Eremi della Majella in moto: itinerario e consigli utili - TrueRiders

Eremi della Majella, fede e storia dell’Abruzzo in moto 

Letizia  | 04 Feb 2021  | Tempo di lettura: 7 minuti

Siete devoti alla vostra due ruote? Siete alla ricerca di un itinerario mistico? Allora gli eremi della Majella in moto sono l’itinerario che fa per voi. Questo percorso su una delle più belle montagne dell’Appennino si snoda per 190 chilometri lungo un tortuoso e appassionante tracciato che raggiunge i 214 metri di altitudine e che offre spettacoli mozzafiato sulla storia medievale e mare all’orizzonte. 

Se gli insediamenti romani e tardo-medievali sorgevano nel fondovalle, quelli dei “secoli bui” si rintanarono nei profondi valloni della Majella, per scongiurare le scorrerie dei predoni arabi che inevitabilmente preferivano la comodità delle vie più ampie. Per questo motivo gli eremi della Majella sorgono lungo uno snodo stradale particolarmente impervio, ma soprattuto fuori dai circuiti più battuti. La conseguenza è che l’itinerario che vi proponiamo è un affascinante percorso a ritroso nella storia, immerso nella natura attraversata nei secoli da pellegrini, monaci e viandanti. 

Cosa vedere e cosa sapere sul percorso degli eremi Majella 

Dove si trova la Majella e quando andare 

La Majella è una montagna che raggiunge i 2737 metri di altitudine e che sorge a circa venti chilometri nell’entroterra abruzzese, vicino Pescara, in prossimità della Val di Sangro. Imponente, solitaria e frastagliata, la Majella è un paesaggio naturalistico affascinante che dalle sue creste offre magiche vedute sul mare e su profondi valloni scavati dai torrenti; e ai suoi piedi vasti prati a perdita d’occhio, borghi di case in pietra, boschi, chiese, abbazie ed eremi.

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Le strade della Majella, in moto in Abruzzo

La Majella, in particolare Passo Lanciano, è una meta privilegiata per il turismo invernale. La caratteristica di questa stazione sciistica è il panorama che si apre fino all’Adriatico. Insomma: è alquanto inusuale poter sciare fronte mare! La Majella è pertanto caratterizzata da abbondanti nevi; mentre le precipitazioni invernali si concentrano a bassa quota. Pertanto, se volete intraprendere questo itinerario nel periodo più rigido, ovviamente vi suggeriamo di adoperare catene o gomme invernali.

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Eremi della Majella lungo l’itinerario in moto

Quali sono i suggestivi eremi che incontrate lungo questo itinerario? Scopriamoli insieme, in ordine di attraversamento.

  • Santa Maria di Arabona costituisce una delle prime fondazioni cistercensi dell’Abruzzo. Edificata nel 1208, la chiesa ha un aspetto elegante ed austero perfettamente in linea con lo stile gotico adottato da questo ordine. All’interno Santa Maria di Arabona conserva un ricco tabernacolo e una curiosa colonna che regge un candelabro pasquale.
  • Abbazia di San Liberatore, una delle più belle chiese romaniche, fu fondata nell’VIII secolo da monaci benedettini e ricostruita da monaci di Montecassino in seguito al terremoto del 1007. La posizione della chiesa è suggestiva; fiancheggiata dalla splendida torre romanica, è posta in un solitario e fiabesco vallone boscoso. L’interno dell’abbazia sono visibili affreschi cinquecenteschi, ma anche duecenteschi nell’abside centrale. Il pavimento della navata centrale presenta l’originario mosaico cosmatesco del 1275, rimesso insieme in un secondo momento.
  • Eremo Santo Spirito, uno dei più suggestivi, ospitò diversi visitatori illustri come il futuro papa Vittore III nel 1053 e San Pietro Celestino nel 1246. L’eremo fu abitato e ingrandito nei secoli successivi, sino ai giorni nostri. La suggestione di questo luogo è dovuta al suo radicale isolamento dal mondo.
  • Eremo San Bartolomeo sporge sotto la parete di un canyon; la sua struttura è molto semplice, ma la posizione arroccata e isolata la rendono davvero suggestiva.
  • San Clemente di Casauria è un altro degli eremi più suggestivi della Maiella, nonché una delle abbazie più importanti d’Italia. Edificato nell’anno 871 da Ludovico II per accogliere le reliquie di San Clemente, fu saccheggiata dai Saraceni e dai Normanni e riedificata di conseguenza tra il 1176 e il 1182. L’ingresso disseminato di lapidi romane catapulta subito in un’atmosfera mistica, mentre l’elegante pronao a tre arcate con tre antiche porte in bronzo, sulla facciata della chiesa, ne evoca immediatamente la suggestiva bellezza. L’interno a tre navate conserva uno sfarzoso pulpito riccamente decorato e un ciboro trecentesco ricavato da un sarcofago paleocristiano.

Eremi della Majella in moto

Mappa

Percorso

L’itinerario parte dal centro di Pescara. Seguendo le indicazioni per l’autostrada e superata l’uscita per Chieti, imboccate la statale N5 che vi porterà alla scoperta degli eremi. Questa grande strada era un’importante via di comunicazione già in epoca romana e medievale e questo ci dà un indizio sul pullulare di chiese e abbazie lungo il suo percorso. 

Proseguite lungo la N5 per una decina di chilometri, fino a Manoppello Scalo. Questa è la tappa inaugurale dell’itinerario nei pressi dell’Abbazia di Santa Maria di Arabona. Risaliti in sella, proseguite lungo la N5. Circa dopo un chilometro, girate a sinistra per Manoppello e seguite la strada che sale su una dolce collina. Passato il paese di Manoppello guidate fino a Serramonacesca, presso cui imboccate la strada secondaria che porta dritti dritti all’Abbazia di San Liberatore.

Abbazia di San Liberatore a Majella, Serramonacesca
Abbazia di San Liberatore a Majella, Serramonacesca

Da qui il tracciato cambia e si trasforma in una bella e avventurosa strada a curve che si insinua nel bosco fino a Roccamontepiano. Nei pressi della cittadina svoltate a destra per imboccare la N 614 che sale verso Passo Lanciano e la cima della Majella. Qui comincia la parte divertente: una tortuosa strada in salita, ma con ottimo asfalto, che apre ampi panorami verso le colline di Pescara e l’Adriatico, per poi infilarsi in un fitto bosco che arriva alla località sciistica di Passo Lanciano. Continuate a salire fino alla cima della Majella passando davanti all’albergo Mamma Rosa e arrivate alla sbarra che chiude la strada. Siete quasi a duemila metri di altitudine e da qui potete godere di una suggestiva vista sulla parete orientale della Maiella e sul mare all’orizzonte. In circa mezz’ora arrivate al Blockhaus, una casamatta costruita dai tedeschi nell’ultima guerra a 2142 metri. 

Passo Lanciano
Passo Lanciano

Dopo una tappa nella storia più recente, rimontate in sella e scendete nuovamente alla volta dell’albergo Mamma Rosa. Qui prendete una piccola stradina asfaltata che si apre sulla sinistra e che vi porterà nell’intimità del versante occidentale della montagna, scendendo per boschetti e prati fino ad arrivare al fondovalle che ospita uno dei più suggestivi eremi. Per arrivare a Santo Spirito dovete ancora percorrere qualche chilometro, ma lo vedete bene all’orizzonte.

Eremo di San Bartolomeo in Legio, Abruzzo
Eremo di San Bartolomeo in Legio, Abruzzo

Per visitare l’altro eremo, quello di San Bartolomeo in Legio, tornate al bivio e seguite le indicazioni per l’unico ristorante nel cui parcheggio potete lasciare la moto. Infatti Santo Spirito è davvero un luogo isolato che va raggiunto con una mezz’oretta di passeggiata lungo un sentiero, ad onor del vero un po’ impervio, che parte dal prato in discesa proprio di fronte al ristorante e ad un certo punto si allarga verso la destra; dopo qualche centinaio di metri prendete un altro sentiero in direzione del vallone, questa volta a sinistra. San Bartolomeo si mostra timidamente rannicchiato sotto una grande roccia. Si tratta di un vero e proprio canyon scavato nei millenni dal torrente in fondovalle.

Caramanico Terme
Caramanico Terme, alle pendici della Majella

Risalito il sentiero e riaccesi i motori, riprendete la strada in direzione Roccamorice sino a raggiungere Caramanico Terme. Passata Caramanico, dopo 5 chilometri girate a destra per Salle; passati Musellaro e Tocco da Casauria ritornate sulla N5 che vi porta all’Abbazia di San Clemente di Casauria: uno delle più belle e importanti fondazioni monastiche dell’AbruzzoProssima tappa è il ritorno a Pescara. La N5 vi porta direttamente in città. Ma se ancora sarete pimpanti e avventurosi, allora allungate la strada per colline e strade minori che attraversano Torre de Passeri, Pietranico, Cugnoli, Catignano, Pianella e infine Pescara.

Consigli di viaggio tra gli eremi della Majella 

Sebbene l’itinerario degli eremi della Majella vi porta alla scoperta di posti mistici, non per questo dovrete mortificare il vostro appetito. Anzi, intorno agli eremi (anche se ovviamente non vicinissimo) sorgono diversi ristoranti e locande che offrono piatti stuzzicanti e della tradizione.

Villa Maiella sorge a soli 6 chilometri dall’eremo di Santo Spirito. Questo ristorante è pronto ad ospitarvi dal pranzo alla cena, anche oltre la mezzanotte e può vantare una stella Michelin. Il ristorante, molto confortevole, offre ai suoi ospiti piatti di carne locale, ma anche idee vegane e pietanze senza glutine.

La Locanda del Barone è tutta un programma. A soli 5 chilometri dall’Eremo di San Bartolomeo, gode di immensa popolarità da parte dei commensali. Presente nella guida Michelin 2021, è arrivato proprio il momento di sperimentare la cucina di questo suggestivo locale tradizionale. La posizione panoramica rispetto agli eremi della Majella e l’aspetto rustico del ristorante lo rendono tranquillo e accogliente. Piatto forte? Lo stinco di maiale nero con passata di cipolle.

Macchie di Coco è il ristorante più vicino all’eremo di San Bartolomeo: dista solo 600 metri. Un ristorante che non offre solo specialità di carne, ma anche di pesce e riscuote un ottimo successo tra i visitatori di questi luoghi. Senza dubbio è la tappa per il pranzo ideale per non allontanarsi troppo dal cuore della gita. 

Cerchi ancora qualche altro percorso nella Majella? Scopri il Passo San Leonardo 

Letizia
Letizia

Laureata in Lettere Moderne e insegnante di scuola superiore, ho fatto della mia passione per l'Italiano anche un lavoro. Infatti ogni pomeriggio indosso i panni della Copywriter e, decisa a raccontare il mondo, scrivo da diversi anni di turismo e di sosteniblità aziendale. Collaboro con diverse realtà, tra le quali TrueRiders, che mi permette di trasformare l'euforia sulla tastiera in adrenalina su due ruote.

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