Gole del Calore in moto: il Passo della Sentinella | TrueRiders

Sembra di stare sulle Gole del Verdon, ma il gioiello meglio conservato della Campania è una realtà al 100% italiana

Stefano Maria Meconi  | 20 Giu 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

Ma quante volte abbiamo parlato delle Gole del Verdon? Sì, forse saremo stati anche monotoni, ma del resto è uno dei luoghi naturalistici più belli d’Europa, che richiama (moto)turisti dai quattro angoli del Vecchio Continente… e non solo. Eppure, quando si parla di gole e canyon, anche l’Italia non fa eccezione. Soprattutto se il nostro sguardo, che vagheggia sulle mappe senza una meta, si posa per un attimo tra i luoghi più belli del Cilento, e più precisamente sulle Gole del Calore, una bellissima meta naturale non distante dal Passo della Sentinella. Cos’è che fa di questo complesso naturalistico un luogo che ha pochi eguali nel resto del Bel Paese? Scopriamolo insieme!

Gole del Calore in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

La ‘salita’ alle Gole del Calore comincia da Atena Lucana, facilmente raggiungibile con l’autostrada A3, e mettiamoci subito in moto sulla Strada statale 166 degli Alburni, che ci accompagnerà immediatamente verso il Passo della Sentinella, tra San Rufo e Corleto Monforte. Quasi d’obbligo s’impone una deviazione a Roscigno Vecchia, autentico “paese fantasma” quasi interamente abbandonato agli inizi del Novecento a causa di una frana. Diversamente, lasciamoci direttamente accompagnare dal tracciato vivace della SS166 verso l’incrocio con la SR488 e Castel San Lorenzo, dove ci addentreremo ulteriormente nel territorio diretti verso Felitto e lo splendore delle Gole del Calore. Tra ponti medievali, pareti rocciose e vegetazione fitta, è infatti proprio tra Felitto e Magliano Nuovo che il corso del fiume Calore regala le suggestioni di maggiore bellezza.

Continuiamo il nostro viaggio nel cuore del Cilento muovendoci verso Laurino, caratteristico borgo cilentano noto agli speleologi di tutta Europa per la presenza della grava di Vesalo, ampia voragine a forma di imbuto di origine carsica. Quindi, è il momento di proseguire in direzione Rofrano e Castel Ruggero, diretti verso Caselle in Pittari, borgo collinare con una splendida vista sul Monte Cervati, vetta più alta del Cilento e tra le più alte dell’intera Campania. Consigliatissima, prima di chiudere il nostro viaggio, una tappa a Morigerati, alla frazione di Sicilì e alle spettacolari Grotte del Bussento, oasi affiliata al WWF.

Con lo splendore della natura ancora negli occhi, non ci resta dunque che risalire verso Buonabitacolo e l’autostrada A3, che segna la fine della nostro tour iniziato con il Passo della Sentinella: sono ben 180 i chilometri percorsi nel cuore del Cilento! Ora non resta che scegliere il giorno giusto, magari una calda e soleggiata domenica d’inizio autunno, e fare… buon viaggio!

Lo splendore delle gole che solo i campani conoscono

Dalle meraviglie costiere della provincia di Salerno ai 932 m s.l.m. del Passo della Sentinella tra grotte di origine carsica, paesaggi collinari, fiumi e torrenti vivaci che alimentano lo spettacolo delle Gole del Calore. Non è da tutti poter incantare i visitatori grazie a una simile varietà di bellezze della natura, ma il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni riesce perfettamente nello scopo. Uno splendido angolo di Campania, peraltro poco battuto dai flussi turistici “di massa”, e  che si estende dal mare sino ai piedi dell’Appennino Campano-Lucano, non a caso dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Il leitmotiv di questa zona, immaginerete, sono le coste che incantano. Eppure, anche le aree più interne del Cilento hanno tutto quel che serve per non deludere un motociclista in cerca di divertimento e di meraviglie naturali da ammirare. L’ecosistema delle Gole del Calore, infatti, è uno spazio incontaminato entro il quale fuggire dal calore estivo e scoprire un altro lato di questa regione. Il complesso è costituito da 5 forre (sì, come l’omonima bellezza lombarda), che si possono scoprire in molti modi diversi: in moto sulle estremità, per carpirne gli scorci più belli, e man mano che il tasso adrenalinico aumenta in kayak, mountain bike, a piedi.

Il Calore Lucano, fiume che alimenta la zona, parte dal monte Cervati ed è un affluente del più noto fiume Sele. Proprio per colpa, o merito suo, oggi possiamo ammirare nella zona dei magnifici ponti panoramici, come quello in pietra di Magliano Nuovo, ma è a Felitto che gli scorci sulle gole del Calore diventano i più emozionanti. Una vera full immersion in una natura che, ancora oggi, è il segreto meglio conservato dei campani.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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