Sono in tutto 192.565, divisi quasi equamente tra Calabria e Basilicata, e sono gli ettari del più grande parco nazionale d’Italia. Una magnifica zona naturale, grande quanto due volte Roma, che però si estende addirittura su due regioni, con montagne che superano i 2000 metri di altitudine. Il parco nazionale del Pollino è per il Meridione d’Italia quello che le Dolomiti sono per il nostro Settentrione, e qui tra dirupi, gole profonde, grotte carsiche, depositi morenici ed ampi pascoli verdi si trovano alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del nostro Paese. Perfetti, ovviamente, per un’escursione a piedi ma fantastici anche da girare in moto. Come? Scopriamolo insieme.
Lasciamo Senise, la città del peperone crusco sulle sponde del lago di Monte Cotugno. Procediamo in direzione sud, prendendo la SS653, poi SP107 per arrivare in 15,5 chilometri a Francavilla in Sinni. Da qui SP4 e seguiamo le indicazioni per San Severino Lucano (17 km). Ancora SP4, poi Scarpaleggia e SP Pedali – Viggianello e SP136/SP241 per arrivare a Mormanno, sconfinando così nel tratto calabrese del Parco nazionale del Pollino. Continuiamo sulla SS19/SP241 e costeggiamo la A2 (Salerno-Reggio Calabria) in direzione di Castrovillari (31 km). Ancora, proseguiamo su SP241/SP263 per Civita (13 km). Iniziamo a risalire verso nord prendendo la SP263, poi SS92 per altri 35 km fino a Terranova di Pollino (39 km). Ci aspettano ancora due tappe intermedie interessanti: la prima è Valsinni (33 km) tramite SS92/SS653/SS742/SS653; la seconda, che ci riporta a Senise, passa per SS653/SS92 e si esaurisce in poco più di 20 km.
Il comune di Orsomarso, immerso tra le montagne del Parco nazionale del Pollino
Il Parco del Pollino è la destinazione ideale per chiunque sia in cerca di una gita a contatto con la natura e con scenari spettacolari. La fauna di tutta quest’area protetta è varia ed eterogenea e, nel corso degli anni, è riuscita a trovare l’habitat giusto per svilupparsi in libertà. Varie esemplari di lupi, caprioli, volpi e ricci sono avvistabili fra i boschi, mentre ad alta quota si trovano lepri, donnole, ghiri e faine. Lungo i corsi d’acqua, invece, vivono le lontre. Per ciò che riguarda la flora, la variabilità delle condizioni climatiche ha permesso lo sviluppo di specie fra cui erbe officinali, ben note fin dall’antichità. Gli alberi più diffusi sono l’acero, il pino nero, il tasso e l’agrifoglio.
Nel Parco del Pollino, però, ci sono anche luoghi di particolare interesse storico ed artistico, ideali per organizzare delle escursioni. In particolare vi si trovano alcuni santuari e dei castelli che testimoniano l’importanza di questo territorio anche in passato. Ecco, allora, alcuni suggerimenti su cosa vedere all’interno del Parco del Pollino.
Il borgo di Cerchiara di Calabria, nel Parco nazionale del Pollino
A San Severino Lucano, in provincia di Potenza, si trova il Santuario della Madonna del Pollino, ubicato sul versante nord del Massiccio del Pollino, a circa 1500 m d’altezza. Fino a 40 anni fa esso era raggiungibile solo tramite mulattiera, ora invece è accessibile grazie a un’agevole strada. Vi si trovano una chiesa, alcuni alloggi e la Casa del Pellegrino per chiunque voglia fermarsi in cerca di qualche giorno di pace e meditazione. Questo Santuario è molto amato dai fedeli del Sud Italia che lo scelgono spesso come meta di pellegrinaggi. Da qui si gode di bellissimi panorami su boschi e su alcune vette.
In Calabria, invece, e per la precisione in provincia di Cosenza è possibile vistare il Santuario di Santa Maria delle Armi, a Cerchiara. Esso si trova a circa 1000 m s.l.m. sul monte Sellaro e permette di ammirare un’ampia porzione di territorio che va dalla Piana di Sibari fino al Golfo di Taranto. Il Santuario, di epoca medievale, ha un grande valore storico ed artistico e ad alla sua costruzione sono legate numerose tradizioni e leggende. Nella chiesa sono custoditi dipinti e statua di pregio, oltre alla tomba di Valerio Pignatelli, principe ed autore di vari romanzi storici.
Molte anche le escursioni e i sentieri naturalistici da scoprire nel Parco nazionale del Pollino. Vanno segnalati, fra le altre, quelle alle Gole del Raganello, al Bosco Magnano lungo il torrente Peschiera, sul Monte Pollino ed alla Serra delle Ciavole, famosa per la presenza del cimitero dei pini loricati.
La visita al Parco nazionale del Pollino e ai suoi dintorni non finisce qui. Sono molti i borghi ed i paesini da scoprire, molti dei quali rappresentano dei veri e propri gioielli nascosti fra le montagne, spesso poco conosciuti.
Vicino Cosenza, ad esempio, a Papasidero si trova la Grotta del Romito che custodisce testimonianze del Paleolitico uniche in Italia ed in tutta Europa. Sempre in provincia di Cosenza c’è Laino Castello, un piccolo e suggestivo borgo, circondato dal fiume Lao, che vanta antiche origini. La sua fondazione è incerta, ma nel corso dei secoli conobbe periodi di grande splendore per la sua posizione, tanto da arrivare a coniare una moneta chiamata “lainos”. Ci si può inoltrare fra i vicoli del suo centro storico per ammirare la Chiesa di San Teodoro con la torre medievale ed i ruderi del castello. Molto interessante anche il Castello di Valsinni intorno al quale sorse poi l’antico borgo.
Non bisogna, inoltre dimenticare che il Parco nazionale del Pollino si trova fra la costa calabrese e quella lucana. Luoghi unici, non lontani dalle località più belle ed apprezzate come Paola, Scalea, Sapri e Policoro. Come non fare, poi, una deviazione verso Matera per ammirare le sue bellezze senza tempo? Insomma il Parco del Pollino offre infinite possibilità di itinerari: dipende solo dal tempo a disposizione e dagli interessi.
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