La Val di Lei ospita l’omonimo lago nella Valchiavenna ed è la caratteristica principale della vallata. Largo mezzo chilometro e lungo otto, occupa tutto il fondovalle ed è circondato da due file di monti che culminano nell’imponente Pizzo Stella. Un itinerario appartato, solo per pochi esploratori, che vi porterà alla scoperta di un angolo ad un passo dal paradiso dedicato ad una certa…Lei.
La Valle si raggiunge da Valle Spluga, in direzione sud verso l’Italia. Si tratta di un’antica strada storica della Svizzera orientale che collega la Lombardia con il resto dell’Europa centrale. La strada tortuosa e dalle pendenze vertiginose risale lungo il corso di un torrente, scandita da una serie di ponti che superano gole e burroni, fino a raggiungere il piccolo villaggio di Innerferrera: una tappa del nostro itinerario. Da qui preparatevi a ampi pascoli a circa 2000 metri. In realtà potreste fare anche una piccola deviazione proseguendo verso il Paesino di Avers, ma comunque, ecco il nostro itinerario in moto nella Valle di Lei.
Per arrivare al nostro punto di partenza basta imboccare la Strada Statale 36 da Milano. Superato il Passo della Spluga sulla Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga; imbocchiamo la SS37 e la Strada 3 per superare il confine con la Svizzera e scendiamo per il Cantone dei Grigioni fino a Splügen seguendo quella che diventa la A13. In due ore e cinquanta minuti circa siamo a Splügen. Imbocchiamo la strada Italienische Str./Strada 13 verso Susten per Chur/Thusis, che costeggia l’autostrada ora da un lato ora dall’altro. Superiamo il Lago di Sufers una gola in fondo alla quale scorre un fiume. A destra prendiamo la strada verso la Val Ferrera e, superati i borghi di Ausseferrera e Innerferrera, giriamo nuovamente a destra per prendere la deviazione che sale fino ad un tunnel. Oltre questo tunnel sorge la diga che chiude il Lago di Lei e che raggiungiamo nel giro di quindici minuti.
Questo percorso attraversa un confine nazionale, pertanto, soprattutto nel periodo di emergenza Covid-19, vi consigliamo di informarvi circa le regole di accesso. Inoltre dovete mettere in conto che si paga un pedaggio. La galleria che in salita conduce al parcheggio del Lago di Lei è aperta solamente da maggio a novembre, dalle 5 del mattino alle 22 della sera.
Il lago in sé non è percorribile in moto, ma una volta parcheggiata la nostra due ruote possiamo perderci nei tanti sentieri che si snodano intorno allo specchio d’acqua, tra ponticelli e cascate nella valle.
Capolavoro ingegneristico dell’Italia degli anni ’50, la diga della Val di Lei fu costruita per produrre energia idroelettrica e ha trasformato la valle in una specie di fiordo. La costruzione della diga fu un esempio positivo di collaborazione transfrontaliera che coinvolse sia l’Italia che la Svizzera. Infatti, in base agli accordi, alla fine dei lavori il territorio su cui sorge la diga fu ceduto alla Svizzera, mentre l’area occupata dal Lago di Lei rimase in territorio italiano.
La chi è questa “lei”? Perché diamo un po’ per scontato che sia un pronome femminile. Beh, la leggenda ci riporta all’epoca romana. La moglie di un soldato romano, centurione di stanza nella Val Ferrera, lo tradì e per punizione fu chiusa in una caverna a morire di stenti. Dovettero passare 1000 anni prima che dei pastori rinvenissero i resti della sventurata sopra l’alpe del Cengio. Certo, non sappiamo bene come gli uomini risalirono alla storia della donna, fatto sta che da quel momento la valle omaggiò nel suo nome quella misteriosa donna. Da quel momento il vento che ulula nella valle si dice sia il lamento dell’anima di quella creatura. Esistono anche altre leggende in realtà, legate a principesse alle prese con maghi o fanciulle di rara bellezza.
Un itinerario a cavallo tra l’Italia e la Svizzera non può che offrire un’esperienza intrigante anche a livello culinario, sperimentando unici mix tra le due tradizioni. Ecco i ristoranti che vi consigliamo.
Rifugio Baita del Capriolo sorge a Piuro, sul versante italiano della diga. Carpacci e formaggi freschi locali sono pronti a deliziarvi in un’atmosfera tipicamente di montagna. Piatti tipici e menù fissi possono assecondare tutti i desideri.
Bucaneve è un ristorante che sorge sulla strada lungo il Passo dello Spluga. Cucina italiana al 100%, oltre a piatti tipicamente montani a base di insaccati e formaggi, offre pietanze per vegetariani.
Guru sorge invece ad Innerferrera. Bistecche, filetti e tartare fanno di questo ristorante il paradiso dei carnivori. Il locale sorge nella cittadina ed è una magica oasi in una realtà delle alpi svizzere.
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Laureata in Lettere Moderne e insegnante di scuola superiore, ho fatto della mia passione per l'Italiano anche un lavoro. Infatti ogni pomeriggio indosso i panni della Copywriter e, decisa a raccontare il mondo, scrivo da diversi anni di turismo e di sosteniblità aziendale. Collaboro con diverse realtà, tra le quali TrueRiders, che mi permette di trasformare l'euforia sulla tastiera in adrenalina su due ruote.
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