A pochi chilometri da Trento si trova il passo che divide il massiccio della Marzola (1719 metri sul livello del mare) dal monte Celva (962 metri). È situato tra i due a un’altitudine di circa 730 metri sul livello del mare ed è un crocevia che collega Povo – Pantè con la cima del monte e Roncogno, che si trova sul lato opposto. Il passo è raggiungibile da entrambi i versanti; da Povo – Pantè si percorre una strada provinciale asfaltata e in buone condizioni, mentre da Roncogno si percorre una strada locale, molto stretta e in alcuni tratti accidentata. L’omonima strada che collega Povo – Pantè (frazione di Trento) con Roncogno è solamente una tra quelle disponibili per raggiungere il passo. C’è, infatti, una strada secondaria in mezzo al bosco, che dal paese di Costasavina porta direttamente al luogo di interesse. Pronti a partire?
Il passo del Cimirlo è immerso in una zona boschiva formata principalmente da carpino nero, frassini minori (Orniello) e pini neri, che sono stati reimpiantati dopo la furiosa deforestazione effettuata dagli austriaci per la costruzione della cinta difensiva e delle fortificazioni. A circa 10 chilometri, ci sono la Valle dei Laghi e le Tre Cime del Monte Bondone, dove è possibile effettuare tutte le principali discipline di sport alpino, dallo sci all’arrampicata, dalla canoa al kayak, fino ad arrivare a percorsi attrezzati per mountain bike e lanci di parapendio. A pochi chilometri a sud di Roncogno, c’è è il lago di Caldonazzo, dove è possibile effettuare giri in canoa o provare lo sci nautico.
Il passo è percorribile lungo la strada principale (via Eremo e via del Passo Cimirlo) durante tutto l’anno ed è raggiungibile sia dalla Strada Statale 47 della Valsugana, prendendo lo svincolo per Roncogno, sia dalla Strada Statale 12, uscendo poco prima di Trento. A Madonna Bianca, percorrendo via Edmund Mach, ci si immette sulla provinciale 204 che porta direttamente a Povo – Pantè. Una seconda opzione è quella autostradale, con uscita a Trento sud per andare direttamente al passo oppure Trento centro, se si ha intenzione di fare il giro lungo e visitare la città.
Da Trento (altezza Castello del Buonconsiglio) la distanza d percorrere è di circa 8 chilometri con una pendenza media del 6,4% che, nell’ultimo tratto, sale anche fino al 10/11%; la strada che, invece, porta a Roncogno ha un dislivello totale di 220 metri per una lunghezza di circa 3,5 chilometri e una pendenza media del 11%.
Pur non essendo particolarmente tortuosa in entrambi i versanti, la strada principale lato Roncogno non è particolarmente adatta alle moto da strada come le Cruiser, le Gran Turismo o le Custom. Si è, infatti, in presenza di tratti non asfaltati ma solo ripavimentati ed è vivamente sconsigliato, se si vuole fare il sentiero da Costagavina, a tutte quelle che hanno impostazioni di tipo corsaiolo, come le Naked o le Superbike.
Possono, invece, gustarsi i vari percorsi tutti coloro che hanno moto che consentono di viaggiare agevolmente sullo sterrato o su fondo disconnesso, come le Enduro o le Crossover. Dal passo vero e proprio partono altre due strade che portano al rifugio Maranga e al Forte Roncogno e che esaltano le caratteristiche di questo tipo di moto, perché, in molti punti, l’asfalto non è presente oppure ha numerose crepe.
pur essendo aperto durante tutto l’anno, il tratto verso Roncogno è preferibile effettuarlo in giornate assolate e nel periodo compreso tra maggio e fine ottobre, a causa della particolare situazione del manto stradale. Il tratto, invece, che parte da Povo – Pantè è possibile percorrerlo durante tutto l’anno, facendo attenzione, nei mesi invernali, alle nevicate e ai possibili accumuli di ghiaccio ai bordi della strada.
Il passo del Cimirlo si trova immediatamente sopra Trento e ha uno straordinario valore storico e culturale. Fu, infatti, un luogo simbolo del cristianesimo (con il famoso Concilio di Trento) e della Prima Guerra Mondiale, a causa della sua posizione strategica. La particolare ubicazione convinse gli austriaci a edificare delle fortificazioni e a costruire una fitta rete di trincee, alcune delle quali ancora visibili e visitabili, ma anche edifici difensivi intorno alla città di Trento. Il forte più importante e grande di questa cinta difensiva della zona est, Forte Sella di Roncogno, è poco sopra il passo ed è tranquillamente visitabile tutto l’anno. Può, inoltre, essere la base di partenza per vedere una delle maggiori particolarità del luogo: il sentiero dei 100 scalini.
Fa parte del progetto degli austriaci per la costruzione di una postazione sotterranea che consentisse il controllo mediante nidi di mitragliatrici di entrambi i lati del monte. Si tratta di un passaggio scavato nella roccia all’interno del Monte Celva, che è raggiungibile dal sentiero numero 419. Il percorso che porta all’osservatorio militare (a metà strada) si può effettuare in circa mezzora, mentre ci vogliono altri 20 minuti per salire sulla vetta del monte mediante un percorso attrezzato e di media difficoltà, da cui si possono vedere sia l’intera valle dell’Adige che la città di Trento.
Dal passo è possibile raggiungere Malga Maranza (su strada stretta e asfaltata in modo non uniforme) e arrivare all’omonimo rifugio, da cui si gode di una spettacolare vista della città di Trento e della sua valle. Se, invece, si è appassionati di trekking, sia dal passo sia dal parcheggio del Forte Sella di Roncogno, partono numerosi sentieri uno dei quali, con moto Enduro o Crossover, porta al forte Cimirlo, ultimo della cinta difensiva.
Per tutti coloro che provengono dall’autostrada, prima di andare sul passo è possibile attraversare Trento e visitare la Cattedrale di San Vigilio e il Palazzo Pretorio nella Piazza del Duomo. Palazzo Pretorio, prima sede e residenza vescovile di Trento, ha al suo interno un museo straordinario di paramenti sacri, tele e arazzi ma, soprattutto, una raccolta di documenti sul Concilio di Trento. Proseguendo, si passa di fronte al Castello del Buonconsiglio che si trova proprio lungo strada per Povo – Pantè e che fu sede dell’arcivescovado di Trento e sede del tribunale militare, dove venne imprigionato e ucciso il patriota Cesare Battisti.
Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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