Immagina di trovarti sul Passo dello Stelvio che, a quasi 2800 metri, ti apre uno degli scenari più incredibili d’Italia, il più alto tra le strade asfaltate. Ora, raddoppia l’altitudine: 5.602 metri sul livello del mare, una quota a cui l’ossigeno è rarefatto, la respirazione è roba da scalatori come Messner e anche pochi passi possono darti alla testa, in tutti i sensi. Eppure, in India c’è una strada che “se ne frega” della fisica e della geografia, e sale lungo montagne dove, un tempo, passavano solo pastori e commercianti con cavalli e cammelli a seguito. Poi, dei geografi imprecisi l’hanno eletta a passo alpino più alto del mondo. In realtà ce n’è una ancora più alta, ma qui hanno deciso ancora una volta di fare spallucce, e offrirti l’opportunità di un viaggio avventuroso ed estremo lungo un manto stradale in larga parte ridotto a un misto di roccia, polvere e neve sciolta. Per chi avrà l’occasione di farlo, un viaggio unico nella vita, pur tra mille difficoltà. E chi siamo noi per tirarci indietro?
Prima ancora della Semo La, la Khardung La era considerata la strada più alta del mondo. Il cartello riporta in ogni caso l’altitudine corretta, 5602 m s.l.m.
“Passo Khardung”, o Khardung La. Questo è il nome di una strada da record, la seconda più alta al mondo (prima di lei c’è solo il Semo La, nel Tibet cinese), un percorso dove ci si ritrova circondati da alcune delle catene montuose più alte del globo. Non siamo sull’Himalaya, bensì nella catena del Ladakh, nel Kashmir conteso ormai da 80 anni tra India e Pakistan, ma attualmente questa zona è amministrata dall’India. Pensate: la zona è così estrema dal punto di vista geografico e climatico che questo territorio/regione ha una capitale per l’estate (Leh) e una per l’inverno (Kargil), poste rispettivamente a 3500 e 3200 m s.l.m. E già questo dato, anche se minoritario, rende l’idea di vera e propria impresa che affrontare un percorso in moto di questa portata può generare. E mettiamoci pure quel senso di posti sperduti delle città (sarebbe però quasi più corretto chiamarli villaggi) vicine a questo passo indiano, o il fatto di dover prima fare una trafila presso gli uffici governativi per ottenere un permesso di scalata del Khardung La.
Ciò infatti avviene a Leh, la capitale amministrativa estiva del Ladakh, dove dovremo recarci per cominciare il nostro itinerario ricordandoci poi di lasciare fotocopia del permesso ad ogni passaggio nei checkpoint lungo il passo del Khardung La. Altro particolare non di poco conto sono gli orari: in pratica il valico indiano è anche il più alto al mondo a senso unico! Infatti non ci sono due sensi di marcia, e la partenza da Leh è possibile solo dalle 9 alle 13. Inoltre, le autorità del Ladakh e di Leh raccomandano alcune must do prima di spingersi fino al Khardung La:
Lasciata la città di Leh, il primo tratto del Khardung La è caratterizzato da una strada molto ben curata rispetto soprattutto agli standard di altri valici della zona. Per almeno 24 km è garantita la presenza di asfalto compresa la stazione di controllo del South Pollu. Più difficoltosa invece la strada che ci porta verso il North Pollu. Resa decisamente scivolosa oltre che dallo sterrato anche dalle condizioni climatiche spesso avverse come prevedibile per un passo di montagna a una simile altitudine. Superato questo secondo check point incontriamo di certo meno difficoltà nel tratto finale che ci porta nella Nubra Valley. Salvo fare attenzione a eventuali frane: gli imprevisti (comunque contenuti) non mancano, ma la visione del cielo blu dal sellino della moto da oltre 5000 metri di quota a nostro avviso non ha prezzo!
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
Il progetto delle 18 Strade turistiche nazionali in Norvegia nasce nel 1994 con ...
Nel cuore dell’Abruzzo, incastonato tra le colline della provincia di Chieti, si ...
Ecco una mèta tra Francia e Liguria, dove si parla ancora il dialetto. Sì, ma ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur