Immaginatevi un percorso motociclistico che sfiora il Danubio, tocca una semisconosciuta capitale d’Europa e poi, d’improvviso, vi ritrovate tra rocche e manieri antichi ma perfettamente conservati. Ecco, questo percorso esiste: è quello dei Castelli della Slovacchia. Una terra che non è al centro dei viaggi dei Riders, eppure a noi piace sempre trovare idee nuove per stupirvi, percorsi che catturino l’attenzione e, chissà, vi spingano a fare viaggi decisamente fuori dell’ordinario (per poi raccontarceli!). Sapevate, infatti, che il paese – fino agli anni Novanta una delle due parti della Cecoslovacchia – è uno di quelli con il maggior numero di castelli in Europa? Complessivamente ne può contare 180, oltre a 425 ville e chateau di campagna che fanno di questa piccola nazione (più o meno come Lombardia e Piemonte messi insieme) un vero concentrato di bellezza.
Insomma, se non vi abbiamo ancora convinto, continuate a leggere. E intanto, partiamo!
Lasciata la capitale Bratislava, che dista 60 km da Vienna, seguiamo per 12 chilometri il percorso del Danubio alla volta del Castello di Devin (Devinska cesta – Muranska). Sosta per la visita e poi ripartiamo: direzione Devínska Nová Ves, dove ci immettiamo sulla 505 verso il Castello di Pajstun.
Altra visita, altra tappa: evitiamo la E65 e ci immergiamo nel verde dei Castelli della Slovacchia per raggiungere Červený Kameň dopo 54 chilometri (Strade 501, 503 e 502 in direzione nord). La tappa n° 4 è più rapida: tra Červený Kameň e Smolenice ci sono appena 18 chilometri, tutti sulla Strada 1092, e non servono grandi indicazioni.
Toccato il punto più a nord di questa parte del percorso, ridiscendiamo sulla Strada 51 verso Trnava, che costeggiamo, e prendiamo la E58 per Nitra (69 km). Siamo alle battute finali: tramite la S65 superiamo 85 km di campagna slovacca per arrivare a Bojnice. Altri 63, infine, lungo la 1885-1890 per raggiungere l’ultimo castello della Slovacchia di questo percorso, quello di Trencin.
Tra i Castelli della Slovacchia ce ne sono diversi magnifici, ma senza dubbio il più significativo è il Castello di Bratislava, che fungeva da residenza imperiale quando la città divenne la sede ufficiale delle incoronazioni. Fu costruito nel X secolo sui confini del precedente Limes Romanus, dove i Celti a loro volta avevano realizzato una fortificazione. Nel corso dei secoli, l’enorme complesso è stato ricostruito, rimaneggiato e abbellito più volte. Significative le modifiche barocche volute Maria Teresa d’Austria, che da fortezza l’hanno reso una residenza regale. Dopo oltre un secolo e mezzo di abbandono, seguito a un incendio nei primi anni dell’Ottocento, il castello è stato restaurato solo dopo la Seconda guerra mondiale. Lo si ammira da tutta la città, che domina, ed è ricco di giardini, torri, oltre ai magnifici scorci sul Danubio.
Vero e proprio ‘distaccamento’ cittadino del Castello di Bratislava, quello di Devin – l’abbiamo visto poco fa – sorge non lontano dalla capitale slovacca. Una sorprendente fortezza oggi in gran parte ceduta al tempo tiranno, ma il tempo stesso ne ha stratificato una storia lunga tre millenni. Sfiorato dal Danubio e dal vecchio tracciato della Via dell’ambra, è un terrazzo panoramico sui Carpazi, un sito archeologico, un luogo di esplorazioni la cui vita utile finì solo nel 1809, quando Napoleone, per sconfiggere le truppe austroungariche, lo fece bombardare. Oggi rimangono poche mura, le basi di un torrione, mentre tutt’intorno efficaci percorsi lo rendono pienamente accessibile.
Immersi nella radura verde, sulla cima di una collinetta, i resti del Castello di Pajstun sormontano Borinka. Da questa piccola località si può arrivare “in vetta” con un percorso pedonale che dura poco meno di un’ora. Anche qui, la fine del maniero è attribuibile alle truppe napoleoniche. Anticamente, costituiva una delle tante punte di diamante di un sistema difensivo in grado di assicurare protezione alla popolazione locale.
Tra i più recenti dei castelli della Slovacchia, quello di Smolenice risale circa al Trecento. Residenza privata e non a scopo difensivo, il suo stile è mutuato da quello dei castelli francesi della Loira, e mescola elementi dell’architettura mitteleuropea a merlature e torrette di osservazione. La sua bellezza è frutto soprattutto della riedificazione dei Palffy, mentre oggi viene impiegato come sede di rappresentanza dall’Accademia slovacca delle scienze.
Nonostante sia originario del Duecento, il castello di Cerveny Kamen è considerato la base di tutti i manieri rinascimentali costruiti in Slovacchia. La sua è una struttura in realtà semplice, quadrangolare, con 4 bastioni – uno per ciascun angolo – il cui progetto si deve a degli italiani che vi lavorarono tra il 1537 e il 1556. Anch’esso appartenuto alla famiglia Palffy, è una elegante residenza estiva con pinacoteca, museo e negozio d’arte annesso, ma in passato fu un deposito di rame.
Nitra è una città di grande importanza per la storia della Moravia slovacca. Qui, nell’anno 830, ebbe inizio la storia cristiana del paese. Il castello di Nitra è invece del Seicento, con quattro parti comunicanti tra di loro che includono la Cattedrale e la residenza del vescovo, oltre a mura perimetrali merlate e non solo.
Il nostro viaggio tra i castelli della Slovacchia si conclude nella roccaforte di Trencin, costruita prima dell’XI secolo e poi trasformata in castello reale. In compenso, qui ci sono alcuni resti risalenti al 179 d.C. che testimoniano la massima estensione a nord dell’Impero Romano. Imperdibile la visita al Pozzo dell’amore, un pozzo profondo 70 metri il cui nome ricorda una storia d’amore tra Omar e Fatima.
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