Splendidi castelli costruiti in epoche remote su crinali naturali, che avevano una origine militare ma nel tempo si sono trasformati in dimore di rappresentanza. Luoghi che ci parlano di storie ormai lontane, tra balli in maschera, grandi banchetti, armature e singolar tenzoni, in un territorio che tutti associamo alla ricca tradizione gastronomica italiana. Il Ducato di Parma e Piacenza non esiste più come forma statutale, ma quello che ci ha lasciato è un ricco patrimonio di castelli e manieri che punteggiano il suo antico territorio, mete foriere di meraviglia soprattutto al sopraggiungere della stagione autunnale. E che difficilmente deludono. Partiamo?
L’itinerario per scoprire i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza è lungo 159 chilometri e si può percorrere in 3 ore. Dato che sono molti i castelli da vedere, pensate pure di farlo in 1-2 giorni al massimo. Si parte dal Castello di Torrechiara, con le sue suggestive architetture ocra che dominano una zona collinare ricca di coltivazioni agricole. Qui il panorama spazia sulle vicine vette degli Appennini, che restano innevate per gran parte della stagione fredda.
In 18 chilometri (lungo la SP665/SP32) raggiungiamo il Castello di Montechiarugolo, dove gli innamorati invocano lo spirito di Fata Bema. Un luogo adatto per una sosta se si viaggia in coppia. Costeggiamo Parma e raggiungiamo attraverso la SP343 Asolana la Reggia di Colorno, la Versailles parmense.
20 chilometri verso nord (SP33) ci separano dalla Rocca dei Rossi di Roccabianca, dalla quale si può vedere anche lo scorrere del Po. Ritornando verso sud, in circa 40 chilometri (consigliata la sosta a Fidenza) raggiungiamo i castelli di Scipione dei Marchesi Pallavicino e Tabiano, che distano 10 chilometri uno dall’altro.
Prima di rientrare a Torrechiara ci attendono la Rocca Sanvitale e il borgo di Felino, dove si produce l’omonimo salame. Giusto per avvisarvi, è fatto con carne di maiale, nessun gatto è mai stato usato per produrlo!
Ci troviamo in Emilia-Romagna (ma sarebbe meglio dire in Emilia), una delle regioni più ricche di proposte turistiche e culturali di livello. È questa, del resto, la terra dei grandi sapori italiani, della musica e dei motori. Il complesso dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza (che viene anche chiamato Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli) richiama l’antico stato che esistette nel periodo 1545-1859. Questo si estendeva su una superficie di circa 6000 kmq, pressoché la stessa delle attuali province.
Oggi il territorio del consorzio culturale si estende tra Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, con i seguenti punti estremi:
La nascita di questi castelli si deve al Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, che accompagnò quest’angolo d’Italia dal Rinascimento fino all’Unità e che fu governato prima dai Farnese e poi dai Borbone-Parma; quest’ultima dinastia esiste ancora oggi e fa parte delle nobiltà di Lussemburgo, Paesi Bassi e Spagna.
Il Castello di Torrechiara è uno dei più noti tra i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza
Castelli e manieri con storie molto interessanti, legate a vicende familiari e a esigenze di governo dei territori nei quali insistono. Molti sono oggi aperti al pubblico sotto forma di siti culturali, oppure trasformati in strutture ricettive di altissimo livello, dove approfittare di un’accoglienza decisamente… nobiliare. Tra questi, citiamo a vario titolo i protagonisti dell’itinerario, come il Castello di Roccabianca, che Pier Maria Rossi fece costruire per la sua diletta Bianca Pellegrini. Vero simbolo dell’amore, risale al XV secolo e ospita il Museo della Distilleria, oltre al percorso guidato che ricorda l’amore tra i due amanti dell’epoca quattrocentesca.
Il Castello Pallavicino di Salsomaggiore Terme
Immerso nel verde di Salsomaggiore Terme c’è il Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino. Risale addirittura all’XI secolo ed è uno dei più antichi di questa zona: tutt’intorno vi si sviluppa un borghetto nel quale, peraltro, sono disponibili due suites per un soggiorno d’autore. Decisamente imponente poi il Castello di Torrechiara, anch’esso legato alla storia d’amore tra Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini, nel quale ritroviamo la Camera d’Oro. Quello di Torrechiara, con le sue tante torrette e la doppia cinta di mure difensive, è spesso considerato un esempio “enciclopedico” dell’architettura castellare del Quattrocento.
Se si considerano le sole dimore e castelli “storici”, il complesso dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza si compone di venticinque strutture, così suddivisi:
A vario titolo si includono poi anche altre ventidue dimore e siti storici delle tre province già citate (come l’Abbazia di Fontevivo, i Luoghi Verdiano e il Labirinto della Masone a Fontanellato), oltre a quattro edifici nella provincia di Reggio Emilia (i castelli di Bianello e Sarzano, la Torre di Rossenella e la Sala del Tricolore di Reggio Emilia) e la già citata Villa Medici del Vascello nel cremonese. In Toscana, e più precisamente nella provincia di Massa-Carrara, c’è infine il Castello del Piagnaro.
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