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Colli Berici, natura e storia del Vicentino su due ruote

Stefano Maria Meconi  | 26 Ago 2020  | Tempo di lettura: 4 minuti
  • Titolo: Colli Berici
  • Lunghezza (km): 47.6
  • Durata: 80 minuti
  • Partenza: Vicenza
  • Arrivo: Vicenza
  • Principali località attraversate: Villabalzana, San Giovanni in Monte, Zovencedo, Brendola, Perarolo, Torri di Arcugnano
  • Chiusura invernale: No

A metà strada tra le Prealpi Venete e la Pianura Padana, i Colli Berici si ergono sul territorio vicentino con imponenza e maestosità. Luogo dalla pregevolissima natura, pur nella non grande rilevanza altimetrica, sono anche detti Monti Berici. Per molti, costituiscono il buen retiro a pochi passi dalla città, dove rinfrancarsi tra i fitti boschi oppure rinfrescarsi nelle acque del vicino lago di Fimon. La zona, continua a livello topografico con i più celebri Colli Euganei, rappresenta una interessante alternativa ai più classici itinerari turistici del Veneto in moto.

Tutto quello che c’è da sapere sui Colli Berici

Geografia

L’estensione dei Colli Berici è piuttosto ridotta: occupano infatti un’area di 165 kmq, circa un ventesimo dell’intera provincia vicentina e poco meno del doppio dello stesso capoluogo. Le collinette, che raggiungono la massima elevazione nei 444 metri del Monte Alto, si prolungano per circa 24 km in direzione sud-ovest e hanno un profilo omogeneo, lievemente arcuato.

Questi colli, originatisi probabilmente dal ritrarsi del Mare Adriatico in epoca preistorica, costituivano di fatto il fondale marino e sono caratterizzati dalla presenza di carbonati. Molti anche i fossili ritrovati in zona, che corroborano la presenza delle acque marine sul territorio.

Il Lago di Fimon

Lago di Fimon
Il calmo e placido profilo del Lago di Fimon

Un paragrafo a parte, parlando di geografia dei Colli Berici, va dedicato al Lago di Fimon (altrimenti detto Lago di Filippo). Lo specchio d’acqua dolce, situato tra Pianezze e Lapio di Arcugnano, ha una modesta superficie di 0,68 kmq.

Lungo circa 1700 metri e largo 400, raggiunge a stento i 4 metri di profondità, ed è quello che rimane di un più ampio lago che in origine avrebbe occupato tutta la conca circostante.

La zona del lago è molto amata dai vicentini, che vi trascorrono spesso il weekend. Oltre a passeggiare lungo le sue sponde e bagnarvisi, si può praticare la pesca sportiva (vi sono numerosi esemplari di carpe, lucci e tinche) e si possono scoprire i reperti archeologici della zona.

Il Lago di Fimon, infatti, parrebbe essere sede di un antico insediamento del Neolitico, presso il quale sono stati ritrovati sepolture, oggetti ornamentali, ceramiche e strumenti per la caccia. Si sarebbe trattato, secondo alcuni storici, di un villaggio palafitticolo come se ne hanno molti esempi del Nord Italia. Basti pensare, infatti, che esempi di questo tipo si ritrovano sul Lago di Ledro e nei siti prossimi al Lago di Garda.

Cosa vedere sui Colli Berici

Alla zona dei Colli Berici appartengono storicamente quindici comuni: si tratta di Alonte, Altavilla Vicentina, Arcugnano, Barbarano Mossano, Brendola, Castegnero, Longare, Lonigo, Nanto, Orgiano, Sossano, Val Liona, Vicenza, Villaga e Zovencedo.

Al territorio comunale di Vicenza appartiene il Monte Berico, una collinetta ben visibile dalla città sulla quale sorge il Santuario della Madonna di Monte Berico. Straordinario esempio di architettura barocca, fu progettato da Carlo Borella e costruito tra il 1688 e il 1703.

Interessante la visita a Brendola, dove è possibile ammirare i resti della Rocca dei Vescovi e visitare il Museo Obrietan, collezione di arte orientale antica tra le più importanti del Nord-est.

A Noventa Vicentina è possibile ammirare Villa Barbarigo Rezzonico, complesso di stile palladiano (opera tuttavia attribuita a un accolito di Vincenzo Scamozzi). Altro edificio storico di rilievo è Villa Francanzan Piovene a Orgiano, costruita intorno al 1710 su progetto di Francesco Muttoni.

Colli Berici in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Un percorso di neanche 50 chilometri ma che ci permette di scoprire le principali vette (se così si può dire) dei Colli Berici. Partenza e rientro a Vicenza, città del Palladio e meta storica per eccellenza del turismo culturale nel Veneto “di terra”.

Lasciata Vicenza, seguiamo il Viale Riviera Berica che, costeggiando la periferia della città, ci fa passare affianco di Villa Valmarana ai Nani e Villa la Rotonda, due dei capolavori palladiani della zona.

Prima tappa, dopo venti chilometri, è Villabalzana, una delle frazioni di Arcugnano. Il comune, dalla storia lunga è complessa, è un importante centro artistico del vicentino: qui si trovano, conservati nella Parrocchiale di Santa Giustina, bassorilievi e gessi policromi di epoca quattro-cinquecentesca di particolare pregio.

Numerose anche le ville di campagna, successive al periodo palladiano ma da queste vagamente ispirate nelle volumetrie e nelle scelte geometriche.

Le due tappe successive, San Giovanni in Monte e Zovencedo, si trovano sui crinali dei Colli Berici, in un contesto paesaggistico di rilievo. Da un lato infatti la vista sul padovano e sui vicini Colli Euganei, dall’altro l’imponente profilo delle Prealpi Vicentine e, più in là, dell’Altopiano d’Asiago

Colli Berici
Il paesaggio autunnale di Brendola, uno dei borghi dei Colli Berici

Proseguendo verso Brendola, ci accorgiamo che il profilo della vallata muta e si arricchisce non solo di industrie, ma anche di vigneti. Ci troviamo del resto in Veneto, una delle culle dell’enologia italiana.

Prima di rientrare a Vicenza lungo la SP12 e la SP88, passiamo per Perarolo e Torri di Arcugnano. Da quest’ultima si può proseguire, inoltre, in direzione del Monte Cucco e del Monte Bollon. Completiamo così il nostro itinerario sui Colli Berici, zona d’elezione del turismo nell’entroterra veneto.

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Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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