È una di quelle nozioni che si apprendono sui libri di scuola e che ci rimangono stampate nella mente, un po’ come Romolo Augustolo, il nome – buffo, diciamocelo – dell’ultimo imperatore romano d’Occidente. Quella che ci interessa stavolta però è molto più antica, e risale a 65 milioni di anni fa, quando avvenne l’estinzione di massa dei dinosauri. Eppure, tra Campania e Molise, per scoprire i resti del più antico dinosauro ritrovato in Italia dobbiamo andare ancora più lontano, fino a 110 milioni di anni fa. In compenso, il viaggio “spaziale” che ci attende è molto più facile, e foriero delle bellezze che solo i Monti del Matese sanno regalare. Partiamo?
L’itinerario del Passo di Santa Crocella in moto ti porta fino a una quota di 1219 metri, che è l’altitudine in cui è posizionata la croce in cima al valico. Non è consigliabile fare questo itinerario in inverno, poiché fa molto freddo e la neve può arrivare già da novembre-dicembre. Meglio aspettare la bella stagione e concedersi una bella gita in una giornata di sole. Il percorso è molto piacevole sia dal versante campano che dal versante molisano, e può diventare un bel percorso ad anello con partenza e ritorno a Benevento. A te scegliere la direzione di marcia; noi ti proponiamo quella che passa prima dal tratto campano e poi fa un breve tratto di discesa in Molise. Buon viaggio!
Parti da Benevento dirigendoti verso nord fuori dalla città: imbocca la Strada statale Telesina SS372 e percorrila senza deviazioni. Subito dopo aver oltrepassato la località di Telese esci dalla statale a destra imboccando la SP15, che diventa SP10 e ti conduce a Cerreto Sannita. Sali sulla SP76, oltrepassa il Ponte Sannita, e all’altezza di Civitella Licinio svolta a destra sulla strada che costituisce la salita vera e propria al Passo. Dopo una serpentina di curve arrivi a Pietraroja, e salendo ancora raggiungi il Passo di Santa Crocella.
Concediti qualche bella foto e poi puoi ripartire, stavolta in discesa, sulla SP94 che percorre il versante molisano del Passo, e tornante dopo tornante ti porta fino a Sepino. Ancora pochi minuti di discesa e arrivi all’imbocco con la SS87 Sannitica: imboccala in direzione destra. Continua sempre dritto senza deviazioni: la SS87 ti fa ritornare nella SS372 Telesina che hai preso all’inizio del tuo viaggio. Dunque continua fino a Benevento, che è il punto d’arrivo del tuo giro ad anello in moto sul Passo di Santa Crocella.
Il sito archeologico di Sepino, tra le montagne intorno al Passo della Crocetta
Il Passo di Santa Crocella è uno di quei luoghi dell’Italia che, lowkey, ti stupisce anche senza fare granché. Innanzitutto, un po’ di sano collocamento su mappa: ci troviamo nella parte orientale dei monti del Matese, tra le valli del Tammaro (Molise) e del Titerno (Campania). Ancor più nello specifico, tra i comuni di Pietraroja (provincia di Benevento) e di Sepino (provincia di Campobasso). Sono luoghi perfetti per il mototurismo e non solo, perché qui ad attenderci ci sono due montagne mete di escursioni per gli appassionati di trekking: il monte Tre Confini (1.419 metri s.l.m.) e il monte Moschiaturo – anche detto Defenza (1.470 metri s.l.m.).
Arrivato in cima al Passo di Santa Crocella, puoi notare una croce di pietra, con l’iscrizione che recita Crux parva ubi monasterium clarum (una piccola croce dove sorgeva un illustre monastero), in memoria del monastero che una volta era presente nella zona. Questa croce è stata al centro di un caso locale: nel 2015 la croce originale (posta nel 1960) venne rubata. Nel 2016 la nuova croce è stata riposizionata insieme a un parziale restauro dell’edicola nella quale è inserita. In quanto al monastero (che ora non c’è più), si trattava di un edificio del XII secolo di fondazione laico-nobiliare da parte dei conti di Molise, posto in un luogo centrale rispetto alle reti viarie circostanti.
Sull’altro versante rispetto a Pietraroja, si trovano altri reperti archeologici, di epoca un po’ più vicina a noi. Si tratta degli scavi archeologici di Sepino – in romano Saepinum, che mostrano i resti romani dell’abitato, come il foro, la basilica, le terme, il teatro, il Cardo e il Decumano, Porta Bojano, le mura, le porte d’accesso. È una zona archeologica che è frequentata da molti turisti – senza contare la curiosità per il borgo medievale: non a caso Sepino rientra nel circuito dei Borghi Più belli d’Italia. Una paese consigliato da visitare durante il tuo viaggio al Passo di Santa Crocella.
Pietraroja è il luogo del ritrovamento, nel 1981, del dinosauro “Ciro”
E veniamo al famigerato dinosauro: nel 1981 viene scoperto nelle cave di Pietraroja un fossile inserito in una piccola lastra calcarea di 38 per 26 centimetri. Dopo alcuni anni di studi scientifici, giunge la conferma: è un reperto di un cucciolo di dinosauro, il primo ritrovamento in Italia di questo tipo. Assume il nome scientifico di Scipionyx samniticus, ma più confidenzialmente viene chiamato “Ciro”! Il dinosauro sarebbe vissuto ben 110 milioni di anni fa, nel Cretaceo Inferiore. È uno dei più piccoli al mondo ma anche uno dei meglio conservati: si vedono con straordinaria definizione gli organi interni. Oggi è custodito dalla Soprintendenza Archeologica di Caserta e Benevento, esposto in una mostra paleontologica permanente.
E veniamo al dunque: pancia mia fatti capanna!
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