinate
Li vedo, stanno parlando e ridendo attorno ad un tavolo e mi ricredo
Dietro le quinte
Fuori dai circuiti turisti sento amplificata l’accoglienza e il calore di questo popolo che in mezzo alla strada ti offre çay e sedie per riposare
Gli invisibili
Persone che attendono gli avanzi dei ristoranti per nutrirsi, sono gli stessi che passeggiando alle 6 del mattino lungo il Bosforo dormono tra gli scogli con la loro vita in sacchetti
Odori, sapori, profumi e suoni
Nauseabondo, sapido, effluvio e melodia
La Moschea
I bimbi giocano correndo, qualcuno prega e altri più semplicemente sdraiati si parlano
Ci entro scalza e rispettosa ( il calzino lo tengo in mano con le scarpe)
Madre natura
Vedute da togliere il fiato, l’alba e le mongolfiere
Camini di fate e castelli di cotone
Il Dark Canyon
Dalla zona più sperduta e selvaggia a Rimini 2.0
Il sole e il vento caldo
Mi metteranno a dura prova
Con determinazione e senza strafare trovo un compromesso
L’ASIA
Caspita! Siamo arrivati in Asia in sella!
Muezzin
Che dall’alto del minareto invita alla preghiera
E mi abituo a questa voce possente
Incontri
Tanti e preziosi
Turchia
Una terra che mi ha regalato oltremisura, nella quale tornerò
Viaggiate! Non sempre la vita regala una seconda opportunità
Sempre in sella!
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