Passo della Furka, la strada stile Wes Anderson tra le Alpi Svizzere

And the Oscar goes to… Furka! Dall’hotel abbandonato a 007, è lei la strada più bella d’Europa (e non potrai che essere d’accordo)

Stefano Maria Meconi  | 07 Lug 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

L’agente segreto più famoso della storia del cinema, una strada immersa tra le Alpi e un hotel abbandonato ma bello come se fosse rimasto aperto fino a ieri. Sono davvero tanti gli ingredienti di questa ricetta, cucinata con la maestria di uno chef 3 stelle Michelin. Ma il numero che vi attende è 2400, tanto quanti sono i metri di altitudine del Passo della Furka, probabilmente la più scenografica delle strade della Svizzera. Cos’è che la rende così speciale? Dall’Hotel Belvedere, di andersoniana memoria, passando per il limitatissimo periodo entro il quale è possibile percorrerlo, fino ad alcuni affacci che vi lasceranno senza parole. Pronti a scoprirla insieme? Partiamo!

Passo Furka in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Partendo da Como, dirigiti verso nord-ovest sulla A9 e segui le indicazioni per Chiasso e la Svizzera. Dopo aver attraversato il confine, continua sulla A2 in direzione di Lugano. Questa autostrada panoramica ti porterà attraverso la regione del Lago di Lugano, e dopo circa 30 chilometri raggiungerai Lugano, una splendida città lacustre. Da Lugano, prosegui il viaggio sulla A2 in direzione nord verso Bellinzona. Percorri circa 30 chilometri ammirando le montagne circostanti fino a raggiungere Bellinzona, famosa per i suoi tre castelli medievali.

Continua sulla A2 da Bellinzona in direzione nord verso Biasca. Dopo circa 20 chilometri, arriverai a Biasca, situata alla base della valle che porta al Passo del San Gottardo. Proseguendo sulla A2 verso nord, dirigiti verso Airolo, che si trova a circa 40 chilometri da Biasca. Airolo è la porta di accesso a uno dei più famosi passi alpini svizzeri, il Passo del San Gottardo.

Da Airolo, prendi la strada del Passo della Furka (Strada 19). Questa strada panoramica ti condurrà attraverso paesaggi montani mozzafiato e curve tortuose. Attraversa il Passo della Furka, uno dei più alti passi alpini della Svizzera, situato a un’altitudine di circa 2.429 metri. Il percorso offre viste spettacolari su ghiacciai e valli alpine. Infine, scendendo dal Passo della Furka, continua sulla Strada 19 fino a Oberwald. Questo tratto finale ti porterà attraverso scenari alpini meravigliosi e villaggi pittoreschi. Oberwald è situata a circa 40 chilometri dal Passo della Furka e rappresenta la tua destinazione finale, nota per essere un punto di partenza per escursioni e attività all’aperto.

Questo itinerario copre una distanza totale di circa 190 chilometri, offrendo un viaggio indimenticabile attraverso alcune delle strade panoramiche più belle delle Alpi svizzere.

Ecco l’hotel che ha conquistato Sean Connery (e non solo)


L’Hotel Belvedere, simbolo del Passo della Furka

Nel 1882, Joseph Seiler decise di costruire un hotel su una strada di montagna impervia, difficile, quando l’asfalto lucido e liscio di oggi era ancora molto lontano. Eppure, già da tempo il Passo della Furka era particolarmente interessante per i turisti, perché qui – soprattutto in estate – si poteva respirare un’aria freschissima, e soprattutto c’era uno dei ghiacciai più grandi d’Europa. Ovviamente, oggi quel ghiacciaio non c’è più, vittima inesorabile del cambiamento climatico. Hotel Belvedere, sebbene chiuso da tempo immemore, è rimasto a testimonianza della grandeur del passato. Una struttura “a panino”, al centro di un tornante, con una struttura in pietra sopra e tetto a spiovente, e sotto un semicerchio rosso con ampie vetrate panoramiche. Il suo è davvero uno stile à la Wes Anderson. Tant’è che una sua foto campeggia nella copertina del libro Accidentally Wes Anderson.

Poco dopo l’apertura, Seiler fece costruire un tunnel nel ghiacciaio del Rodano, per dare agli ospiti del suo hotel una insuperabile vista, dal basso, su una lingua di ghiaccio lunga chilometri. La sua fama recente però la si deve a Sean Connery, l’indimenticato 007 che durante le riprese di uno dei suoi film si innamorò di questo hotel, dandogli un ultimo barlume di fama prima della chiusura. Eppure, pensate alla posizione, al luogo e alla strada che tanti motociclisti come voi amano: non sarebbe bello rivedere aperto, anche solo per una volta, l’Hotel Belvédère in tutto il suo splendore?

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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