I laghi della Basilicata in moto, un viaggio nella terra dei due mari, una fetta di costa, a ovest, bagnata dal Mar Tirreno, l’altra, a est, dal Mar Ionio, colline, montagne, laghi, boschi da dove sbucano antichi borghi medievali che punteggiano questa terra, la Basilicata.
Un itinerario che porterà nel sud della regione a conoscere alcuni dei suoi laghi più belli, 220 km tra panorami, vette suggestive e, perché no, un po’ di sano relax.
Si parte dal Lago di Camastra, lago artificiale ai piedi delle Dolomiti Lucane, a pochi chiometri da uno dei Borghi più belli d’Italia, Pietrapertosa. Il lago è stato realizzato negli anni ’70 del XX secolo; qui vivono molte specie di pesci e le sue acque forniscono la città di Potenza e i paesi dei dintorni.
Prima tappa, il Lago di Pietra del Pertusillo. Si imbocca la Strada Provinciale 16, tra curve morbide, a tratti strette, chiuse, a tratti, comodamente larghe, lungo il percorso si incontrano Calvello, piccolo centro conosciuto per la produzione di ceramica artistica, e Viggiano, noto per la lunga tradizione legata alla musica popolare e, in particolare, alla costruzione di arpe.
Appena arrivati all’imbocco della SP 103, svoltare a sinistra, proseguire sempre sulla SP 103, e sulla destra si intravede il Lago di Pertusillo; una mangiata di chilometri e svoltare a destra, sulla SS 598 e la prima tappa è sotto i nostri occhi.
Lago artificiale, costruito tra il 1957 e 1962, quello di Pertusillo si trova tra i comuni di Grumento Nova, Montemurro e Spinoso, sito a circa 530 metri s.l.m., la flora presente è costituita perlopiù da alberi di castagno, cerro e faggio, e da arbusti quali il nocciolo, il biancospino e la rosa selvatica; tra la fauna, qui si trovano volpi, donnole, ricci, ghiri, moscardino e gatto selvatico.
Ritornati in sella, riprendere la SS 598, quindi la SP 103 con destinazione la Riserva regionale del lago Laudemio. 25 km o poco più per raggiungere la seconda tappa, nel mezzo, tante bellezze da scoprire, tra piccoli borghi, natura, vette che spiccano in lontananza, lungo il tragitto, Sarconi, paesino famoso per la Sagra del fagiolo, legume esportato a livello internazionale, e, subito dopo, Moliterno, altro piccolo paesino costruito tra l’872 e il 975 dai Saraceni, a 879 metri s.l.m., a 5 km dal suo centro abitato l’Oasi naturale del Faggeto.
Ad appena 3 km da Moliterno, svoltare a sinistra e imboccare la SP 19, larghe curve, discreti rettilinei e, se la fame inizia a farsi sentire, sosta presso l’Hotel Ristorante Vecchio Ponte, dove poter gustare gli ottimi piatti della tradizione culinaria lucana, tra i quali l’insalata di baccalà crudo con pomodori secchi, i cavatelli con cime di rapa, fusilli alla salsiccia, fave e cicoria e frittelle di riso, solo per citare alcune delle buonissime pietanze presenti in zona.
Ritornati in sella alla compagna d’avventura, circa 10 km e la destinazione si trova sulla destra, la Riserva regionale Lago Laudemio, riserva naturale ai piedi del Monte Papa a 1520 circa di altitudine del Massiccio del Sirino. Lago di origine glaciale situato in una conca morenica, il Laudemio è circondato da un fitto bosco di faggi e ontani, dove, tra gli animali che lo dominano, vi è il lupo, mentre le sue acque sono abitate per la maggiore da trote e salamandre.
Prossima tappa è il Lago di Sirino, che si raggiunge percorrendo la SS 19, per 26 chilometri. Il piccolo bacino idrico naturale a 788 metri s.l.m., ultimo specchio d’acqua facente parte del grande lago pleistocenico che occupava la Valle del Noce, appartiene al comune di Nemoli.
A 12 km, costeggiando l’A2, si trova la quinta tappa di questo spettacolare itinerario, il Lago della Rotonda, raggiungibile percorrendo la SS 19 e, dopo circa 8 km, Contrada Cavallo/SP ex SS 104. Di origine naturale, il Lago della Rotonda si trova a 914 metri s.l.m. tra il Parco Nazionale del Pollino e il Parco Nazionale dell’Appennino lucano Val d’Agri-Lagonegrese ed è Sito di Importanza Comunitaria (Sic).
Ancora 44 km per raggiungere l’ultima tappa, il Lago di Monte Cotugno, non senza essersi fermati presso il Lago di Cogliandrino.
Da Lago della Rotonda si imbocca la SS 653 risalendo Valle Salomone e, se ancora digiuni, tante le trattorie che si trovano lungo il tragitto. Dopo circa 15 km, sulla sinistra, appare il Lago di Cogliandrino, un invaso artificiale sito nell’alta valle del Sinni, e le cui acque vengono impiegate per la produzione di energia elettrica.
Si torna in sella e, per chi vuole rilassarsi un po’, dopo quasi 200 km a tutto gas, sulla destra le Terme Lucane, in Contrada Calda, nel cuore del Comprensorio Ecologico Termale del Pollino – Sirino – Maratea, lunga tradizione salutare grazie alle acque impiegate per trattamenti curativi, riabilitativi e di benessere.
Subito dopo aver superato il Torrente Frido, ecco che appare il piccolo borgo di Francavilla in Sinni, dal nome del fiume che lo racchiude, insieme al Frida, collocato in un territorio circondato da colline e altopiani, faggi, cerri e abeti. Costeggiando il fiume Sinni, si arriva a destinazione, Lago di Monte Cotugno, la più grande diga in terra battuta del vecchio continente europeo, costruita tra il 1970 e il 1982, all’interno del territorio di Senise (proprio quella dei peperoni cruschi, per i più golosi!).
Il lago è un’imponente diga di raccolta idrica ed è stata ottenuta tramite lo sbarramento del fiume Sinni, principale approvvigionamento idrico della zona metapontina e tarantina.
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