Dalla bella località turistica di Edolo, passando per il Foscagno e il Bernina, un interessante itinerario in Valtellina in moto a cavallo tra due nazioni, all’insegna dei passi e dei picchi delle Alpi italo-svizzere.
L’itinerario attraversa l’Alta Valtellina, proseguendo da Edolo verso Bormio, arrivando a Livigno e poi scendendo per un breve tratto in Svizzera, dove incontriamo Poschiavo, prima di ritornare in Italia con meta finale Sondrio.
Un percorso di poco meno di 200 chilometri che vi darà un assaggio decisamente “omnicomprensivo” di queste bellissime zone delle Alpi.
Situata nella Val di Corteno, a circa 750 metri sul livello del mare, Edolo è uno degli ultimi avamposti bresciani prima dell’approdo nel territorio della provincia di Sondrio. Una volta lasciato il centro, ci dirigiamo sulla SS39 via Monte Grappa, proseguendo poi sulla SS42, in direzione del comune di Grosio, che si trova sullo scorrere del Fiume Adda.
In questo breve tratto di strada, di circa 33 chilometri, attraversiamo anche il ben noto Passo del Mortirolo che, con i suoi 1896 metri, è uno dei più alti della Bassa Valtellina. Da qui, scendiamo attraverso la SP81 ed SP27, arrivando infine a Grosio.
Da Grosio, proseguiamo successivamente sulla SP27, che ci permette, nel giro di poco meno di due chilometri, di intraprendere la seconda parte del percorso verso Bormio, che corre lungo la SS38, altrimenti nota come Strada del Passo dello Stelvio, tramite la quale si arriva a Bormio in circa 26 chilometri.
Con i suoi 1.225 metri di altezza, Bormio domina la zona di Sondrio, affiancata dallo svettare dello Stelvio (che ricade in parte nel territorio del vicino Trentino Alto Adige), e soprattutto merita una visita per le sue bellissime terme, e per le numerose testimonianze storiche che richiamano i tempi dell’impero romano. A Bormio, inoltre, è possibile vivere una originale esperienza all’insegna delle eccellenze territoriali, con la visita a Casa Braulio, le storiche cantine della realtà che sin dal 1875 produce un liquore a base di erbe, radici e bacche che provengono proprio da queste montagne. All’interno delle location subito sotto Via Roma, in pieno centro cittadino, si può scoprire come viene prodotto l’amaro, lasciato invecchiare in botte, e assaggiare una bontà che da oltre un secolo è uno dei tanti prodotti d’autore della Valtellina.
Da qui, seguiamo per circa un chilometri la SS38 dello Stelvio, deviando poi sulla SS301 che, passando per il Passo di Foscagno (2291 metri), ci permette prima di raggiungere la località di Trepalle, nota per essere l’abitato più alto d’Italia (2.069 metri, secondo in Europa solo alla svizzera Juff, con i suoi 2.126 metri), e infine arrivare a Livigno, che pure, con i suoi 1.816 metri, non scherza in fatto di… altezze!
Salvo eccezion fatta per la Forcola di Livigno e il Passo del Bernina, l’ultima parte del percorso odierno, che sfora nel Canton Grigioni (Svizzera) è molto meno impegnativa delle due tappe precedenti, ma non per questo meno appassionante.
Immersi nella Val di Livigno, seguiamo il percorso della SS301 in direzione di Valdidentro, procedendo poi, dopo 31 chilometri circa, alla deviazione sulla SS38 dello Stelvio, da dove ci addentriamo in territorio svizzero, dopo aver passato la dogana della Forcola di Livigno.
Da qui, seguiamo la Strada 29 elvetica, che ci porta, in 52 chilometri abbondanti tra fiumi, piste da sci e curve, in direzione di Poschiavo, che è uno dei comuni principali della zona italofona del Grigioni, un cantone svizzero equamente diviso tra le minoranze linguistiche italiana e romancia, e in buona parte di lingua tedesca, come peraltro ampia parte della zona nord-orientale della Svizzera.
Da Poschiavo, seguiamo ancora la Strada 29 per rientrare in territorio italiano, ma prima di Tirano deviamo sulla SS38 dello Stelvio in direzione Sondrio, che raggiungiamo in pochi chilometri dopo aver oltrepassato Tresenda, Chiuro e Montagna in Valtellina.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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