La Norvegia in moto si apre in scenari grandiosi, e tra questi la Sognefjellet è sicuramente uno dei percorsi che maggiormente caratterizzano il turismo su due ruote nel paese.
Nel novero delle Nasjonale turistvegar, ovvero le strade turistiche della Norvegia, la Sognefjellet, altrimenti conosciuta come Route 55 (ma il suo vero nome è Fylkesvei 55), costituisce uno dei più riusciti percorsi del paese, poiché riesce a coniugare paesaggi apparentemente diversissimi tra loro.
Sono poco meno di 250 i chilometri della Sognefjellet/Route 55, che mettono in comunicazione diretta le località di Lom (nel distretto Gudbrandsdal dell’Oppland) e Høyanger (Sogn, nel Sogn og Fjordane), lungo il percorso che unisce Trondheim e Bergen e che, generalmente, è chiuso durante i mesi invernali a causa delle forti precipitazioni nevose.
La Sognefjellet, infatti, è famosa per i muri di neve che permangono lungo tutto il percorso fino alla primavera inoltrata, e che sembrano costituire delle ali protettive rispetto all’asfalto, sempre in perfette condizioni e pulito, adatto dunque a un giro in moto in Norvegia senza problemi e in tutta sicurezza.
L’itinerario della Sognefjellet parte da Lom, piccolo comune di 2000 abitanti nella contea di Innlandet. È uno dei più alti del paese, con i suoi 1192 m s.l.m. Da qui prendiamo la Strada 55, seguendo il percorso del fiume Bovra. Continuiamo lungo il percorso, che per lunghi tratti è l’unica strada in tutta la zona, passando per Skjolden dove inizia il Lustrafjorden. Proseguiamo in direzione di Sogndalsfjøra, dove incrociamo la Strada 5, e arriviamo a Hella, dove un breve tratto in traghetto porta dall’altro lato del fiordo, a Dragsvik. Passiamo ancora per Balestrand e completiamo il percorso lungo il Sognefjord verso Høyanger prima, e concludendo a Vadheim poi, dopo un percorso complessivo di 252 chilometri e che, tappe escluse, richiede circa 5 ore di viaggio. Da qui, volendo, è possibile raggiungere Bergen in altri 140 chilometri, comprensivi di un ulteriore tratto in traghetto tra Lavik e Ytre Oppedal.
La Sognefjellet in estate, con un magnifico paesaggio verde
Diversi sono i punti di interesse che valgono la pena della sosta: tra questi, la scultura in pietra Knut Wold, a Mefjellet, dove si può ammirare il paesaggio di montagna nella sua interezza o il punto panoramico di Gaupne, dove il fiordo cambia colore a seconda dell’illuminazione del sole.
A Lom troviamo una delle più antiche stavkirke al mondo: si tratta di chiese dalla struttura a pali portanti, interamente realizzate in legno, la cui origine viene fatta risalire al XII – XIII secolo circa. Sempre da Lom parte la lunga e tortuosa ascesa verso le Jotunheimen, montagne dell’arco scandinavo che si estendono per circa 3.500 chilometri, e il cui punto più alto, il Galdhøpiggen, raggiunge i 2469 m s.l.m.
La Sognefjellet in inverno, quando sui lati si creano muri di neve alti fino a 10 metri
A Fortun merita una sosta il Turtagrø, splendido hotel costruito nel 1888 e che, per oltre un secolo, ha rappresentato un punto di incontro e di sosta per gli escursionisti, gli sciatori e gli alpinisti lungo tutta la zona del Sogn og Fjordane.
Sognefjellshytta e Mefjellet, infine, sono due splendide località delle “Alpi del Nord”, luoghi idilliaci da dove si ammira un incredibile panorama sulle vette innevate e sul fiordo.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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