
Alla Francia appartiene l’isola selvaggia per eccellenza del Mediterraneo. Politicamente francese, ma storicamente e culturalmente molto più vicina all’Italia, è oggi una terra animata da diversi contrasti e incontri linguistici ma anche territoriali. Il viaggio in moto che proponiamo è lungo e tortuoso e parte dal punto più settentrionale dell’isola, fino alla regione a sud-est. Un percorso di oltre 400 chilometri che richiede almeno nove ore di viaggio, ideale più per un weekend che per una fuga giornaliera.

Sebbene ogni suo punto non disti più di 50 chilometri dalla spiaggia più vicino, l’entroterra della Corsica è fortemente montuoso, con vette che raggiungono e superano i duemila metri. La conformazione geografica ha dato vita a luoghi mozzafiato, come i Calanchi di Piana, mentre le coste frastagliate si prestano a tuffi indimenticabili.
Capo Corso, il punto inaugurale del nostro viaggio, è un lembo di terra lungo 40 chilometri e largo 10, pieno di torri difensive risalenti al periodo della dominazione genovese e utilizzate per proteggere la popolazione in caso di attacchi barbarici. La zona è costellata di villaggi di pescatori e piccoli borghi, dove tutto è rimasto invariato da secoli e questo è il loro grande fascino. Non possiamo non fare una visita a Sisco con le sue spiagge, Pietracorbara e le sue cappelle, Porticciolo e Santa Severa.
Calvi è una bellissima cittadina affacciata sul mare. Lo spettacolo che si apre dal suo belvedere è mozzafiato: la parte più alta è occupata solamente da un chiostro e da una piccola cappella, mentre, scendendo, ci si perde fra le vie caratteristiche della città fortificata. In prossimità di Calvi, presso Macinaggio, possiamo intraprendere il Sentiero dei Doganieri: un itinerario tra flora e fauna tipiche della macchia mediterranea incontaminata.

Ajaccio, capoluogo dell’isola, è un’allegra e movimentata cittadina ricca di locali caratteristici dove potersi rilassare. Nella piazzetta principale, il mercato di prodotti tipici locali permette di conoscere e assaporare al meglio la cultura gastronomica della Corsica, che rappresenta un magistrale incontro tra i liguri e i francesi. Da non perdere è, ovviamente, il Museo Nazionale di Bonaparte, una casa-museo dedicata all’imperatore francese che nacque proprio qui. Il porto di Ajaccio, inoltre, è tra le principali località dell’isola.
Porto Vecchio, terza città per grandezza dopo Bastia e Ajaccio, è la meta finale del nostro viaggio e si mostra circondata da mare e natura. Questa zona permette di coniugare delle belle passeggiate in città, fra le vie dove provare i prodotti caratteristici e locali dove divertirsi, con esplorazioni naturalistiche come quella nel Canyon della Bavella, un insieme di piccoli laghi che offrono scorci davvero suggestivi. Un’altra interessante escursione è quella verso il Faro di Punta Chiappa che da oltre due secoli aiuta le imbarcazioni ad approcciarsi alla terraferma. Scoprite anche Col de Vegio in Corsica in moto!
Lo abbiamo detto: in Corsica la tradizione culinaria unisce la cultura ligure a quella francese. Scopriamo allora alcuni ristoranti imperdibili. Bastia, a Capo Corso, offre nel porto vecchio alcuni ristoranti che rielaborano la tradizione con cura e creatività, come Col Tempo, Chez Huguette, Côté Marina. Le porzioni sono piuttosto generose e i piatti sono serviti con altrettanto generosi contorni.
Le Saint Pierre, ad Ajaccio, è un ottimo locale dove il protagonista è il pesce. Da provare sono l’antipasto di frittura, pesce Loup alla griglia e cozze alla corsa. A casa corsa, a Porto Vecchio, vi aspetta un’accoglienza calorosa e una cucina tradizionale. La carne di cinghiale tenerissima è il pezzo forte del menù!
La partenza di questo itinerario lungo la costa occidentale corsa è dal “dito” dell’isola, ossia Capo Corso. Il percorso si snoda lungo una strada altamente panoramica a strapiombo sul mare e costituisce un’incredibile occasione per incontrare la bellezza della natura del luogo, con panorami unici da fotografare.
Partendo da Capo Corso, prendiamo la D32. Proseguiamo dritto su Anghiata/D80, continuiamo su Route du Cap/D80A e, alla rotonda, imbocchiamo la terza uscita per immetterci in Rue du Chanoine Leschi/Viale Pascal Lota. Entriamo in T11 e manteniamo la destra; alla rotonda imbocchiamo la seconda uscita su Route Royale/D264. Manteniamoci su questa strada per le due rotonde successive e svoltiamo a sinistra per rimanere su D264. Giriamo a sinistra per prendere Route de Saint-Florent/D81. In un’ora e venticinque minuti siamo a San Fiorenzo. Da Punta/D81 andiamo verso Chemin de Ste-Catherine e rimaniamo sulla D81. Giriamo a destra e prendiamo T30. Dopo un buon tratto, prendiamo Via San Francesco, poi Avenue Santa Maria e, infine, Avenue Gérard Marché ed eccoci a Calvi.
Da Calvi continuiamo su Avenue Santa Maria, svoltiamo a sinistra e prendiamo Via San Francesco che gira a destra e diventa Avenue Christophe Colomb/T30. Alla rotonda imbocchiamo la prima uscita su Route de L’Aéroport/D81. Continuiamo su D81 e imbocchiamo Capannaccia/D524. In un’ora e 32 minuti circa siamo a Serriera. Proseguiamo sulla D81, alla rotonda prendiamo D31 e a quella successiva Avenue Docteur Noël Franchini/N194/T22. Continuiamo su T22 e prendiamo la T21, per imboccare, infine, la D111A che ci porta ad Ajaccio. In questa città continuiamo lungo la D111A, per poi prendere Avenue Antoine Serafini, Quai l’Herminier e tornare su D111A. Alla rotonda prendiamo la seconda uscita su Boulevard Charles Bonaparte/T21 e continuiamo sulla T21 per un lungo tratto. Successivamente prendiamo T40 e la D859 che arriva diretta a Porto Vecchio, tappa finale del nostro itinerario.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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