Rocchetta Mattei, il castello arabeggiante degli Appennini

Stefano Maria Meconi , 21 Mar 2022
  • Lunghezza (km): 140
  • Durata: 197
  • Chiusura invernale: No
  • Partenza: Bologna
  • Arrivo: Pistoia
  • Principali località attraversate: Marzabotto, Grizzana Morandi, Rocchetta Mattei, Rocca Pitigliana, Lizzano in Belvedere

Un’esperienza che esula dai dintorni, dalla zona e anche dalla nostra stessa concezione dei viaggi in moto. Arrivare in moto a Rocchetta Mattei è una vera e propria avventura, non tanto per la difficoltà (risicata) quanto piuttosto per la curiosità e la sorprendente bellezza del luogo che andremo a raggiungere.

Immersi tra le vette dell’Appennino bolognese, infatti, ci troveremo ai piedi di un castello – presenza non infrequente in questi luoghi – che dello stile italiano ha davvero poco. Vero e proprio simbolo dell’eclettismo, è un punto d’interesse che da qualche anno è stato riscoperto ed è tornato a risplendere. Un destino diverso da quello del non lontano Castello di Sammezzano che, nonostante aperture straordinarie e campagne di comunicazione, vive ancora oggi un dualismo tra interesse del pubblico e degrado dilagante.

Ad attenderci un itinerario in moto con due punti di riferimento fissi, Bologna (partenza) e Pistoia (arrivo). Un percorso che si svolge per gran parte della sua lunghezza tra le vette che dividono nord e Centro Italia.

Pronti a partire?

Rocchetta Mattei in moto

Mappa

Percorso

L’itinerario alla volta di Rocchetta Mattei parte dal centro di Bologna. Usciti dal centro città attraverso la SS9 (Via Emilia), prendiamo l’Asse Attrezzato Sud-Ovest. Qui sorpassiamo Casalecchio di Reno ed entriamo sulla SS64 direzione sud. Il percorso fiancheggia quello della A1, che ci lasciamo sulla sinistra.

Superata Sasso Marconi, proseguiamo in direzione di Marzabotto, dove arriviamo in circa 40 minuti (27 chilometri), traffico permettendo. Dopo una visita alla località, ci attende il primo tratto di itinerario dal sapore appenninico.

Grizzana Morandi, Rocchetta Mattei
Grizzana Morandi, il profilo di Rocchetta Mattei visto dal fondovalle

L’avvicinamento a Grizzana Morandi (24 minuti, 19 km circa) è infatti ricco di curve, soprattutto nel tratto Vergato – Cà Piretto. Grizzana si trova infatti a quasi 600 metri di quota. Sono circa 13 i km che da Grizzana portano a Rocchetta Mattei, centro focale di questo itinerario. Si segue la SP73 fino a Carboncina, collegandosi poi alla Porrettana (Statale 64) per raggiungere Lissano prima, e Rocchetta Mattei poi.

Conclusa la visita, si riparte lungo la SS64 e si devia per la Provinciale 324 per arrivare (21 km) a Lizzano in Belvedere. Un tratto finale di 50 km, lungo la Statale 64, porta infine a Pistoia, non prima però di essere passati per Porretta Terme.

Tutto quello che c’è da sapere su Rocchetta Mattei

Rocchetta Mattei è un castello, costruito su un colle della Porrettana, che unisce elementi moreschi e neomedievali. Le cupole “a cipolla”, le merlature, le grandi bifore a goccia e i camminamenti di ronda sono solo alcune delle caratteristiche di questo luogo unico in Italia.

Entrando dal grande arco moresco, si percorre un primo vestibolo che porta alla Loggia Carolina e, da qui, alle numerose stanze interne abitate dal Conte Mattei. Il Cortile dei Leoni richiama l’Alhambra di Granada, mentre il colossale Salone della Pace è invece ispirato alle architetture islamiche della Cattedrale di Cordova, originariamente usata come moschea.

Il complesso è dunque fortemente legato all’architettura mudejar ma, per le forme e le somiglianze con un castello medievale, presenta anche elementi più antichi della reale età di costruzione (1850-1859).

Rocchetta Mattei
Il Salone della Pace, ispirato alla cattedrale di Cordova

Come arrivare

Arrivare a Rocchetta Mattei è facile: si percorre, dalla vicina Bologna, l’itinerario indicato al paragrafo precedente, uscendo a Riola-Camugnano-Castiglione dei Pepoli dalla SP64. Si può arrivare anche in treno, con la stazione di Grizzana Morandi: fu proprio il conte Mattei a volere la costruzione della Ferrovia Porrettana.

Storia

Deputato del Regno di Sardegna, nobile, uno dei padri dell’omeopatia in Italia. Cesare Mattei fu una figura eclettica e incredibile, nato a Bologna nel 1809 e morto proprio a Grizzana Morandi nel 1896. Fu lui a volere, nel 1850, questa rocca così particolare e unica che completò solo 9 anni dopo, scegliendola come sua unica residenza.

Rocchetta Mattei fu scelta dal Conte Mattei anche come sua sepoltura, oltre che come laboratorio e centro studi per le sue cure mediche che furono distribuite gratuitamente a molti poveri della zona. Addirittura, la fama di Mattei fu tale che giunse anche a Dostoevskji, citandolo nei libro I fratelli Karamàzov.

La rocca fu completata a inizio Novecento, danneggiata seriamente durante la Seconda guerra mondiale, e restaurata ampiamente solo negli ultimi anni. Il nuovo splendore si deve alla Cassa di Risparmio di Bologna che, dopo l’acquisto della struttura nel 2006, ha dato il via a un restauro durato nove anni e conclusosi nel 2015.

sala dei Novanta
La sala dei Novanta, che Mattei volle costruire per festeggiare (senza riuscirvi) i suoi novant’anni

Prezzo e orari

Rocchetta Mattei è visitabile solo su prenotazione nelle giornate di sabato e domenica, dalle 9.30 alle 17.30. I biglietti d’ingresso, con cadenza di 20 ingressi ogni 15 minuti, costano 10 euro (ridotto a 5 per gli under 12 e a 7 euro per chi arriva in treno).

È possibile prenotare tramite il sito rocchetta-mattei.it.

Rocchetta Mattei e dintorni

Sono diversi i luoghi che si possono visitare nei dintorni di Rocchetta Mattei, per unire a questo splendido castello islamico anche altre visite. Tra queste:

  • Marzabotto, città legata all’episodio dell’Eccidio di Marzabotto durante la Seconda guerra mondiale. Si possono visitare i resti dei luoghi distrutti dalla furia nazista, come la Chiesa di Monte Sole, così come il Parco storico, che si trova proprio sulla montagna;
  • Orrido di Gea, un bellissimo sito naturale percorso da un torrente che cade in un salto d’acqua di diversi metri. Vicino c’è il Mulino di Gea, uno dei tanti mulini ad acqua che in passato servivano per la lavorazione della farina e non solo;
  • Porretta Terme, frazione di Alto Reno Terme celebre per le sue fonti termali di acque sulfuree e salsobromoiodiche, ideali soprattutto per la pelle, il sistema nervoso e l’apparato respiratorio.
Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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