La strada più colorata d'Italia si trova tra Lazio e Abruzzo, scopri la Forca d'Acero

La strada più colorata d’Italia si trova tra Lazio e Abruzzo, scopri la Forca d’Acero

Redazione TrueRiders  | 11 Giu 2023  | Tempo di lettura: 3 minuti

Lontano dalle altezze “record” delle Alpi, la Forca d’Acero è uno dei valichi appenninici più belli e suggestivi, scelto da moltissimi motociclisti per visitare Lazio e Abruzzo.

L’itinerario permette ai rider (e non solo) di scoprire paesaggi suggestivi, candidi della neve invernale e coloratissimi dalla natura primaverile ed estiva, e mettere in collegamento due belle località: San Donato Val di Comino, nel frusinate, e Opi in Abruzzo.

Qualche curiosità sulla Forca d’Acero

forca d'acero Il valico della Forca d’Acero ha dei numeri decisamente interessanti, certo non paragonabili a certe strade da record delle Alpi, ma di tutto rispetto quando si parla di Appennini:

  • Altezza massima: 1.538 metri
  • Pendenza massima: 9%
  • Lunghezza complessiva: 29 km

La particolarità di questo passo è rappresentata dal suo essere l’unico collegamento tra Parco nazionale d’Abruzzo e Ciociaria, ovvero la zona che corrisponde, grossomodo, alla provincia di Frosinone. Non è una strada di scorrimento, quanto piuttosto un piacevole diversivo turistico che si può percorrere per quasi tutto l’anno.

Particolarmente suggestivo è lo spettacolo autunnale, quando ai due lati della strada i boschi si dipingono dei mille colori del rosso, giallo e arancione tipici della stagione. Insieme ai rifugi della zona, alle piste da sci di fondo e alle belle idee di escursioni è una strada che non può assolutamente mancare nel palmares del viaggiatore su due ruote.

Proprio in fatto di due ruote, sapevate che la Forca d’Acero è stata per ben 4 volte una delle tappe del Giro d’Italia? Con i suoi 1200 metri di dislivello complessivo dalle località più vicine (Sora e Atina) è infatti un’ottima avventura – lunga ma non difficilissima – per chi preferisce pedalare al rombo dei motori.

Forca d’Acero in moto

Per scoprire al meglio questo itinerario, ne allunghiamo leggermente il percorso, partendo da Sora, nel pieno del frusinate, e spingendoci fino a Civitella Alfedena, uno dei piccoli borghi del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, intorno al quale si sviluppa una vasta rete di piste da sci e impianti di risalita, molto frequentati in inverno.

Mappa

Percorso, partenza dal Lazio

Usciti da Sora, e dopo aver superato le intersezioni con la SS82 e la SR509, che collegano la Ciociaria con il Basso Lazio, prendiamo la famosa SR666. Tra gli addetti ai lavori, questa direttrice è conosciuta anche come la Strada del Diavolo, e non è neanche difficile capire perché. Proseguendo, superiamo Campoli Appennino e Valle di Rio per arrivare sulla SR509, che conduce alla Forca d’Acero.

Il passo appenninico, dalla pendenza abbastanza evidente sul versante laziale, è però dolce e piacevole da percorrere. Tutto lungo la Forca si ammirano curve e paesaggi di tutto rispetto, fino al “picco”, sui 1.500 metri, dal quale lo sguardo passa da San Donato Val di Comino, nel frusinate, a Opi, tra le montagne abruzzesi.

Percorso, Abruzzo

Scendendo dalla Forca d’Acero in territorio abruzzese, incrociamo il percorso della SS83 all’altezza di Opi, da dove si può proseguire per la zona dei Marsi e la Valle del Fucino. Scegliamo però di fermarci prima, ad Opi, uno dei borghi più belli d’Italia. Opi si trova a ben 1.250 metri d’altezza, tra la zona dell’Alto Sangro e l’Altopiano delle Cinque Miglia, e offre un bellissimo centro storico, dominato dal profilo della Chiesa di Santa Maria Assunta, con la bella piazza centrale.

Opi, Abruzzo

Da Opi, prendiamo la SS83 in direzione est, attraversando la zona naturalistica compresa tra la Riserva Statale Feudo Intramonti e la Riserva Statale del Colle di Licco. In pochi chilometri scorgiamo Villetta Barrea, con il suo omonimo lago. Deviando sulla Strada provinciale 59, invece, raggiungiamo Civitella Alfedena. Questa piccolissima località, di circa 300 abitanti, è particolarmente affascinante, con il suo centro storico tutto in pietra e le numerose bellezze naturali. Siamo arrivati così alla fine dell’itinerario della Forca d’Acero, ma continuare non è solo possibile, piuttosto consigliatissimo!

Punti imperdibili nei dintorni sono il Passo Godi e l’affaccio verso le prospicienti Gole del Sagittario, dalle quali deviare verso il Lago di Scanno, dalla curiosa forma “a cuore”.

Redazione TrueRiders
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