Forse potrebbe essere un claim alternativo per TrueRiders: lascia perdere l’autostrada. Ok, sì, è comoda e veloce, ma le emozioni? Ecco perché, a posto della più diretta E6, ti vogliamo far scoprire questo tratto della Norvegia del nord percorrendo la Helgelandskysten Scenic Route: 433 chilometri, 6 tratti in traghetto, 9 viewpoints costruiti alla maniera norvegese, quindi con stile e bellezza perfettamente integrati nella natura circostante. Da Godøystraumen a Holm, passando per la costa dell’Helgeland, che da sola conta 14 mila isole e isolotti. Del resto, siamo nel paese con più isole d’Europa (oltre 50mila) e delle Norwegian Scenic Routes, 18 strade panoramiche che solleticano la curiosità dei viaggiatori on the road. Proprio come i motociclisti, insomma.
Gestita, come tutte le strade norvegesi, dalla Statens vegvesen, la Helgelandskysten è un percorso particolarmente lungo e tutelato dall’ente Nasjonale turistveger. Un percorso alternativo, come dicevamo, alla più diretta E6 che percorre tutta la costa da Godøystraumen a Holm. Compiere l’intero tratto in un solo giorno è possibile, ma non è consigliato: dovete infatti mettere in conto ben sei tratti obbligatori in traghetto:
Complessivamente, l’itinerario della Helgelandskysten si unisce alla Kystriksveien (Strada 17) che unisce Steinkjer e Bodø (quasi 600 chilometri).
Appena fuori dalla cittadina di Godøynes, il punto di osservazione di Godøystraumen è il primo della Helgelandskysten e anche uno dei più semplici. Qualche panchina in pietra, un bellissimo affaccio sulla costa dove la corrente crea mulinelli costanti e particolarmente scenografici.
Sculture di roccia ispirate alle culture degli Indiani e dell’antica Grecia: sembra quasi un sito archeologico, ma il il restpoint di Gildeskål è una piacevole ricostruzione di una città perduta, progettata dagli artisti Jan Håfström e Johan Celsing come parte integrante del progetto Artscape Nordland. Si trova a Oterstranda, lungo il Sørfjorden
Il ponte a volta di pietra nella baia di Storvika collega l’area di sosta di Storvika con una spiaggia sabbiosa lunga quasi 2 chilometri e collocata direttamente sotto il viewpoint. L’area di sosta occupa una posizione idilliaca tra le montagne e il mare e fornisce utili servizi, come le toilette che restano aperte tutto l’anno.
Una elegante struttura che richiama il sinuoso movimento delle montagne e dei fiordi tutt’intorno. È il segnale che siamo arrivati a Ureddplassen, dove una terrazza larga nove metri si getta sul Muro delle Lofoten, mentre il calmo mare di Fugløya invita a una pausa che non vorreste finisse mai. Qui si ricorda anche il tragico affondamento del sottomarino Uredd durante la Seconda guerra mondiale.
Il posto migliore per ammirare l’Engenbreen, lingua di roccia che emerge dal ghiacciaio di Svartisen. Non un posto qualsiasi: a soli 100 metri sul livello del mare, è il ghiacciaio più “basso” in altitudine d’Europa, e il suo colore significa ghiaccio nero, per il colore scuro (blu intenso) della luce rifranta.
Uno dei punti più particolari della Helgelandskysten, a Jektivk il viewpoint combacia con il molo del traghetto che porta da Rødøy a Kilboghamn attraversando il fiordo di Værangen. La sala d’attesa dove si può aspettare il traghetto è una casetta in fibra di vetro translucida che richiama le forme di una lanterna cinese.
Il Grønsvik Kystfort è quanto rimane di un forte militare che le truppe naziste costruirono durante l’occupazione in Norvegia del 1942, come parte del Muro atlantico che doveva servire per combattere l’avanzata delle truppe alleate. Oggi del sito rimane solo la pianta a tre cerchi concentrici del forte, liberamente visitabile e posto in un luogo incredibilmente panoramico.
Una scalinata che porta direttamente in acqua, per chi non può proprio rinunciare a toccarla anche nei mesi più freddi. La Hellåga rest area si trova nel cuore del Sjonafjord, ed è caratterizzata anche dalla curiosa toilette pubblica in acciaio e cemento a forma di onda, mentre una panchina gigante – sempre in cemento – domina la scena costiera.
55 gradini uno avanti all’altro che uniscono la terraferma a un’isoletta, un richiamo a una natura essenziale e a un uomo che la attraversa senza sovrastarla. A Trælvikosen, con la vista su Torghatten, le stepping stones sono anche un metro per definire alta e bassa marea. Piccoli dettagli che, apparentemente, fanno la differenza.
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