Un indizio non fa una strada, ma tanti sì: la D900a è la stupenda strada che ti aspetta tra le gole a 800 metri d'altezza

Un indizio non fa una strada, ma tanti sì: la D900a è la stupenda strada che ti aspetta tra le gole a 800 metri d’altezza

Adriano Bocci  | 04 Giu 2025  | Tempo di lettura: 5 minuti
Clue de Barles e affluente Bès, in Provenza. Shutterstock_1429495496

L’anti-Costa Azzurra piena di curve morbide è qui, profuma di lavanda e… d’acqua termale. È vero che un indizio non fa una strada, ma tanti sì: oggi TrueRiders vi narriamo della D900A, una strada zen d’una Francia très magnifique, la Provenza. Il ritmo di oggi viene scandito dal dolce fluire delle gole del Clue de Barles: l’itinerario di oggi è, più che altro, una carezza. Rocce, villaggi e distese di viola, questo e altro mentre ci godiamo una strada 100% cartolina. Allons-y, sacrebleu, che la lavanda la raccolgono a fine giugno.

Clue de Barles in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

Parti dalla Clue de Verdaches, un passaggio scavato nella roccia che introduce da subito all’atmosfera aspra (si fa per dire) e verticale del percorso di oggi. Da lì imbocca la D900A che ci farà da compagna per quasi tutto il viaggio e continua verso ovest, lasciandoti alle spalle le pieghe della montagna. Oggi va così: nessun tornante, o quasi, ma panorami a non finire e curve dolci. Si gode con calma, signori e signore.
Continua pure sulla D900A con un tratto rapidissimo nell’arrondissement di Digne-les-Bains, una manciatina di metri che fa da cerniera. Continua a scendere a sud ovest e capisci perché ti proponiamo l’itinerario di oggi: la strada si fa molto più scenografica e si infila nelle gole della Clue de Barles, con pareti rocciose e spigoli naturali d’accompagnamento, ma che ti godi in comodità.

Non servono cambi di rotta, perché alla rotonda ti serve la seconda uscita per il Pont des Arches restando sulla D900A. Tieni la destra e trovi l’Avenue du Front de Bléone che va a sfumare  nell’Avenue Demontzey. Entra poi nel rondò dell’11 Novembre 1918, incrocio simbolico di Digne-les-Bains. Lascia la montagna e segui la N85, poi la D907 e poi la D953 per scendere a valle coi rilievi più morbidi e piega fino a Bras-d’Asse. Poi ti serve la RD8 che ti porta verso l’altopiano di Valensole e, quando arrivi, con una svoltina a sinistra su Place du Monument/D6 chiude in bellezza.

Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono: D900A, N85, D907, D953, RD8 e D6.

Perché oggi consigliamo Clue de Barles?

Clue de Barles, Francia
Perché Clue de Barles? Il senso lo si trova nella strada e nella lama d’acqua che ha tagliato la roccia per milioni di anni: la bellezza grezza della Provenza, in questa gola, non è scontata. Tra i comuni di Barles e La Robine-sur-Galabre, la gola fa parte della Reserve naturelle geologique de Haute-Provence (230.000 ettari, ndr.) a raccontare 140 milioni di anni. Il Bès (affluente del Bléone) ha scavato nel calcare un canyon naturale con quel che trovi per tutta la D900A: strati di roccia piegati, fossili e la geologia praticamente a cielo aperto.

Va considerata come una tappa nota, che appare su molti itinerari in zona, viste le visuali che si alternano al continuo alternarsi di pieghe morbide. All’ingresso della gola trovi una delle Sentinelle di Andy Goldsworthy, una scultura di pietra mimetizzata, parte di un progetto artistico chiamato Refuges d’Art, a ricordo che pure se la natura scolpisce la forma, il significato possiamo inciderlo noi. L’estate, comunque, sta arrivando e la Clue de Barles è un rifugio dalla calura, che il canyon incassa l’aria fresca e i campi di lavanda spingono il profumo (e il viola) per tutto il percorso.

Cosa vedere lungo l’itinerario?

Clue de Verdaches

 

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Da Clue de Verdaches parte il tutto: Verdaches è un borgo minuscolo che sulle mappe passa quasi inosservato, se non sulla D900A. Appena lo lasci alle spalle t’accoglie a braccia aperte la gola di Verdaches, anch’essa scavata dal torrente Bès, a spalancare la porta sulle rocce scure e le pareti chiare di quarzite. Fra gli strati della gola ci sono le rocce del Carbonifero piene di fossili vegetali con una grossa discontinuità tettonica. Al sentiero sopra la gola ci sono ancora i resti della carrière des Italiens, ex cava dove gli immigrati italiani estraevano e tagliavano la quarzite il secolo scorso per farci ponti e parapetti.

Digne-les-Bains

Digne-les-Bains, Francia
Digne-les-Bains è un incrocio simbolico che fa da cambio di atmosfera. Dopo le Clues scenografiche si arriva al “relax” visivo, e pure della moto, al che le curve son più larghe. Il centro città, anche qui piccolino, è raccolto e ben accessibile: qui da vedere di importante, sulla collina, ci trovi la Cattedrale di Digne (di San Girolamo) e la cripta archeologica della Cathédrale Notre-Dame-du-Bourg (gli sta sotto), frutto di 3 campagne di scavi dall’80 al 2010. C’è una sequenza ininterrotta di edifici religiosi dal I secolo fino al dodicesimo. Penultima cosa da visitare: il Musée Gassendi, un mix felice tra arte contemporanea e fossili. Ultima cosa da vedere però è qualcosa di quasi ovvio per chi conosce la zona: le terme storiche che vivono con la sorgente Ophelia, 50° di acqua minerale.

Valensole

Altopiano di Valensole, Francia
Cartolina, pura. Valensole è il centro principale dell’omonimo altopiano, sui 500 metri di altitudine ed è un borgo medievale su un altopiano di 800 km². Valensole è estremamente noto per coltivare la lavanda e i cereali. D’estate è un mosaico di colori: blu lavanda, giallo girasole e oro del grano. Il borgo storico è dove finiamo oggi: da vedere hai la Église Saint-Blaise de Valensole del dodicesimo secolo e la Grande Fontaine de Valensole. La parte più bella però è fuori borgo, tra i campi di lavanda e la distilleria GAEC du Riou (Ferme du Riou), che vanno di biologico e vendono olio d’oliva, di girasole, frutta, carne, pasta fresca e ravioli di grano duro. La lavanda la raccolgono tra fine giugno e luglio, quando fanno visite gratuite.

Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.



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