Quali sono i motivi che spingono un turista a visitare il Südtirol? Sicuramente è una terra dalla profondissima storia e dalla natura intrigante, dove vivere un viaggio ai piedi delle Alpi, tra strade ricche di curve, i passi di montagna, salite ardite e discese panoramiche. Ed è proprio in questo contesto così elegante che scopriamo i Castelli dell’Alto Adige, capaci di offrire una proposta turistica tanto piacevole quanto insolita. Veri e propri gioielli che sorgono nelle vallate alpine, un viaggio di meraviglia da Castel Salorno fino a Castel Tures, con decine di manieri abitati nei secoli da principi, vescovi e dall’imperatrice più amata di tutti i tempi. Partiamo?
Più che un itinerario fisso, c’è una linea ideale da seguire per scoprire i castelli dell’Alto Adige. La partenza è da Salorno, il più meridionale degli oltre 800 castelli altoatesini (sì, sono proprio ottocento!) e arrivo a Vipiteno/Sterzing, quasi vicini al confine del Brennero. Da Salorno risaliamo la Südtiroler Weinstrasse, che passa per Cortina, Magrè, Termeno e il Lago di San Giuseppe, lasciandoci di lato l’Autostrada A22. Circondati dalle Dolomiti, e lungo vallate punteggiate da numerosi castelli – spesso usati proprio come sedi di aziende vitivinicole del territorio – risaliamo verso Appiano, dove si trova lo splendido Castel Hocheppan, da raggiungere con una suggestiva escursione panoramica.
Prendiamo, dunque, la Statale 38 e proseguiamo per Merano, dove ad attenderci ci sono, tra gli altri, Castel Leone, Castel Scena e il castello Principesco di Merano, costruito in pieno centro della città. Ridiscendiamo la vallata verso Bolzano, il capoluogo altoatesino. Qui ci sono alcuni dei castelli più celebri, come Mareccio e Roncolo, che dominano zone pianeggianti ricche di vigneti. La ‘scalata’ verso Vipiteno ci fa passare per Castelrotto, Chiusa e Bressanone, in piena Valle Isarco, dove è d’obbligo una visita ai celebri siti religiosi della vallata, come l’Abbazia di Novacella. Con l’arrivo a Vipiteno, nei pressi di Castel Wolfsthurn e Castel Tasso, si conclude il nostro viaggio tra i Castelli dell’Alto Adige.
Mille anni di bellezza: ecco come questi castelli ti conquisteranno
La storia dei castelli dell’Alto Adige coincide in larga parte con le vicende politiche e religiose delle due città più importanti di un tempo, Trento e Bressanone. Era qui, infatti, che risiedevano i cosiddetti principi-vescovi, delle figure che riunivano sia il potere spirituale sia quello temporale (cioè politico). Vescovi per la chiesa e principi per il Sacro Romano Impero, furono loro a governare tutto il territorio che da Trento arrivava fino al Brennero e all’attuale Tirolo, in Austria. La costruzione dei castelli fu più maggiore nelle zone di Bolzano, Bressanone e Merano: ancora oggi, intorno a queste tre città, si trovano almeno venti castelli, in vario stato di conservazione.
Castel Tirolo, il più antico tra quelli che si trovano in Alto Adige, risale all’incirca all’anno Mille. Da qui ebbe origine l’epopea dei Conti del Tirolo, il cui titolo si esaurì solo nel 1701 con l’imperatore Giuseppe I. Il periodo d’oro dei castelli risale, invece, al XII-XIII secolo, quando sorsero, tra gli altri, Castel Zwingenstein a Renon, Castel Reichenberg a Tubre e Castel Boymont ad Appiano, non lontano dalla Strada dei vini dell’Alto Adige.
Nel Medioevo, la costruzione di un castello avveniva sostanzialmente per due motivi: difendere le proprietà dai nemici e manifestare il proprio status sociale. È il caso di Castel Trostburg a Ponte Gardena, nella Valle Isarco. L’edificio fu costruito intorno al 1170 per controllare la vallata circostante, ma la famiglia von Wolkenstein, che ne fu proprietaria per ben seicento anni, lo ampliò e lo arricchì di servizi, rendendolo estremamente raffinato. Gli stessi conti von Wolkenstein, nel 1641, costruirono Castel Gardena, su un declivio del Sassolungo. Questo complesso più piccolo era una “casa di campagna”, caratterizzata da numerosi laghetti dove venivano allevate le trote.
Più militare era, invece, la raison d’être di Castelchiaro, del quale oggi non rimangono che i resti della torre centrale. L’edificio, uno dei castelli dell’Alto Adigedeputati alla protezione del territorio, sembrerebbe essere stato costruito in questo punto per osservare dall’alto il Lago di Caldaro.
Anche in questa zona ci sono dei luoghi che, più di altri, conquistano l’attenzione dei turisti. Sì, anche quelli su due ruote! È il caso di Castel Trauttmansdorff a Merano, l’enorme complesso circondato da giardini che per decenni fu la residenza estiva di Sissi, l’imperatrice d’Austria. Costruito nel Trecento, l’edificio fu acquistato dal conte Joseph von Trauttmansdorff nel 1846, e ventisei anni dopo ospitò per la prima volta Elisabetta di Baviera, detta Sissi. L’imperatrice vi fece visita ogni anno per un ventennio, facendo divenire Merano la più amata delle città termali dalla nobiltà austro-ungarica. Oggi i giardini botanici del castello e gli interni sono una meta rinomata per i visitatori che giungono in Alto Adige in ogni momento dell’anno.
Poco lontano, a Egna, si può visitare quello che rimane di Castel Kaldiff, costruito nel 1100 e caratterizzato dalla tipica struttura merlata. L’edificio, abbandonato nel corso dell’Ottocento, gode di una bellissima vista panoramica. Molti di questi castelli sono ancora oggi residenze private, come Castel Schlandersberg a Silandro o Castel Herbstenburg a Dobbiaco. È visitabile, invece, l’elegante Schloss Wolfsthurn a Racines, il castello delle 365 finestre, uno splendido esempio dell’architettura barocca in stile alpino che ospita il Museo della caccia e della pesca.
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