Piccolo di nome, ma grande nello spettacolo: questo colle è assolutamente da non perdere

Piccolo di nome, ma grande nello spettacolo: questo colle è assolutamente da non perdere

Alessio Gabrielli  | 26 Mag 2024  | Tempo di lettura: 2 minuti
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Il Piccolo San Bernardo è un valico alpino che mette in comunicazione Italia e Francia, passando per le due province della Valle d’Aosta e della Savoia. Contiguo al Gran San Bernardo, il Petit-Saint-Bernard è la direttrice di riferimento del quadrante nord-ovest delle Alpi, grazie all’altezza ridotta rispetto ai valichi di confine.

1 Piccolo San Bernardo in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Usciamo da Aosta lungo la SS26, che costeggia in larghissima parte il percorso della Autostrada A5, e ci godiamo la bella atmosfera della Valle. I castelli in lontananza, i picchi alpini e lo scorrere lento dei torrenti ci accompagnano verso Pre’ Saint Didier. Pré-Saint-Didier segna l’attacco al valico, che, come il nome suggerisce, è meno imponente del Gran San Bernardo, ma non per questo meno affascinante.

In particolare, il percorso collega La Thuile e la Val d’Isère, dove si trova il Colle dell’Iseran. Nonostante si preferisca utilizzare i percorsi del Frejus e del Gran San Bernardo, una gita estiva su questi passi è imperdibile. Il confine a oltre 2.000 metri e lo sconfinamento verso Bourg-Saint-Maurice, località suggestiva in Francia, rendono il viaggio epico.

2 Piccolo San Bernardo: numeri e curiosità

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Quello che andremo ad attraversare è un luogo di confine, e di passaggio, addirittura dagli albori della civiltà europea. Durante i lavori di realizzazione del valico, nel 1858, furono gravemente danneggiati i resti di una cromlech, struttura neolitica composta da una serie di dolmen. Quello che rimane ai lati della strada è ancora visibile. In epoca romana viene realizzato un collegamento che unisce Milano e Vienne, città francese, detto Alpis Graia. Nei pressi del percorso, attiguo all’attuale colle, si trovava anche un ospizio, andato distrutto nel Medioevo.

La costruzione del percorso, così come lo conosciamo attuale, risale ai primi anni del Regno d’Italia. Durante quel periodo, il confine fu posto (su concessione di Napoleone III) oltre l’antica Mansio romana, e successivamente rettificato dopo la Seconda guerra mondiale.

L’intero percorso ha una lunghezza complessiva di 51 chilometri, e si eleva fino a una quota massima di 2.188 metri sul livello del mare. In termini di pendenza è piuttosto agevole, affrontando un dislivello – nel punto più arduo – dell’8,2%.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport



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