Altopiano delle Cinquemiglia, in moto sugli Appennini Abruzzesi

Altopiano delle Cinquemiglia, l’Abruzzo in moto

Redazione TrueRiders  | 30 Mag 2017  | Tempo di lettura: 3 minuti
  • Titolo: Altopiano delle Cinquemiglia
  • Lunghezza (km): 96
  • Durata: 3 ore
  • Partenza: Roccaraso
  • Arrivo: Roccaraso
  • Principali località attraversate: Rivisondoli, Pescocostanzo, Cansano, Campo di Giove, Pacentro, Sulmona, Rocca Pia

L’Abruzzo in moto con un itinerario di 150 km nella Majella abruzzese, curve, pieghe, ginocchia che sfiorano l’asfalto, un paradiso per chi va sulle due ruote, passando per l’Altopiano delle Cinquemiglia.

Si estende per circa 9 km e fa parte degli Altipiani maggiori d’Abruzzo, l’Altopiano delle Cinquemiglia, di natura carsica, nel cuore della regione abruzzese, attraversata dalla SS 17 dell’Appennino abruzzese e Appulo Sannitica, la statale che collega la città di Foggia, in Puglia, alla città de L’Aquila, nell’Abruzzo.

Luoghi che attraversano montagne, boschi, borghi medievale secolari, un percorso che inizia da Roccaraso, una delle tre principali località dell’altopiano. Borgo agricolo, pastorale e artigianale, oggi Roccaraso è una delle più importanti stazioni sciistiche del centro Italia.

Altopiano delle Cinquemiglia in moto

Mappa

Percorso

Prima destinazione, Sulmona, quasi 35 km percorrendo la Statale 17, si attraversa l’Altopiano delle Cinquemiglia, toccando le località di Rivisindoli, Pescocostanzo e Rocca Pia. L’Altopiano si trova a circa 1250 metri s.l.m. e fa parte della Comunità montana Alto Sangro e altopiano delle Cinquemiglia; nonostante sia completamento spoglio e disabitato, nei periodi estivi è molto frequentato da turisti alla ricerca di suggestivi panorami montanari.

Pescostanzo, uno dei Borghi più belli d’Italia, bellezze storiche e artistiche, è un contesto urbanistico medievale di tutto rispetto. Cavalletto, casco in mano e il giro a piedi può iniziare.

Percorrendo sempre la SS 17, ci si dirige verso Rocca Pia, a cui l’Altopiano delle Cinquemiglia appartiene. Si narra che, in passato, nel periodo invernale, fosse vietato attraversare l’altopiano per via delle condizioni meteorologiche non favorevoli e che, chiunque lo attraversasse, non ne usciva vivo perché bloccati dalle bufere di neve che qui si possono verificare. Adrenalina pura per chi, al contrario, vuole sfidare la natura sulle due ruote.

E si continua, passando per la Riserva naturale Monte Genzana e Alto Gizio, tra alberi di acero di monte, di faggio, roverelle, salice bianco e pioppi neri, un luogo raccolto e suggestivo dove potersi rilassare ammirando le diverse specie animali che popolano la riserva, dai caprioli ai cervi, dalle martore ai gatti selvatici, rarità autoctone.

La prima destinazione è ormai alle porta, Sulmona dista dalla Riserva naturale appena 15 minuti, 10 km di rettilineo, apertura gas, strada libera, asfalto favorevole, scarica di adrenalina, dura poco, un attimo di pura euforia che portano dritti a Sulmona, a ridosso del Parco nazionale della Majella, la seconda e ultima destinazione.

Sulmona è conosciuta per la secolare produzione di confetti, la cui remota origine è ricollegabile alla distruzione della città Troia dal momento che il nome della cittadina pari derivi dal nome di uno dei compagnia di Enea, “Solimo”. Qui la sosta è d’obbligo se si vogliono gustare i maccheroni alla chitarra con sugo d’agnello, le sagne e fagioli, o gli immancabili arrosticini, accompagnati da un buon Montepulciano d’Abruzzo o il rosato Cerasuolo.

Non troppo vino, però, bisogna ripartire alla volta del Parco Nazionale della Majella dove ad attendere gli appassionati delle due ruote, lungo il percorso, vi sono curve strette, tornanti e 30 km di strada tortuosa per chi ama sfidare gli ostacoli della natura.

Circa un’ora e mezza percorrendo la SR 487 dove si incontra uno dei Borghi più belli d’Italia, Pacentro, dominata dal castello risalente ai secoli X – XI, e Passo Leonardo, nella parte occidentale del massiccio della Majella. Ancora 8 km in sella, tra curve e fitta vegetazione, e la destinazione appare di fronte, il massiccio della Majella.

Per il viaggio di ritorno, per raggiungere Roccaraso si può scegliere lo stesso percorso dell’andata, oppure percorrere la SS 84, costeggiando il versante orientale dell’altopiano delle Cinquemiglia e passando quindi per Campo di Giove e la Riserva naturale Orientata Quarto Santa Chiara.

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