27 chilometri immersi nella natura più selvaggia e incontaminata: è la strada simbolo del mototurismo nel paese

27 chilometri immersi nella natura più selvaggia e incontaminata: è la strada simbolo del mototurismo nel paese

Antonia Festa  | 04 Ago 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti
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La Strynefjellet è una delle strade della Norvegia più conosciute e apprezzate dagli appassionati di moto. Nel cuore dei fiordi norvegesi, è un simbolo della nazione nonché uno dei percorsi più antichi. I luoghi attraversati sono stati dichiarati Patrimonio dell’UNESCO e sono completamente differenti dalle aree turistiche come Oslo e Bergen. Qui il ritmo della vita è scandito dalle semplici attività quotidiane, tra cui l’agricoltura la pastorizia e la raccolta dei frutti. Quello della Strynefjellet è un tour in moto attraverso un paesaggio davvero unico nel suo genere: grandi e piccoli laghi azzurri si insinuano tra lembi di terra e pareti rocciose e le montagne arrotondate da un lato e aguzze dall’altro si aprono in scenari di rara bellezza.

Strynefjellet in moto: l’itinerario

Mappa

Percorso

La strada della Strynefjellet viene intrapresa soprattutto in estate. I viaggiatori la percorrono a piedi, in moto, in auto o anche in camper, spinti dall’emozione di procedere lungo la più antica rotta turistica della Norvegia. Il sentiero va da Grotli a Videseter, per circa 27 chilometri completamente immersi in una natura selvaggia e incontaminata, un vero e proprio gioiello nascosto che la Norvegia custodisce gelosamente. Intorno a voi montagne, laghi, qualche pascolo e il silenzio di una natura che viene solcata da una strada aspra e primitiva ma che sa offrire grandi emozioni. Sulla parte orientale è possibile ammirare montagne perennemente imbiancate e rocce levigate dal ghiaccio mentre, nella parte occidentale, prevalgono ripidi pendii e vette affusolate.

Una sosta nei piccoli fiordi è immancabile, non solo per ammirare l’unicità del paesaggio ma anche per godere della bellezza di ciò che l’uomo ha saputo creare. Tanti sono gli ex rifugi che sono stati trasformati in caratteristici ristoranti che ricreano l’atmosfera e il fascino di un tempo, dove meritano di essere assaggiati formaggi di produzione locale, erbe aromatiche e spezie.

La Strynefjellet continua alla volta di Stryn, una seconda tappa (decisamente più lunga della prima) che per altri 55 chilometri conduce nel cuore dei fiordi norvegesi. Ad accogliervi ci sono le maestose vedute delle montagne che circondano completamente la cittadina. Se, oltre alle due ruote, amate anche gli sci, Stryn vi offre un’emozione unica: sciare d’estate a quota 1.065 metri di altezza, sotto il sole e indossando solo i pantaloncini o un bikini.

La strada alla scoperta dei fiordi norvegesi: percorrerla è un’emozione indescrivibile


La strada alla scoperta dei fiordi norvegesi: percorrerla è un’emozione indescrivibile

La Strynefjellet, come suggerisce il nome, unisce le due località di Stryn e Skjåk. Mentre quest’ultima è nella contea di Innlandet, la prima appartiene al Nordfjord i Vestland. Ci troviamo a circa 300 chilometri a nord di Oslo e 185 da Bergen, lungo la zona finale dell’Innvikfjorden, lungo circa 4,5 chilometri, che costituisce la prosecuzione dell’Utfjorden e fa parte del sistema del Nordfjorden (per un totale di 106 chilometri). Si tratta del sesto fiordo norvegese per lunghezza, preceduto da Sognefjord, Hardangerfjord, Trondheimsfjord, Porsangerfjord e Stortfjord.

Stryn, detta la Bella, è una nota località turistica, frequentata non solo per la bellezza paesaggitica, ma anche per la sua posizione geografica. Si trova, infatti, al crocevia delle principali strade del paese e unisce Oslo, Bergen e Trondheim. A causa della particolare conformazione del territorio, le distanze stradali della Norvegia sono molto ampie e richiedono viaggi di diverse ore; il turismo di massa, quindi, predilige l’aereo. Non lontano da Stryn è possibile visitare l’Hornindalsvatnet. Con i suoi 514 metri, è il lago più profondo dell’Europa continentale, nonostante abbia una dimensione di appena 54 chilometri quadrati.

Skjåk è una località meno conosciuta e qui i turisti si recano principalmente per ammirare il fenomeno meteorologico detto ombra pluviometrica. La città ha una peculiare caratteristica: un’elevata incidenza di piogge. Si stima che sia più frequente la pioggia nel Sahara che qui, tra i fiordi e i ghiacci nordici.

Consigli utili per affrontare la Strynefjellet


Consigli utili per affrontare la Strynefjellet

L’antica strada è chiusa durante l’inverno e riapre solitamente a giugno, in base alle condizioni climatiche e alla quantità di neve ancora presente sulle montagne. Non è, dunque, consigliabile intraprendere un viaggio in queste zone dopo il mese di ottobre e prima della fine di maggio. Tenuto conto della chiusura stagionale e delle condizioni meteo, il mese migliore per percorrere la Strynefjellet è quello di luglio, quando la temperatura media è di circa 14 °C, con precipitazioni di poco superiori ai 40mm/mese. Nei mesi di giugno e agosto, il termometro oscilla tra 12 e 13 °C e le precipitazioni sono molto scarse.

La Strynefjellet è lunga e stretta, non è pavimentata né asfaltata ma il fondo è abbastanza sicuro, nonostante alcune buche sparse qua e là durante il tragitto. Di certo, non è una strada a scorrimento veloce ma è davvero molto panoramica e avventurosa. Per i motociclisti è più facile da percorrere, ma bisogna stare attenti quando ci si imbatte in altri veicoli. Durante il tragitto, infine, sono presenti lunghe file di pietre e vecchi muretti che fungono da guard rail; si tratta di antiche barriere di protezione costruite dagli abitanti del posto quando la Strynefjellet era battuta soltanto da cavalli e carri e non conosceva ancora le orde di turisti.

Antonia Festa
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